lunedì 26 ottobre 2009

La volontà: i segni rivelatori

La volontà è una facoltà preziosa nella vita di ognuno, la sola intelligenza non basta.

Gli eterni incompresi, quelli che si lamentano della sfortuna, quelli che attribuiscono all'invidia o alla malevolenza degli altri la propria non riuscita nella vita, non sono che individui privi di volontà.

Un uomo di talento non sorretto da volontà non riuscirà mai a nulla.

Vediamone i segni.

La volontà di forte intensità si manifesta nelle scritture angolose, erette, movimentate e rapide, ascendenti.

La debolezza di volontà appare nelle scritture troppo arrotondate, molli, dal tracciato incerto e stentato, lente e prive di impetuosità.

La volontà stanca e depressa è caratterizzata dalla scrittura discendente e lettere molto pendenti.

Altro segno da prendere in esame è il taglio della t che ci rivela il grado di volontà, sempre tuttavia da considerarsi nell'ambito della scrittura in generale e non preso singolarmente, in quanto esso è un aspeto particolare di un segno geenrale.

La mancanza del taglio t in una scrittura molto arrotondata indica pigrizia, ed unita ad una scrittura molto pendente, sottolinea disordine morale; se mancano poi i puntini sulle i, nel soggetto c'è pure disordine mentale.

Il taglio t corto e sottile rivela una volontà di debole intensità.

Il taglio t corto e forte indica una volontà intensa.

Il taglio t regolare e tracciato a metà dell'asta indica una volontà calma, fatta di costanza e di riflessione.

Il taglio t curvo indica dolcezza, remissione.

Il tagli t, che parte dalla base della t, per ritornare a sinistra e lanciarsi poi a destra, indica tenacia e perseveranza nello sforzo.

Il taglio t che forma un piccolo nodo che si avvolge alla base dell'asta indica pazienza nella volontà.

Il taglio t ascendente indica impazienza, combattività, litigioistà.

Il taglio t sopraelevato indica una volontà autoritaria, spirito di dominio.

Il taglio t dopo l'asta rivela ardore, intraprendenza, prontezza di decisione e precipitazione.

Il taglio t prima dell'asta indica ritardo nell'azione, indecisione e irresoluzione.

lunedì 19 ottobre 2009

Vivere e non sopravvivere!

Carissimi e carissime,

Ho avuto il privilegio di incontrare ed ascoltare Marilena Ferrari, una donna straordinaria e un’imprenditrice di grande successo, fondatrice della “Fondazione Marilena Ferrari”.

Vorrei condividere con voi il decalogo della sua vita, sia personale che lavorativa, affinché diventi uno START UP per tutti noi!

1/. ESSERE AUTORI DEL PROPRIO DESTINO

Non dare la colpa agli altri di ciò che ci succede, se le cose non vanno per il verso giusto.
Dando la colpa agli altri non risolviamo nulla.
E’ normale avere paura.. dipende se vogliamo farcela.
La differenza tra quelli che ce la fanno e quelli che non ce la fanno sta proprio nel fatto che i primi vogliono farcela ed i secondi non lo vogliono!

2/. IL GUSTO DELLA SFIDA!

L’ironia è il sale della vita.
Se facciamo un errore, dichiariamolo!
L’importante nella vita non è sbagliare, è cercare !

3/. ESSERE CAPACI DI RISCHIARE, AVERE CORAGGIO!

La prudenza è una qualità terribile in se stessa in quanto non ti fa procedere e ti immobilizza.
La vera prudenza è saper cogliere i segnali di pericolo.
Il vero coraggio è scegliere e non farsi scegliere!

4/. SAPER CONTROLLARE LE EMOZIONI

La gestione delle proprie emozioni è fondamentale, per non sentirsi preda di fantasmi che non esistono.
E' necessario filtrare sempre le proprie emozioni attraverso la stima e la dignità, che è in ognuno di noi.

5/. SAPER COGLIERE LE OCCASIONI

Il caso non esiste, il caso è “ Dio travestito da caso”.
L’ occasione è un segnale .Come fare a riconoscere le occasioni ?
Innanzitutto bisogna volersi bene, per poter entrare più facilmente in armonia con se stessi e con l’universo.
Le occasioni si autorealizzano quando le guardiamo con gli occhi di un bambino.
“ L’ uomo più vicino a DIO è l’UOMO LUDENS e non l’UOMO FABER “.

6/. FAR PARLARE L’INTERLOCUTORE

Le persone hanno molto da dare e da dire, impariamo ad ascoltarle!

7/. SAPER DIRE “ NO! GRAZIE ! “

Dire "si" è semplice, troppo semplice.
I “ no” sono fondamentali.

8/. ESSERE DISPOSTI A PAGARE IL PREZZO DELLE PROPRIE SCELTE

Gli altri non hanno nessuna autorizzazione a dirci che non valiamo.
Siamo noi che amazziamo i nostri sogni per pigrizia. A volte ci piace fare gli sfigati.
La pigrizia gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita ed è ciò che fa la differenza tra una vita e un'altra.

lunedì 12 ottobre 2009

La grafologia nella consulenza aziendale

Negli ultimi anni si è notato una richiesta sempre maggiore del test grafologico o test della scrittura come strumento operativo nella selezione e assunzione del personale.

Tale test è particolarmente efficace per delineare un quadro complessivo ed unitario delle qualità di base della persona stessa. Esso infatti considera l’essere umano nella sua globalità per poter sfruttare appieno le vere capacità professionali del soggetto stesso.

Con ciò non vengono evidenziate solamente le attitudini del candidato a svolgere un determinato lavoro e le capacità personali che potrà farvi confluire, ma anche se il soggetto è più adatto a mansioni di altro genere per poter rendere al meglio.

Solitamente i vari sistemi di selezione non permettono di accertare le vere capacità intellettive del soggetto, il suo senso di responsabilità, il grado di coinvolgimento nei confronti delle varie mansioni che andrà ad espletare, il suo senso del controllo.

Il periodo di prova a cui vengono sottoposti gli eventuali candidati non è poi cosi’ esaustivo, in quanto durante tale periodo ognuno cerca di dare il meglio di sé e una volta ottenuto l’impiego, il rendimento potrebbe essere inferiore a quello preventivato, oppure potrebbero emergere difficoltà di interazione nell’ambito dell’azienda o tra i vari colleghi.


E’ giusto quindi che l’azienda conosca in anticipo le suddette questioni in modo da prevenire scelte sbagliate e poter utilizzare al meglio i propri candidati, onde evitare perdite di tempo e di denaro.

martedì 6 ottobre 2009

Segni di nascondimento e di difesa

In presenza di stati più o meno profondi di disagio, un soggetto solitamente tende a mettere in atto dei meccanismi di mascheramento e di difesa inconsci della propria personalità.

Vediamone allora i segni relativi.


Arcuata

Il tracciato delle m e delle n ad archi rallenta la scrittura e si suppone che dietro a tale istanza ci sia un' impellenza di natura dolorosa e ansiosa. Tale moto è senza dubbio di natura schermante, in quanto tra il soggetto scrivente e l'ambiente circostante c'è uno schermo protettivo inconscio, come protezione della propria personalità.


Ricci del nascondimento

Si tratta di tracciati che ritornano verso sinistra con velocità, nel tentativo di occultare le proprie idee.
Senza dubbio il soggetto prova un senso di insicurezza di fronte agli altri e quindi per difesa, manifesta il desiderio di nascondere i propri pensieri e le proprie azioni.


Ritornante

Si tratta di moti arretrativi che coinvolgono alcune lettere, in particolare m, n, u, i.
Tale segno evidenzia come esperienze dolorose che coinvolgono varie sfere della propria vita possano costituire una forma ansiosa di ritorno del pensiero su esperienze passate.


Margini

Considerando il fatto che il foglio rappresenta l'ambiente in cui ci muoviamo, la scrittura con ampi margini ci parla di un disagio che può portare all'isolamento o comunque a provare impaccio, timore e senso di smarrimento nei confronti degli altri e quindi una condizione di inferiorità che dà un senso di impotenza e di vergogna.


Aste assottigliate

L'assottigliamente delle aste è un segno di trasalimento associato alla sensazione di un pericolo grave ed imminente. Si tratta di una vulnerabilià interna che diventa costituzionale e che talvolta agisce in senso depressivo in soggetti ipersensibili. Secondo il Marchesan è legato ad uno stato ansioso della madre nel periodo della gestazione. Da non sottovalutare tuttvia il ruolo svolto da fattori ambientali ed esistenziali.


Aste rette e ritorte

L'asta retta o ritorta è fonte di irrigidimento o, addirittura, di una fuga della personalità dall'ambiente. Tale irrigidimento può verificarsi per una naturale introversione della persona stessa, per la presenza di complessi di inferiorità, ma anche per la necessità di difendere un proprio modo di essere che viene sentito non adeguato o non accettato dall 'ambiente. Si tratta per lo piu' di soggetti legati a forti norme di ordine morale.


Tagli t arretrati

L'arretramento del taglio t rispettto all'asta manifesta un desiderio di nascondimento. Spesso si manifesta in persone che hanno molte paure di vario tipo, spesso infondate, le quali bloccano le loro capacità decisionali, provocando talvolta la perdita di memoria in situazioni critiche.


Oscura

La non leggibilità della scrittura esprime un desiderio di occultare la propria personalità, per il timore di essere capito, di mettere a nudo la propria personalità.


Occhielli doppi

Si tratta di occhielli divisi in due parti, una inferiore più ampia ed una superiore ristretta.In tale segno è nascosto il desiderio di mostrare una personalità che non è la propria.

venerdì 2 ottobre 2009

La seduzione: che mistero!


La seduzione, presente in ogni rapporto relazionale, scatena dei coinvolgimenti emotivi.

Qualsiasi evento che suscita un senso di piacere rappresenta un atto seduttivo.

Per sedurre occorre produrre emotività in chi ascolta, stimolando un turbamento al fine di creare un'esigenza , un bisogno, un desiderio.

Ogni individuo subisce continue seduzioni quando è in contatto con il mondo esterno.

La seduzione è dunque uno strumento che permette di acquisire grossi poteri di persuasione, di convinzione, che permette di interagire sul comportamento dell'interlocutore finale .

Quindi stimoliamo, seduciamo e coinvolgiamo in ogni momento, in ogni istante della nostra vita!

La seduzione è una necessità per tutti gli individui; è una valvola di sfogo per tutto ciò che si presenta ostile e problematico, che rappresenta frustrazioni o desideri non appagati ... in una parola ...la sofferenza.

L'uomo si dibatte tra la difesa della seduzione e l'esigenza di essere sedotto.

La seduzione crea un flusso energetico, che attiva un desiderio e quindi l'esigenza di possesso nei confronti dell'oggetto, della persona, della cosa, di un' idea e tale possesso appaga l'individuo, lo fa sentire in armonia con se stesso, soddisfatto e felice.

Sedurre vuole dire anche "aiutare qualcuno" a dare un significato alla propria vita, un significato diverso, creando un desiderio al piacere ed al contempo, alimentando il senso di colpa ed il peccato.

Il successo personale e sociale nasce quindi da un desiderio che si autorinforza, grazie a delle difficoltà che successivamente devono essere abbattute e vinte.

Più forti sono tali difficoltà, più forte saranno quelle spinte pulsionali, la volontà di abbattere i propri limiti, le proprie angosce , le proprie paure.

La ricerca del piacere è direttamente proporzionale alla sofferenza subita precedentemente nel turbamento di base.

La comunicazione umana ha quindi un ruolo fondamentale nella seduzione, solo e se se i contenuti in essa creano emotività. Se non siamo in grado di stimolare durante un dialogo, abbiamo perso la nostra battaglia, perchè il tutto non verrà desiderato e quindi rifiutato.

Anche gli obiettivi più difficili possono essere realizzati e anche il sogno più irrealizzabile può essere soddisfatto, a patto che individuiamo gli obiettivi e la scelta dello strumento per raggiungerli.

giovedì 1 ottobre 2009

Comunicazione logica o analogica : che dilemma!

La parola comunicazione racchiude molte varianti di significato e molte parole quali “indicare”, “parlare”, “informare” e cosi via.

Con gli anni comunicare a parole, per farsi capire, è diventata la cosa più importante ma con essa è arrivata pure la prima delusione :
per quanto ci sforziamo di padroneggiare il linguaggio delle parole, alla fine non ci sentiamo capiti!

Come è possibile ? La nostra oratoria non funziona ?

Certamente , poiché crescendo abbiamo dimenticato il linguaggio primordiale , quello non verbale!

I nostri rapporti si basano soprattutto su principi e messaggi diversi da quelli verbali. Quando entriamo in contatto con gli altri è il nostro corpo che parla, al di là del fatto che non ce ne rendiamo conto: …… atteggiamenti inconsci ma reali ?

Due sono quindi i tipi di comunicazione : quella logica ovvero verbale basata sulla parola e quella analogica ovvero non verbale che sfrutta i gesti, le espressioni, i suoni, i toccamenti, l’intonazione della voce, le posture.

La principale funzione della Comunicazione logica è quella di descrivere le cose, di fare affermazioni, di esprimersi, del contatto sociale . Essa si base sulla grammatica e sulla sintassi.

La Comunicazione analogica si rifà ad un rapporto di similitudine o di appartenenza tra il segno non verbale e ciò a cui esso rimanda. Altra funzione è quella di scaricare le emozioni riducendo la tensione, creando un effetto nel rapporto con l’altro, influenzando il comportamento dell’individuo, le sue reazioni.
Essa ha pure una funzione di stimolo ovvero provoca una sorta di eccitazione indotta attraverso i sensi, che investe funzioni e organi interni.

Il linguaggio del corpo

Che ne dite.. avete mai visto un gatto agitare la coda, piegare le orecchie, far le fuse ..e senza bisogno di parole capire immediatamente che esso vuole coccole o vuol mangiare ?

Comunichiamo con il corpo perché i gesti sono più appropriati delle parole quando vogliamo metterci in relazione con gli altri, quando vogliamo stabilire i nostri limiti, il nostro potere, la nostra capacità di influenzare.
Anche quando siamo soli mettiamo in atto comportamenti non verbali. Ci tocchiamo, ci grattiamo, ci stiriamo, ci muoviamo, cambiamo posizione, gesticoliamo….si tratta di comportamenti che hanno una relazione con il nostro passato e che ci fanno rivivere momenti in cui i nostri genitori facevano tali gesti su di noi per confortarci o rassicurarci.

Con il linguaggio del corpo noi comunichiamo le nostre emozioni in riferimento ai gesti altrui.

Noi nasciamo già dotati di una certa sensibilità per i segnali del corpo, solo che con il passare degli anni essa viene perduta poiché la parola ha assunto un’importanza sempre maggiore nella nostra cultura.

L’inconscio

Il linguaggio del corpo è un linguaggio arcaico e primordiale.

Il linguaggio che utilizza il nostro inconscio è proprio quello tipico di un bambino di cinque anni: figurato, semplice, privo di negazioni, di frasi ipotetiche, di parametri temporali.

L’inconscio si nutre di emotività, che può espletarsi in emotività positiva cioè il piacere o negativa cioè il dolore.

Tramite delle stimolazioni esterne, che possono essere verbali e non verbali, si producono degli stimoli interni o pulsioni. Esse creano coinvolgimento emotivo o ansioso nell’individuo che ne subisce l’effetto.

Si potrebbe dire cha comunicazione stimola in maniera energetica l’individuo, creando una tensione psichica, dove per tensione ci riferiamo più propriamente ad una tensione nervosa, alla tensione per gli esami, alla tensione per la guida, ad una grande attenzione, allo stress, alle preoccupazioni, all’ eccitazione…. .