lunedì 29 novembre 2010

Godersi la vita ... sembra facile ed in realtà lo è!

Il grande DALE CARNAGIE suggeriva di incominciare a vivere per dimostrare che ciascuno è in gran parte artefice della propria vita.

Se prima impariamo ad accettarci, vedendo i lati buoni con la stessa lucidità con la quale vediamo quelli che buoni non sono, e poi ci diamo da fare per raggiungere i nostri scopi, le probabilità di ritrovarci a sprecare tempo ed energie preziose nell'angosciarci saranno necessariamente minime.

Parole radiose ma facile non é!

Talvolta siamo incapaci di ritrovarci ed in confronto a quello che dovremmo essere, siamo svegli soltanto a metà.

Spesso una macedonia di idee sibilline ci depistano e cosi' naufraghiamo.

Emerson diceva: " C'è un momento nella maturazione di ciascuno in cui si arriva alla convinzione che l'invidia è ignoranza; che l'imitazione è suicidio; che bisogna nel bene e nel male prendere se stessi per quello che si è; che, benchè l'universo sia pieno di ricchezze, nessun chicco di grano può nascere se non ci diamo da fare sul pezzo di terra che ci è stato dato da coltivare. L'energia che risiede in noi è nuova nella natura, e noi soli possiamo sapere quello che siamo capaci di fare, e non lo sappiamo finchè non ci mettiamo alla prova".

La maggior parte delle persone muore di ansia e dissipazione perchè dissipa le proprie energie e si tormenta per le cose che non riesce a finire.

La maggior parte della stanchezza che sentiamo è di origine psichica, dovuta a fattori di origine psicologica cioè essenzialmente emotivi.

Una della cause principali della stanchezza è la noia.

La nostra vita è quella che i nostri pensieri vanno creando.

Se parliamo con noi stessi ogni giorno, potremmo autoindurci al coraggio, alla gioia, alla pace.
A volte dovremmo veramente vergognarci della nostra autocommiserazione; dovremmo piuttosto riflettere, ringraziare e pensare a tutto quello di cui dover essere riconoscenti e gratificare Dio per quello che abbiamo.

Pensiamo raramente a quello che abbiamo ma sempre a quello che NON ABBIAMO.

Ci sono due cose a cui bisogna mirare nella vita: primo, ottenere quello che si desidera; e, in seguito, trarne piacere.

Abbiamo vissuto in un paese di meraviglie, ma siamo stati troppo ciechi per vedere, troppo sazi per gustare.

Non dobbiamo mai preoccuparci di quello che dice la gente, se siamo convinti di fare del bene...facciamo tutto quello che il cuore ci dice che è giusto fare, perchè saremmo comunque criticati e gli altri avranno da ridire sia che facciamo o non facciamo.

Per vivere appieno è necessario avere degli amici: resistere alla tentazione di criticare e abituarsi ad abbondare in lodi e apprezzamenti sinceri ci servirà più di ogni altra cosa al mondo per riuscire a piacere agli altri.

E' inutile rimproverare la gente; la gente non accetta critiche sul proprio modo di comportarsi, per quanto sbagliato possa essere. La critica è inultile perchè pone le persone sulla difensiva e le induce a cercare una giustificazione. E' pericolosa perchè ferisce l'orgoglio della gente, la fa sentire impotente e suscita risentimento.

Siamo tanto smaniosi di approvazione quanto timorosi di critiche.

Spesso vorremmo cambiare le persone ma perchè non cominciamo da noi stessi?

Trattando con le persone non dobbiamo dimenticare che abbiamo a che fare con creature governate non dalla logica ma dalle passioni, impastate da pregiudizi e mosse dall'orgoglio e dalla vanità.

Un grande uomo mostra la sua grandezza dal modo in cui tratta gli altri. C'è un solo modo per ottenere dagli altri quello che vogliamo e cioè fare in modo che l'altra persona voglia quello che vogliamo noi.

Ma di solito che cosa vuole la gente? ...sentirsi importanti, che è una delle differenze sostanziali che rende l'uomo diverso dagli animali.

Pensiamo dunque a come soddisfiamo tale desiderio e potremmo capire chi siamo e chi sono gli altri.

E' questo che determina il carattere e che foggia la nostra personalità!

lunedì 22 novembre 2010

Dirigiamo la nostra concentrazione

Riuscire a controllare la nostra concentrazione e modellare le nostre azioni su quelle delle persone che hanno avuto successo prima di noi è senza dubbio un'esperienza meravigliosa perchè ciò potrebbe portare ad un miglioramento dal punto di vista finanziario, emozionale e spirituale.

L'importante è saper controllare il nostro stato d'animo non solo nel momento presente ma nel tempo.

E' necessario stabilire dei rituali quotidiani da seguire. Ciascuno di noi possiede infatti dei rituali, cioè tutte quelle piccole abitudini che abbiamo, dal momento in cui ci svegliamo, dal mattino fino a sera.

Ci sono rituali che riguardano in modo specifico le relazioni con gli altri, la cura della propria forma fisica, la gestione delle finanze. Altri che funzionano nel business e nel settore immobiliare.

Se guardiamo gli altri con occhi diversi possiamo capire i loro rituali....

Alcuni hanno l'abitudine di fare sport più volte la settimana, perchè se non fosse cosi' non avrebbero un tale aspetto esteriore ... lo notiamo ad esempio dalla loro massa muscolare e cosi' via...

Quindi, sembra strano, ma se non diventiamo anche noi devoti di alcuni sani rituali, ci potremmo fare del male.

Tuttavia, attenzione!

Se facciamo le cose giuste al momento sbagliato, otteniamo un risultato disastroso.... e quindi ci facciamo del male...meglio allora fare le cose giuste al momento giusto!

Dobbiamo imparare a mutare il nostro stato interiore!

Dobbiamo prendere il controllo della nostra condizione psico-fisica. Ecco la cosa più importante!

E' arrivato il momento di mettersi alla guida della propria vita.

La mente ci aiuta a trovare ciò che cerchiamo; anzi essa ci aiuta a trovare ciò che a volte neppure c'è.

Possiamo trovare qualsiasi cosa siamo disposti a cercare.

Se davvero vogliamo cambiare la nostra vita, è auspicabile per prima cosa cambiare la nostra fisiologia e la nostra concentrazione.

Quanto velocemente è possibile fare un cambiamento del genere?

In un batter d'occhio. L'unica cosa è riuscire a cambiare il proprio condizionamento interiore. E' tutto .. è facile e veloce. Allora..lanciamoci in questo esercizio...

Rispondiamo alle seguenti domande con sincerità!

Che cosa Vi fa sentire più orgogliosi?

I Vostri figli? ll Vostro corpo? La Vostra casa? Forse un problema che avete superato con coraggio? Situazioni specifiche di fronte alle quali invece di fuggire Vi siete alzati per affrontarle?

Chi di voi è riuscito a pensare a qualcosa? E quando pensate a questa cosa, su che cosa Vi concentrate?

Quale è l'elemento centrale intorno a cui muovono le Vostre sensazioni? Che cosa provate?

Di che cosa siete veramente grati? Su che cosa si concentra la Vostra gratitudine? E se volete essere veramente grati alla vita, su quali elementi Vi concentrate?

Anche se siete in un periodo negativo della Vostra vita, su che cosa potete concentrarVi?

Quando siete veramente esaltati ed entusiasti, quale è la cosa che più Vi dà la carica? Come Vi sentite? Con quale stato d'animo Vi riesce più naturale entrare in contatto con le persone?

Il POTERE DELLA CONCENTRAZIONE, IL NOSTRO FOCUS sono controllati dalle domande. Se ci facciamo tante domande diverse, otterremo domande diverse, otterremo risposte diverse.

Se facciamo domande banali, otterremo risposte banali.

Alcuni dicono: "Perchè succede proprio a me? " Non è questo il punto. ..le cose non succcedono sempre a noi, ma il nostro cervello è come un computer.. se la domanda è sbagliata, non otterremo nessuna risposta!

Ci sono altri che dicono: "Non riesco mai a dimagrire!" certamente... perchè se continuiamo a farci domande del genere, negative in partenza, la risposta sarà sempre la stessa.

Domande passive creano risposte passive. Formuliamo dunque meglio le domande che ci poniamo e otterremo risposte migliori.

Per tutti è possibile cambiare il proprio stato interiore alla velocità della luce!!

lunedì 15 novembre 2010

I principi basilari della Programmazione Neurolinguistica

C'è uno stretto legame tra linguaggio e comportamento e il linguaggio influisce sulla mente.

Come sosteneva Paul Watzlawick " Non si può non comunicare"...

...gli sguardi, le parole, i sorrisi, semplici cenni, sono segnali comunicativi attraverso i quali esprimiamo sensazioni, idee, percezioni che determinano la nostra visione della realtà.

E' impensabile non comunicare ...qualcuno diceva "il silenzio urla" e forse non si sbagliava.

A tutti è capitato di vivere silenzi pesanti, densi, difficili, carichi di emozioni, dall'imbarazzo, all'amore, alla commozione. Quante parole sono state cullate dal silenzio, libere di fluire in uno sguardo o in un gesto. Eppure il silenzio è assenza di parole e la comunicazione non si ferma solo al dire.

Il significato della comunicazione non risiede nell'intenzione ma nel risultato ...quando un messaggio viene frainteso o non compreso è necessario quindi rivedere la propria strategia e la responsabilità del suo successo o fallimento è nostra, solamente nostra!

La mappa non è il territorio...come sosteneva Gregory Bateson.

Secondo Watzlawick le nevrosi e le psicopatologie in genere traggono origine dal tipo di relazione che si instaura tra le persone.

In un individuo sono sempre presenti due realtà: una è quella considerata oggettiva ed esterna e l'altra che invece è il risultato delle personali opinioni del mondo.
Attraverso la sintesi di queste due realtà, che ogni persona è chiamata a compiere, si determinano convinzioni, pregiudizi, valutazioni e distorsioni.

La realtà è dunque una interpretazione personale, essa non verrebbe scoperta ma inventata....quindi l'individuo può agire sulla vita e lo strumento principale è senza dubbio la comunicazione.

Tale principio è dunque la dichiarazione della soggettività umana perchè ogni individuo viene considerato unico nel suo modo di percepire la realtà, gli eventi e le persone.

Ciascuno di noi attinge informazioni dall'ambiente circostante facendosi un'idea del mondo in cui vive..cioè crea una mappa attraverso la quale interpreta e decodifica la realtà e grazie alla quale guida il proprio comportamento.

Visto che non esistono esseri umani con le stesse identiche esperienze ne consegue che ciascuno crea un diverso modello della realtà e quindi una propria mappa.

Non esistono dunque mappe giuste o sbagliate, buone o cattive ma semplicemente mappe diverse. Non esiste una realtà esterna..noi scegliamo in modo per lo più inconscio.

La nostra mappa dunque influenza la nostra comuinicazione.

Esiste dunque una realtà esterna detta comunemente "mondo" ed essa viene filtrata da ogni singolo individuo in virtù delle proprie credenze, delle proprie tradizioni, della propria maniera di vivere e sentire la vita.

Anche il liguaggio relativamente ad essa è soggetto allo stesso processo.

Linguaggio..linguaggio...abbiamone cura!

giovedì 11 novembre 2010

Che cosa sono i Metaprogrammi ?

Solitamente percepiamo la realtà attraverso dei filtri.

I METAPROGRAMMI, oggi conosciuti come "LAB Profile", sono filtri inconsci attraverso i quali percepiamo la realtà. Essi consentono di filtrare la realtà esterna al fine di costruire una personale mappa della realtà.

Noi usiamo i metaprogrammi per filtrare le nostre percezioni in relazione ai nostri valori ..sono gli elementi costitutivi delle nostre attitudini e motivazioni.

Gli esseri umani sono limitati nella loro conoscenza del mondo, ossia non ne possono cogliere la vera essenza poichè vi sono delle barriere dovute alla struttura del loro sistema nervoso e alla struttura del loro linguaggio.

In effetti la nostra realtà esterna non può essere processata nella sua interezza dal nostro cervello ma viene filtrata attraverso schemi operativi. Uno di tali filtri è ad esempio quello dell'attenzione.

I metaprogrammi identificano ciò a cui prestiamo attenzione ma non ciò che per noi è importante.

Come estraiamo i metaprogrammi di una persona?

Ascoltando e osservando i nostri intelocutori e quindi ponendo delle domande giuste al momento giusto. E' la capacità di creare il giusto rapport a livello verbale e non verbale, utilizzando la potenza di strumenti quali il "ricalco" nelle sue varie applicazioni, verbale e non verbale o il "mirroring" ovvero di persuasione.

I metaprogrammi identificano ciò che la persona fa.

E' importante rendersi conto che la potenza della parola non è insita soltanto nei vocaboli ma anche nella vibrazione della voce. Talvolta la parola è ingannevole ed è per questo che il timbro della voce, le sue vibrazioni ci diranno se essa è autentica o no.

Sarà la sonorità della nostra voce a mostrare se ciò che diciamo è vero o falso; sarà l'autenticità della nostra voce a giudicarci.