lunedì 21 dicembre 2009

La Trance

La TRANCE è il sinonimo dello stato mentale d’ipnosi.

Esiste però la comune trance di tutti i giorni, che noi proviamo in ogni momento, in cui “facciamo una pausa” e lasciamo vagare la nostra mente.

Il sogno si potrebbe definire una situazione di trance profonda, in cui predomina nettamente l’inconscio.

In generale possiamo parlare di ipnosi e del suo stato mentale, cioè della trance e del suo stato mentale, quando i suoni e le parole che ascoltiamo, le sensazioni che percepiamo non vengono elaborate solo per quello che sono, ma diventano uno stimolo per una serie di collegamenti e immaginazioni interiori.

Nella trance l’attenzione si focalizza all’interno di noi stessi.

Più la trance è leggera, più i canali di comunicazione tra il terapeuta e il soggetto in ipnosi sono aperti.

Al contrario, la profondità della trance dimostra solo se stessa: non è importante, anzi, paradossalmente, una trance profonda potrebbe rivelarsi controproducente, diminuendo l’apertura dei canali di comunicazione.

Quello che è importante è la collaborazione reciproca.

Spesso una persona non sa di essere in trance perché si sente completamente sveglia e le sue aspettative riguardo alla trance stessa sono diverse:

i muscoli del viso si rilassano, i movimenti corporei sono piu’ solenni, quasi faticosi, la respirazione è più lenta e profonda, similmente avviene per il battito cardiaco...compaiono piccole contrazioni delle dita o di altre parti del corpo.

In generale si avvertono rallentamenti delle funzioni corporee personali.

Vi sono inoltre dei segni oculari particolari, come il battito rapido delle palpebre.

Concludo questo breve escursus dicendo che tutti i soggetti sono ipnotizzabili poiché a livello terapeutico è sufficiente una trance leggera.

Anzi più la trance è leggera, più la persona collabora e persegue i propri scopi.

martedì 15 dicembre 2009

Disturbi nell'identificazione sessuale

Normalmente ogni essere umano presenta uno psichismo con caratteristiche sessuali corrispondenti a quelle organiche.

Talvolta, forse sulla base di una predisposizione genetica, l’individuo presenta psicologicamente caratteristiche tipiche del sesso opposto.

Manifestazioni comportamentali tipiche di tale disturbo nell’età evolutiva possono essere scelte di giochi o di abbigliamento tipiche del sesso opposto od anche una accentuata femminilità biologica.

Nelle femmina le cause si riconducono alla preferenza di un figlio maschio anziché di una figlia femmina ribadita nell’ambito della famiglia; nella rivalità fraterna quando il primogenito è un oppressore nei confronti di altre eventuali sorelle.

Nel maschio le cause possono ricondursi al rapporto tra i due genitori in cui si è verificata un' inversione dei ruoli in cui il bambino si identifica nel genitore di sesso opposto, ad esempio una madre autoritaria con padre remissivo, meno dinamico e meno attivo.

Non accettando il ruolo paterno il bambino si identifica nella madre.

Espressioni grafiche nella scrittura maschile : scrittura molto curvilinea con eventuale pressione medio-leggera, eventuali ricerche estetiche; tratti discendenti delle "g " indebitamente poco premuti; riccio dell’ansia; angolosità e contorsione nella zona inferiore.

Espressioni grafiche nella scrittura femminile: evidenti ricerche estetiche che potrebbero essere interpretate come tentativo di sublimare nell’estetismo o nell’arte, l’istinto sessuale considerato negativo sul piano sia morale che estetico.

mercoledì 9 dicembre 2009

I complessi di superiorità e inferiorità

Al momento della nascita il bambino non ha un IO (come principio di indentità) ben strutturato ma solo l’ ES come zona dell’istintività e delle esigenze affettive.

L’ IO si forma molto gradualmente a mano a mano che le strutture organiche si perfezionano e in base alle esperienze che esso stesso vivrà.

La prima esigenza dell’ES è quella affettiva e di seguito quella fisiologica del cibo, integrata a sua volta dalla soddisfazione sessuale (fase orale, anale, fallica).

Entrano poi in gioco l’istinto di conservazione, l’aggressività e l’istinto di ricerca.

In caso di un eventuale contrasto tra Super-Io ed Es, l’IO può patire tale conflitto e risultarne inibito, dando luogo ad un complesso di inferiorità, in primis la svalutazione di sé.

Altri possono essere: un difetto fisico, una malattia prolungata, una situazione economica che per il bambino è negativa.

Altre volte entrano in gioco errori pedagogici ed in tal caso il bambino va spesso incoraggiato in quanto troppi giudizi negativi e ripetuti creano irrimediabili complessi d’inferiorità.

Altro punto è la gelosia fraterna: il primogenito in conseguenza dell’odio verso il fratello subisce il complesso di colpa generando tendenza all’autopunizione che si esprimerà con scarso rendimento scolastico.

Tipico segno grafico indicativo del complesso di inferiorità è la scrittura piccola.

Quanto al complesso di superiorità, è una forma di reattività dell’IO e in tal caso si realizza una forma di narcisismo.

Tipico segno grafico indicativo di complesso di superiorità è la scrittura grande.