venerdì 28 maggio 2010

La ferita dei non amati: La ferita aperta della depressione.

L'incapacità di compiere la necessaria rinuncia all'amore dei genitori può portare alla depressione.

Spesso, quando questa richista non è stata mai o solo in parte soddisfatta, essa viene solitamente spostata alla più vicina figura di riferimento, generalmente il partner e, se in questi, il non amato non trova l'amore indiscusso, di cui solo un bambino piccolo ha bisogno e che soltanto da piccoli possiamo sperimentare, può essere che la persona sviluppi una forma depressiva.

Si arriva cosi' alla sensazione sbagliata, di aver perso il partner, anche quando questi è in realtà loro molto vicino.

Spesso all'origine della sofferenza di una persona depressa c'è sempre la precoce esperienza di un amore negato o sbagliato e di conseguenza all' incapacità di rinunciare ad esso.

Alcuni reagiscono alla perdita di una persona cara con il lutto, altri con la depressione.

Gli esseri umani sono frutto delle loro relazioni.

Il depresso di identifica con la persona perduta e ne perpetua il rapporto di fusione con essa.

La causa della depressione è quindi un amore volto nella direzione sbagliata.

Chi pensa troppo presto, pensa troppo poco.

Ai non amati manca il senso dei cicli critici della propria vita, in quanto rifiutano di sé tutto ciò che non è perfetto.

La fatale connenssione si perpetua. Cosi' si formano i destini familiari.

Quando lo specchio rappresenta un sostituto materno, dipendiamo terribilmente dal giudizio altrui. Ci fermiamo all'esteriorità e cerchiamo di piacere. La bellezza è dunque il riflesso della verità.

Le "bellezze" che la pubblicità e il mondo odierno ci propongono sono bellezze solitarie, senza splendore nè verità. In realtà, il desiderio di bellezza della persona corrisponde ad un desiderio d'amore, profondo, poichè in noi non percepiamo alcuna energia e quindi riteniamo di dover dipendere dagli altri, da fonti di energia esterna.

Le persone che hanno vissuto simili devastazioni precoci non possono costruirsi solo sul mondo della propria infanzia e adolescenza, ma hanno bisogno di immagini interiori della propria crescita, immagini di grandi vitalità che diano loro una mano a percorrere una strada diversa.

lunedì 24 maggio 2010

La ferita dei non amati: La rinuncia di un amore parentale tardivo.

L'amore dei genitori non può essere estorto con la forza.

Se è mancato il figlio o la figlia si sforzerà per tutta la vita di riceverlo da una qualche persona che riveste una qualche importanza nella propria vita.

La ferita dei non amati non può guarire. Soltanto la rinuncia di un tardivo amore dei genitori può rappresentare la salvezza. I non amati sanno bene che in tal contesto le semplici dichiarazioni di volontà sono del tutto inutili e che la terapia dei buoni consigli è ancora più scoraggiante.
Tutti dobbiamo e dovremmo rinunciare all' amore dei genitori per poter volare liberi.

Quando parliamo di "non amato" vengono naturalmente intesi tutti i gradi di amore parentale.

Spesso, anche all'interno delle stesse famiglie, coloro che si differenziano dagli altri, e che sono quindi più vulnerabili, vengono talvolta esclusi dall'amore e distrutti dalla famiglia stessa. Il loro crollo definitivo è la conferma che la negazione dell'amore era esso stesso giustificato.

Persone di questo genere ricorrono spesso alla psicoterapia. Avvertono che c'è in loro qualcosa di distorto, qualcosa che deve essere raddrizzato per poter crescere.

Le persone che raggiungono un profondo grado di consapevolezza riguardo alla tortuosità del rapporto con i genitori non cedono più alla tentazione di vedere in questi ultimi l'unica causa delle proprie difficoltà. In ogni rapporto c'è complicità cioè partecipazione.

Percepirsi non come vittima ma come parte attiva è segno di vitalità. Anche il più debole dei non amati ha in sé una scintilla della forza di quell' eroe potenziale che è in ognuno di noi.
Proprio il non amato che si sente cosi' debole ha maggiormente bisogno di rinunciare all'amore parentale.

Il suo disperato desiderio blocca troppa energia.

La fine di un analisi non significa la scomparsa di ogni sintomo e una scontata normalità, ma piuttosto un senso di orientamento, un istinto verso la luce eletta a principio guida.

Questa rinuncia è il risultato della spinta di ognuno verso lo sviluppo e l'autonomia, quindi riapriamo le braccia agli altri e non ripieghiamoci come un embrione.

martedì 18 maggio 2010

La ferita dei non amati : La comprensione intellettuale della propria ferita psicologica.

La sola conoscenza della propria ferita non certo aiuta a guarire, tuttavia è necessaria, in quanto la sofferenza rende più consapevoli e induce alla ricerca della crisi che ci libererà da essa.

I non amati hanno un rapporto ambiguo con gli emarginati dalla società, in quanto sono loro stessi degli emarginati.
L'amore per gli emarginati è il presupposto dell'amore per se stessi che manca ai non amati.

La certezza di essere amato non per ciò che si è ma per ragioni fortuite perseguita il non amato per tutta la vita.

Essi ben sanno che l'amore precocemente negato è perduto per sempre, eppure continuano a lottare per conquistarlo..ferocemente, tenacemente.

Osservando infatti da vicino le manovre di adulti che da bambini non sono stati abbastanza amati si può constatare che sorprendentemente sono proprio loro stessi a fare tutto il possibile per essere respinti dagli altri.

Gli adulti che sono stati bambini non amati non dovrebbero più permettere ai loro genitori di respingerli, ma dovrebbero compiere il primo passo verso l' indipendenza..di loro propria iniziativa.

Oltre a ciò, i bambini non amati dovrebbero imparare dagli altri, anche da chi è loro ostile, tutto è loro necessario.

Per superare tale trauma della carenza d'amore nell'infanzia bisogna dare spazio alla fantasia che manca. Importante ad esempio è il gioco, la terapia come gioco.

Parliamo dunque del coraggio di lasciare chi non ci ama, rivolgendoci piuttosto con amore al non amato che è in noi.

La solidarietà con il mondo attiva l'energia vitale. Lo sviluppo di un individuo implica anche l'adattamento alle norme e alle tradizioni; se questo non avviene si manifestano sintomi di abbandono simili a quelli di chi tende ad adeguarsi troppo e/o ad amarsi troppo poco.

Poichè la storia dei non amati è proprio la storia di un iperadattamento a tutti gli effetti!!!


martedì 4 maggio 2010

Gli spazi bianchi, i nostri tabù !

Il foglio rapprensenta l'ambiente in cui ci muoviamo e ognuno di noi quando scrive lascia degli spazi bianchi, più o meno evidenti, che possono variare in intensità e in quantità.

Legato a tutto ciò c'è un simbolismo, un' aiuto preso dalla psicanalisi, che va capito e non sottovalutato nell'analisi di una scrittura.

Gli spazi bianchi nel foglio rappresentano i nostri tabù.

Il bianco, simbolo dell'ambiente e dell' inconscio è un' appello ed un' attesa, un' apertura verso il possibile.

Il nero ha invece un doppio significato, a seconda che esso si intenda la parte del foglio scritta, in cui lo scrivente agisce, oppure il vero e proprio colore del tratto lasciato dalla penna, cioè le varie sfumature ad essere significative.

Qualunque sia il colore del tratto, l'equilibrio tra le parti scritte e quelle non scritte è essenziale per l' equilibrio della personalità e quando gli uni o gli altri occupano più di tre quarti del foglio, vuol dire che lo scrivente mette in atto potenti meccanismi di difesa.

Quando ci sono troppi spazi bianchi la persona si isola dal mondo, diventando preda dei propri fantasmi e delle proprie malinconie, si dice che tra le righe si aprono canali che lacerano la tela della scrittura.

Il bianco è la manifestazione del nostro inconscio....