venerdì 22 maggio 2009

Le origini della PNL

La PNL nasce nel 1974 all’università di Santa Cruz in California e oggi è ampiamente diffusa a livello mondiale.
In quell’anno due giovani americani, John Grindler, laureato in linguistica e Richard Bandler, laureato in programmazione ed informatica, scoprirono alcuni processi cerebrali. Il loro obiettivo era scoprire i modelli messi in atto da persone di successo, e a questo scopo, esaminarono tre figure molto note a quel tempo.

La prima persona che studiarono fu un ebreo Frederick Salomom Perls, un ebreo tedesco che aveva contribuito a sviluppare e a rendere famosa una derivazione della tradizionale terapia Gestaltica tedesca. Egli si era reso conto che tale terapia era in grado di indurre cambiamenti migliori e piu’ rapidi nei suoi pazienti.

La seconda persona che presero in esame fu Virginia Satir, la psicoterapeuta che creò la terapia della famiglia, basata sul fatto che se uno ha dei gravi problemi per una situazione personale, questa contagia tutta la famiglia. Se la persona va in terapia, può curarsi, ma la famiglia continua a contagiarla.

La terza persona che osservarono fu Milton H. Erickson, inventore della terapia ipnotica o ipnosi clinica. Considerato il piu’ grande ipnotista clinico del XX secolo, egli era famoso per le sue tecniche, al punto che poteva ipnotizzare una persona solo salutandola.

Richard Bandler aveva avuto un’infanzia assai problematica e la consapevolezza di aver subito molti traumi lo portò a seguire una seduta di terapia di gruppo diretta da Perls e da li’ cominciò ad approcciare la Gestalt.

John Grindler conobbe Richard Bandler all’università. Egli pensò di inserire nell’ambito del suo dottorato di linguistica il corso di terapia della famiglia di Virginia Satir. Annoiandosi non poco durante le lezioni didattiche, cominciò a fare delle statistiche e studiò il comportamento di Virginia, scoprendo cose molto interessanti, ad esempio che quando si spostava a sinistra, iniziava con il piede sinistro, muoveva la mano sinistra, la respirazione era toracica….e cosi’ via.

Chiese quindi a Bandler di aiutarlo a informatizzare tutti i dati rilevati. Poi si rivolsero a Gregory Bateson, che si occupava di grammatica trasformativa, secondo il quale il linguaggio nasce dalla grammatica che abbiamo appreso e la qualità della vita è in relazione a questo processo, cioè da essa viene il nostro modo di comunicare e il nostro stile di vita. Quest’ultimo li indirizzò da Erickson.

Dunque, Grindler e Bandler registrarono, analizzarono e studiarono a fondo Perls , Satir ed Erickson e scoprirono che tutti e tre facevano le cose in modo inconscio.
Si chiesero allora : se Virginia Satir o Perls avevano avuto gli stessi insegnati, avevano vissuto nello stesso ambiente e trovato le stesse condizioni dei loro ex-compagni, perché non si erano prodotte tante Virginie Satir o Perls? Perché c’era solo un Milton Erickson ?

Se quindi disponiamo delle stesse informazioni, perché solo alcuni vincono e arrivano in cima, mentre altri con le stesse informazioni no ?
Che cosa scatta nel cervello delle persone che decidono di essere vincenti, e non scatta negli altri ? Perché non tutti ci riescono?

Grindler e Bandler estesero i loro studi ad altre persone di successo e si chiesero che cosa distingue tali persone dalla massa ? Quali solo le loro abitudini, il loro modo di agire e pensare?

Scoprirono che i vincenti facevano cose inconsce, di cui non erano consapevoli.

Basandosi su tale scoperta svilupparono la loro teoria e iniziarono a presentarla e a registrarla, chiamandola “Programmazione Neurolinguistica”.

Cosi’ nacque la Programmazione Neurolinguistica, “ un insieme di tecniche efficaci volte a produrre nelle persone cambiamenti permanenti e a breve termine”, in cui l’essere umano è quello che è a causa di ciò che crede inconsciamente e non di ciò che sa consciamente.

In sintesi e per concludere possiamo definire la PNL come un punto di riferimento sistematico su cui sintonizzare il nostro cervello, che ci insegna a maneggiare i nostri stati, i nostri comportamenti e quelli degli altri.

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