lunedì 2 novembre 2009

L'evoluzione del grafismo nel bambino

La scrittura attraverso la propria evoluzione è testimonianza dei modi di reazione del bambino nei confronti del suo entourage ed in definitiva della propria struttura caratteriale.


Come scrive Jacqueline Peugeot, nella “ Conoscenza del bambino tramite la scrittura”, “non si può dedurre che un bambino che scrive male non sia dotato dal punto di vista intellettivo…..” .


L’intelligenza non è il solo fattore che entra in gioco nel processo scrittorio, in particolare c’è tutto l’adattamento socio-affettivo e talvolta anche delle difficoltà specifiche.


Ne risulta che di fronte ad una “brutta scrittura” non si sa a quale fattore imputare le cause di questa grafomotricità che non è nella norma.


Una mancanza di stabilità emozionale o l’ansietà del bambino possono inficiare il suo adattamento e quindi l’utilizzo delle sue capacità intellettive a tutto tondo.


La crescita del grafismo nel bambino attraversa tre tappe.


1/. Lo stadio precalligrafico ( 6 -8 anni )


Il bambino debutta alla scuola primaria.

Questo stadio è legato ad una scarsa motricità e ad uno scarso apprendimento.

Difficoltà motrici importanti e un cattivo controllo del gesto sono caratteristici dei bambini dai sei ai sette anni.

Si notano spesso una scrittura grande, lettere rotonde spesso mal tracciate, rovinate nella loro forma, dei collages cioè due lettere attaccate l’un l’altra, linee spezzate, spazi irregolari tra le righe, lettere molto grandi che in realtà dovrebbero essere piccole (ad esempio la lettera e grande quanto una l), lettere tremolanti e riprese.


2/.Lo stadio precalligrafico ( 9 -10 anni )


La scrittura diventa più regolare,ciò nonostante meno rivelatrice, poiché ci sono già degli automatismi in atto.

L’essere maldestro dovrebbe sparire tra i dieci e i dodici anni, quando l’essenziale è stato acquisito.

La scrittura diventa più soffice e più legata ma non ancora personalizzata.

Ben integrata, la calligrafia indica il buon adattamento del bambino, il suo equilibrio, la sua maturità e la sua capacità di integrarsi.


Se tale stadio sarà disatteso all’età di dodici anni, avremo DISGRAFIA ( ecco che dopo un attento bilancio conviene che il bambino sia preso in carico da uno psicoterapeuta).


3/. Lo stadio precalligrafico ( 10 -12 anni )


Tale stadio interessa i ragazzi dai dieci ai dodici anni in cui la scrittura si personalizza e diventa un movimento espressivo.

L’evoluzione della scrittura deve dunque sempre essere messa in relazione con lo sviluppo psicomotorio, mentale e affettivo, con il livello scolastico, l’integrazione sociale, lo sviluppo del linguaggio e fattori di strutture temporo-spaziali.


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