mercoledì 24 giugno 2009

Siete razionali o intuitivi ?

E cosi’ credete di essere razionali, non è vero?

Bè, non siete i soli: il credersi razionali è comune alla maggioranza delle persone, convinta che le decisioni che si prendono solitamente siano la logica conseguenza di valutazioni razionali.

In realtà le decisioni che abitualmente prendiamo hanno un margine di irrazionalità ben piu’ ampio di quanto noi siamo portati ad ammettere.

Non a caso molti studiosi supportano il concetto di “razionalità limitata” nelle scelte, in quanto fattori non preventivati e fuori controllo intervengono nelle nostre decisioni, come ad esempio l’impossibilità di ottenere informazioni complete e/o credibili, oppure il non riuscire a tener conto di tutte le circostanze che potrebbero verificarsi.
La comunicazione stessa risulta essere talvolta ambigua o volutamente distorta per motivi opportunistici.

Oltre a ciò, non possiamo negare l’effetto delle emozioni sui nostri comportamenti :

che dire della rabbia che ci fa agire in maniera impulsiva ?
e dell’amore, l’affetto, l’amicizia che possono alterare le nostre percezioni e/o capacità di giudizio ?
e della paura che annebbia la mente portandoci a essere troppo difensivi o troppo aggressivi ?
e ancora della gioia e dell’entusiasmo che possono darci un’illusione di controllo ?

Si tratta di influenze difficili da controllare anche se le riconosciamo.

Ma ben altri fattori, ben piu’ subdoli, influenzano generalmente i nostri atteggiamenti, di cui non siamo consapevoli. Si tratta di “predisposizioni”, di “inclinazioni”, dette anche in gergo tecnico [[bias cognitivi]], generati dall’esperienza, come taluni comportamenti evolutivi propri della persona stessa o perchè no, dalla visualizzazione di determinati dati o fatti e quindi anche quando crediamo di essere freddi o oggettivi e di avere a disposizione tutte le informazioni necessarie, le decisioni e i comportamenti acquistano sempre un certo margine di imprevedibilià e di “irrazionalità”.

Tendiamo naturalmente a giudicare il valore delle cose o delle alternative disponibili non tanto in modo assoluto, quanto comparandole con altre che conosciamo bene; e quanto piu’ la valutazione relativa è semplice e diretta, tanto piu’ ci sentiamo rassicurati e soddisfatti nelle nostre scelte.

Molte sono dunque le “tecniche di influenza” messe a punto per spingere le persone verso un determinato comportamento desiderato, in primis la pubblicià subliminale, e che sfuggono ad un controllo cosciente, sfruttando automatismi psicologici e comportamentali, sulla base di interazioni semplici e sulla nostra quotidiana fretta, stress, incertezza, indifferenza, distrazione o affaticamento.

Concludo questa breve riflessione sottolineando che forse l’assunzione di razionalità, pilastro della nuova scienza moderna e a noi tutti tanto cara, è forse un assioma non dimostrabile in assoluto e a volte ingannevole sotto molti punti di vista.

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