lunedì 15 novembre 2010

I principi basilari della Programmazione Neurolinguistica

C'è uno stretto legame tra linguaggio e comportamento e il linguaggio influisce sulla mente.

Come sosteneva Paul Watzlawick " Non si può non comunicare"...

...gli sguardi, le parole, i sorrisi, semplici cenni, sono segnali comunicativi attraverso i quali esprimiamo sensazioni, idee, percezioni che determinano la nostra visione della realtà.

E' impensabile non comunicare ...qualcuno diceva "il silenzio urla" e forse non si sbagliava.

A tutti è capitato di vivere silenzi pesanti, densi, difficili, carichi di emozioni, dall'imbarazzo, all'amore, alla commozione. Quante parole sono state cullate dal silenzio, libere di fluire in uno sguardo o in un gesto. Eppure il silenzio è assenza di parole e la comunicazione non si ferma solo al dire.

Il significato della comunicazione non risiede nell'intenzione ma nel risultato ...quando un messaggio viene frainteso o non compreso è necessario quindi rivedere la propria strategia e la responsabilità del suo successo o fallimento è nostra, solamente nostra!

La mappa non è il territorio...come sosteneva Gregory Bateson.

Secondo Watzlawick le nevrosi e le psicopatologie in genere traggono origine dal tipo di relazione che si instaura tra le persone.

In un individuo sono sempre presenti due realtà: una è quella considerata oggettiva ed esterna e l'altra che invece è il risultato delle personali opinioni del mondo.
Attraverso la sintesi di queste due realtà, che ogni persona è chiamata a compiere, si determinano convinzioni, pregiudizi, valutazioni e distorsioni.

La realtà è dunque una interpretazione personale, essa non verrebbe scoperta ma inventata....quindi l'individuo può agire sulla vita e lo strumento principale è senza dubbio la comunicazione.

Tale principio è dunque la dichiarazione della soggettività umana perchè ogni individuo viene considerato unico nel suo modo di percepire la realtà, gli eventi e le persone.

Ciascuno di noi attinge informazioni dall'ambiente circostante facendosi un'idea del mondo in cui vive..cioè crea una mappa attraverso la quale interpreta e decodifica la realtà e grazie alla quale guida il proprio comportamento.

Visto che non esistono esseri umani con le stesse identiche esperienze ne consegue che ciascuno crea un diverso modello della realtà e quindi una propria mappa.

Non esistono dunque mappe giuste o sbagliate, buone o cattive ma semplicemente mappe diverse. Non esiste una realtà esterna..noi scegliamo in modo per lo più inconscio.

La nostra mappa dunque influenza la nostra comuinicazione.

Esiste dunque una realtà esterna detta comunemente "mondo" ed essa viene filtrata da ogni singolo individuo in virtù delle proprie credenze, delle proprie tradizioni, della propria maniera di vivere e sentire la vita.

Anche il liguaggio relativamente ad essa è soggetto allo stesso processo.

Linguaggio..linguaggio...abbiamone cura!

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