Scrivere è inviare un messaggio ad un’altra persona e affinché ciò avvenga è necessario che la persona stessa che riceve il messaggio lo comprenda e lo decodifichi. La relativa decodifica la si apprende poi nei banchi di scuola quando si apprende a leggere e a scrivere. Tale lettura non è comunque sufficiente o comunque risulta essere assai superficiale, poiché è necessario capire il significato simbolico dei segni usati dalla persona che l’ha scritto.
Le forme della scrittura rappresentano la nostra personalità
La codifica della forma delle lettere e della composizione delle parole secondo determinate norme ci permette di comporre un qualunque messaggio, ma il pensiero e l’interpretazione che ne traiamo leggendo tale messaggio, varia da persona a persona. Tali pensieri provano che ci sono forme che adottiamo che rappresentano per noi un secondo linguaggio e che non è traducibile per mezzo della parola del messaggio.
L’espressione delle parole è chiara e inequivocabile se si considera un oggetto o un disegno, ad esempio una spiaggia, un albero o un fiore, anche se nessuno farà la stessa composizione poiché ognuno li avrà visti a modo suo, cioè sarà rappresentativo dell’unicità della personalità dell’autore.
Allo stesso modo, la scrittura che noi tracciamo è la parte simbolica del nostro messaggio agli altri, è dunque il riflesso di noi stessi.
La grafologia interpreta il grafismo della scrittura
La grafologia ricerca le chiavi di questa espressione, in altre parole ne sottolinea il significato psicologico del gesto grafico, cioè dal tracciato scrittorio si risale alle componenti psicologiche della personalità di colui che ha scritto.
La scrittura rivela la personalità
Nel linguaggio corrente si afferma spesso che una persona ha “personalità”, intendendo dire che tale persona ha carattere e capacità di affermarsi. Tuttavia non tutti possono vantarsi di “possedere della personalità” ma ogni individuo ha senza alcun dubbio una propria personalità.
La personalità è dunque l’individuo nella sua totalità, con il suo temperamento, con la l’intelligenza e l’insieme delle sue esperienze vissute che emergono in ogni istante e che si fondono con la realtà esistente: un individuo in evoluzione.
Lo studio della scrittura e dei saggi dei vari periodi, ripartiti nel tempo, permette di esporre l’evoluzione dello scrivente.
Il gesto grafico corrisponde al temperamento
In un grafismo l’analisi del gesto grafico negli elementi che lo costituiscono permette di scoprire le caratteristiche temperamentali dell’individuo.
Il movimento della scrittura corrisponde alla relazione con gli altri
Lo studio del movimento scrittorio corrisponde al modo in cui il soggetto trasmette agli altri il suo messaggio, sia a livello sociale che affettivo.
LO STUDIO GRAFOLOGICO
Il buon esito di un’analisi risiede nella corretta interpretazione grafologica e psicologica degli elementi concreti di un scrittura.
Il documento grafologico da analizzare, non meno di una pagina, deve essere autentico e spontaneo, cioè scritto con la spontaneità e semplicità propria del soggetto scrivente, la cui presenza non è necessaria al momento dell’analisi.
I limiti della grafologia dipendono in primis dalla competenza del grafologo. Altri limiti possono essere circostanze speciali in cui il documento viene scritto ad esempio un treno in marcia o stesi a letto, oppure in un particolare stato emozionale.
Il LAVORO DEL GRAFOLOGO
Il lavoro del grafologo è molto impegnativo perché egli deve capire la personalità dello scrivente, acquisire un’attitudine e un modo di pensare simili a quella di uno psicologo, senza giudicare e nella massima obiettività.
Innanzitutto si procede con lo studio del documento grafico ed in seguito se ne sintetizza la personalità.
Lo studio della grafia è l’esame di tutte le caratteristiche della scrittura, le si classifica in base al loro significato, della loro importanza, della loro frequenza ed intensità.
Il lavoro di sintesi è senza alcun dubbio il piu’ delicato, perché l’interpretazione di ogni singolo segno dovrà fondersi con tutta l’interpretazione dell’ intero contesto grafico.
Le forme della scrittura rappresentano la nostra personalità
La codifica della forma delle lettere e della composizione delle parole secondo determinate norme ci permette di comporre un qualunque messaggio, ma il pensiero e l’interpretazione che ne traiamo leggendo tale messaggio, varia da persona a persona. Tali pensieri provano che ci sono forme che adottiamo che rappresentano per noi un secondo linguaggio e che non è traducibile per mezzo della parola del messaggio.
L’espressione delle parole è chiara e inequivocabile se si considera un oggetto o un disegno, ad esempio una spiaggia, un albero o un fiore, anche se nessuno farà la stessa composizione poiché ognuno li avrà visti a modo suo, cioè sarà rappresentativo dell’unicità della personalità dell’autore.
Allo stesso modo, la scrittura che noi tracciamo è la parte simbolica del nostro messaggio agli altri, è dunque il riflesso di noi stessi.
La grafologia interpreta il grafismo della scrittura
La grafologia ricerca le chiavi di questa espressione, in altre parole ne sottolinea il significato psicologico del gesto grafico, cioè dal tracciato scrittorio si risale alle componenti psicologiche della personalità di colui che ha scritto.
La scrittura rivela la personalità
Nel linguaggio corrente si afferma spesso che una persona ha “personalità”, intendendo dire che tale persona ha carattere e capacità di affermarsi. Tuttavia non tutti possono vantarsi di “possedere della personalità” ma ogni individuo ha senza alcun dubbio una propria personalità.
La personalità è dunque l’individuo nella sua totalità, con il suo temperamento, con la l’intelligenza e l’insieme delle sue esperienze vissute che emergono in ogni istante e che si fondono con la realtà esistente: un individuo in evoluzione.
Lo studio della scrittura e dei saggi dei vari periodi, ripartiti nel tempo, permette di esporre l’evoluzione dello scrivente.
Il gesto grafico corrisponde al temperamento
In un grafismo l’analisi del gesto grafico negli elementi che lo costituiscono permette di scoprire le caratteristiche temperamentali dell’individuo.
Il movimento della scrittura corrisponde alla relazione con gli altri
Lo studio del movimento scrittorio corrisponde al modo in cui il soggetto trasmette agli altri il suo messaggio, sia a livello sociale che affettivo.
LO STUDIO GRAFOLOGICO
Il buon esito di un’analisi risiede nella corretta interpretazione grafologica e psicologica degli elementi concreti di un scrittura.
Il documento grafologico da analizzare, non meno di una pagina, deve essere autentico e spontaneo, cioè scritto con la spontaneità e semplicità propria del soggetto scrivente, la cui presenza non è necessaria al momento dell’analisi.
I limiti della grafologia dipendono in primis dalla competenza del grafologo. Altri limiti possono essere circostanze speciali in cui il documento viene scritto ad esempio un treno in marcia o stesi a letto, oppure in un particolare stato emozionale.
Il LAVORO DEL GRAFOLOGO
Il lavoro del grafologo è molto impegnativo perché egli deve capire la personalità dello scrivente, acquisire un’attitudine e un modo di pensare simili a quella di uno psicologo, senza giudicare e nella massima obiettività.
Innanzitutto si procede con lo studio del documento grafico ed in seguito se ne sintetizza la personalità.
Lo studio della grafia è l’esame di tutte le caratteristiche della scrittura, le si classifica in base al loro significato, della loro importanza, della loro frequenza ed intensità.
Il lavoro di sintesi è senza alcun dubbio il piu’ delicato, perché l’interpretazione di ogni singolo segno dovrà fondersi con tutta l’interpretazione dell’ intero contesto grafico.
I principali strumenti di lavoro di cui un grafologo si avvale sono i testi di grafologia, di psicologia, oltre ad un doppio decimetro , una lente di ingrandimento e cosi’ via.
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