Il senso di colpa viene a far parte della struttura emozionale di una persona ed è appreso in tenerissima età, persistendo nell'adulto come un residuo della propria reazione ad un determinato evento infantile.
Oltre a ciò solitamente ci autoimponiamo un senso di colpa per aver infranto qualcosa a cui crediamo. Spesso si tratta di frasi o solitamente ammonizioni che incidono la nostra emotività più profonda, legate ad un passato lontano che ci portiamo dietro.
Si tratta di un'emozione futile perchè ci paralizza e ci porta via il nostro presente visto e considerato che non possiamo cambiare ciò che è stato o sarà.
Il senso di colpa è un sistema efficace per manipolare le azioni degli altri, dei figli, per tenere a bada personalità ribelli.
Come uscirne?
Ci sono alcune strategie da adottare...vediamole!
Innanzitutto non guardare al passato come qualcosa di immutabile, cercando invece di trarre lezioni utili da esso.
Secondo ..domandarsi che cosa stiamo evitando nel nostro presente col senso di colpa intorno al passato e terzo ..accettare certe cose di noi stessi che non possono piacere e non sono mai piaciute agli altri compreso ai nostri amati genitori.
Oltre a ciò è necessario riconsiderare i nostri valori e vivere in base ai valori che noi abbiamo scelto e non imposti da altri e non ultimo insegnare alle persone che tentano di manipolarci col senso di colpa che siamo perfettamente in grado di far fronte al loro disappunto e/o approvazione.
Tale dunque è il senso di colpa nella nostra cultura..utile strumento per manipolare gli altri e futile spreco di tempo ... non facile da attuare ma assolutamente possibile...Io posso ..Io voglio!
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mercoledì 21 dicembre 2011
martedì 15 novembre 2011
La pendenza: la dimensione orizzontale della scrittura
Quando scriviamo, esprimiamo la nostra attuale situazione, quindi tutta la scrittura è un'istantanea grafica di quell' esatto momento.
Scrivere, tuttavia, è anche un movimento sequenziale che ha luogo nel tempo.
L'inizio di un messaggio è da considerarsi un momento "già passato" rispetto alla sua fine. L'inizio di una riga a sinistra della pagina è più "datato" rispetto alla fine della stessa riga a destra.
Nel mentre ci allontaniamo dalla sinistra della pagina, ci proiettiamo verso il futuro, ci allontaniamo dal nostro passato.
Mentre progrediamo verso destra, noi ci lanciamo verso i nostri obiettivi.
La sinistra della pagina rappresenta simbologicamente tutto ciò che riguarda il nostro passato.
La destra della pagina riguarda il nostro futuro.
Potremmo dire che il movimento da sinistra a destra attraverso il tempo ha luogo lungo la linea di base, in una dimensione orizzontale.. in definitiva qui si svolgono le azioni che implicano un contatto con l'ambiente.
Il movimento orizzontale è dunque una misura dell' orientamento esterno e dello sviluppo sociale.
Qui possiamo osservare il modo in cui lo scrittore affronta le situazioni della vita, le proprie abilità di comunicare e come esprime se stesso emotivamente, le proprie scelte di comportamento e i propri obiettivi.
Lungo il piano orizzontale, si rivelano tutti questi aspetti della personalità.
L'angolazione della pendenza osservata nella scrittura ci dirà la natura della personalità dello scrittore stesso, più di qualsiasi altra considerazione su ulteriori movimenti orizzontali.
E' dunque estremamente importante riconoscere le differenze tra le valutazioni delle diverse zone della scrittura in quanto in esse sono racchiuse sia il carattere interno che il comportamento dello scrittore stesso.
Scrivere, tuttavia, è anche un movimento sequenziale che ha luogo nel tempo.
L'inizio di un messaggio è da considerarsi un momento "già passato" rispetto alla sua fine. L'inizio di una riga a sinistra della pagina è più "datato" rispetto alla fine della stessa riga a destra.
Nel mentre ci allontaniamo dalla sinistra della pagina, ci proiettiamo verso il futuro, ci allontaniamo dal nostro passato.
Mentre progrediamo verso destra, noi ci lanciamo verso i nostri obiettivi.
La sinistra della pagina rappresenta simbologicamente tutto ciò che riguarda il nostro passato.
La destra della pagina riguarda il nostro futuro.
Potremmo dire che il movimento da sinistra a destra attraverso il tempo ha luogo lungo la linea di base, in una dimensione orizzontale.. in definitiva qui si svolgono le azioni che implicano un contatto con l'ambiente.
Il movimento orizzontale è dunque una misura dell' orientamento esterno e dello sviluppo sociale.
Qui possiamo osservare il modo in cui lo scrittore affronta le situazioni della vita, le proprie abilità di comunicare e come esprime se stesso emotivamente, le proprie scelte di comportamento e i propri obiettivi.
Lungo il piano orizzontale, si rivelano tutti questi aspetti della personalità.
L'angolazione della pendenza osservata nella scrittura ci dirà la natura della personalità dello scrittore stesso, più di qualsiasi altra considerazione su ulteriori movimenti orizzontali.
E' dunque estremamente importante riconoscere le differenze tra le valutazioni delle diverse zone della scrittura in quanto in esse sono racchiuse sia il carattere interno che il comportamento dello scrittore stesso.
lunedì 17 ottobre 2011
Processi efficaci
Sono reduce dalla rilettura di "The Secret" di Rhonda Byrne, perchè come succede a molti necessitavo di un'iniezione di positività e dove cercala se non nei libri positivi???
Molte persone si sentono bloccate, imprigionate o limitate dalle situazioni in cui vivono. Qualunque sia la nostra situazione attuale, si tratta solo della realtà che stiamo vivendo in quel preciso istante. Nulla di più!
La realtà o la vita che viviamo attualmente non è che il risultato dei nostri pensieri che ci arrovellano la mente, in un susseguirsi perpetuo.
E allora... per cambiare le nostre condizioni non ci resta che cambiare il nostro modo di pensare.
L'aspettativa è una potente forza attrattiva perchè fa di noi un potente catalizzatore..tutti conoscono il famoso "The Butterfly effect".
Il desiderio ci connette con la cosa desiderata e l'aspettativa la attira nella nostra vita.
Buddha affermava: "tutto quello che siamo è il risultato di quello che abbiamo pensato".
Dobbiamo vivere nella magia della vita ...tutti noi abbiamo più poteri e maggiori possibilità di quanto non pensiamo ma la matrice dell'universo conosce solo il tempismo perfetto.
Dobbiamo renderci pronti, quando essa arriva.
Molte persone si sentono bloccate, imprigionate o limitate dalle situazioni in cui vivono. Qualunque sia la nostra situazione attuale, si tratta solo della realtà che stiamo vivendo in quel preciso istante. Nulla di più!
La realtà o la vita che viviamo attualmente non è che il risultato dei nostri pensieri che ci arrovellano la mente, in un susseguirsi perpetuo.
E allora... per cambiare le nostre condizioni non ci resta che cambiare il nostro modo di pensare.
L'aspettativa è una potente forza attrattiva perchè fa di noi un potente catalizzatore..tutti conoscono il famoso "The Butterfly effect".
Il desiderio ci connette con la cosa desiderata e l'aspettativa la attira nella nostra vita.
Buddha affermava: "tutto quello che siamo è il risultato di quello che abbiamo pensato".
Dobbiamo vivere nella magia della vita ...tutti noi abbiamo più poteri e maggiori possibilità di quanto non pensiamo ma la matrice dell'universo conosce solo il tempismo perfetto.
Dobbiamo renderci pronti, quando essa arriva.
lunedì 10 ottobre 2011
Caratteristiche specifiche della zona mediana della scrittura: lettere "a c e i m n o r s u w x "
Ciò che lo scrittore pensa di se stesso, del suo ruolo nella vita e di come egli si aspetta di proiettare la sua propria immagine sugli altri è espresso nella zona mediana della scrittura.
Tale area rivela inoltre la qualità e la consistenza dello sforzo verso il proseguimento cosciente dei propri obiettivi.
L'enfasi è posta sull'attività sociale e lavorativa e mostra i progressi dell'individuo nell'ambiente.
Se ben bilanciata con le altre zone, tale zona mostra un individuo fiducioso in se stesso e sensibile al "gustamento" della vita.
Se la zona mediana è fortemente sviluppata ma non lo sono altrettanto le zone inferiore o superiore della scrittura, la persona è centrata su se stessa e sulle sue attività quotidiane, senza dubbio un pò presuntuosa.
Il pericolo di tali scrittori è la noia e il confinamento in un mondo che ruota attorno a loro stessi.
Spesso tali persone non possono raggiungere un giusto realismo perchè mancano di un distacco maturo e di un atteggiamento filosofico verso la vita.
Se la zona mediana è molto piccola e schiacciata tra le zone superiori, la persona tende a soffrire di sentimenti di inferiorità, trova poca gioia nella vita di ogni giorno.
Si tratta comunque di persone creative.
Una zona mediana molto piccola in una scrittura ben formata e proporzionata mostra uno scrittore di grande indipendenza che può ben ridurre le necessità dell'ego e rimanere solo con se stesso per molte ore.
Con caratteristiche originali questi scrittori si rivelano essere dei geni.
La fluttuazione della misura delle lettere nella zona mediana è la chiave per capire la stabilità dell'umore di una persona. Una combinazione di lettere grandi e piccole nella stessa parola o nella stessa riga avverte dell' instabilità emozionale.
Tale stato d'animo e relativa inconsistenza delle reazioni rendono la persona difficile da capire.
Un'eccessiva fluttuazione porta ad una grande impressionabilità e difficoltà nel lottare con gli stimoli emozionali.
Strappi e "rotture" nelle lettere mediane: una "rottura" in una lettera avviene quando la mano interrompe il suo movimento lasciando una piccola apertura ..tremolii, strappi, rotture... sono il risultato di ansietà e tensione.
Paure, possibili pressioni sul lavoro, un forte sistema di giudizio interno, un problema personale...qualsiasi tensione può inibire inconsciamente e paralizzare i muscoli del corpo abbastanza a lungo per influenzare il flusso della scrittura.
Ricco della confusione in orizzontale: alcune lettere si sovrappongono in senso orizzontale.
Lo scrittore assume più di quanto può realmente sopportare. I suoi obiettivi sociali, i suoi doveri e obblighi sono similarmente confusi e indisciplinati.
Lo scrittore potrà dimostrare calore e socievolezza ma un possibile potenziale di disonestà non è da sottovalutare.
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Tale area rivela inoltre la qualità e la consistenza dello sforzo verso il proseguimento cosciente dei propri obiettivi.
L'enfasi è posta sull'attività sociale e lavorativa e mostra i progressi dell'individuo nell'ambiente.
Se ben bilanciata con le altre zone, tale zona mostra un individuo fiducioso in se stesso e sensibile al "gustamento" della vita.
Se la zona mediana è fortemente sviluppata ma non lo sono altrettanto le zone inferiore o superiore della scrittura, la persona è centrata su se stessa e sulle sue attività quotidiane, senza dubbio un pò presuntuosa.
Il pericolo di tali scrittori è la noia e il confinamento in un mondo che ruota attorno a loro stessi.
Spesso tali persone non possono raggiungere un giusto realismo perchè mancano di un distacco maturo e di un atteggiamento filosofico verso la vita.
Se la zona mediana è molto piccola e schiacciata tra le zone superiori, la persona tende a soffrire di sentimenti di inferiorità, trova poca gioia nella vita di ogni giorno.
Si tratta comunque di persone creative.
Una zona mediana molto piccola in una scrittura ben formata e proporzionata mostra uno scrittore di grande indipendenza che può ben ridurre le necessità dell'ego e rimanere solo con se stesso per molte ore.
Con caratteristiche originali questi scrittori si rivelano essere dei geni.
La fluttuazione della misura delle lettere nella zona mediana è la chiave per capire la stabilità dell'umore di una persona. Una combinazione di lettere grandi e piccole nella stessa parola o nella stessa riga avverte dell' instabilità emozionale.
Tale stato d'animo e relativa inconsistenza delle reazioni rendono la persona difficile da capire.
Un'eccessiva fluttuazione porta ad una grande impressionabilità e difficoltà nel lottare con gli stimoli emozionali.
Strappi e "rotture" nelle lettere mediane: una "rottura" in una lettera avviene quando la mano interrompe il suo movimento lasciando una piccola apertura ..tremolii, strappi, rotture... sono il risultato di ansietà e tensione.
Paure, possibili pressioni sul lavoro, un forte sistema di giudizio interno, un problema personale...qualsiasi tensione può inibire inconsciamente e paralizzare i muscoli del corpo abbastanza a lungo per influenzare il flusso della scrittura.
Ricco della confusione in orizzontale: alcune lettere si sovrappongono in senso orizzontale.
Lo scrittore assume più di quanto può realmente sopportare. I suoi obiettivi sociali, i suoi doveri e obblighi sono similarmente confusi e indisciplinati.
Lo scrittore potrà dimostrare calore e socievolezza ma un possibile potenziale di disonestà non è da sottovalutare.
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mercoledì 7 settembre 2011
Caratteristiche specifiche della zona inferiore della scrittura: lettere f g p q y j
La zona inferiore è sotto il livello di coscienza.
Impulsi biologici innati, necessità istintuali di sicurezza e soddisfazione, necessità materiali si fanno strada tra memorie sconosciute ed esperienze relative alle prime ore di vita dell'individuo.
Una zona inferiore normale è solitamente più lunga della zona mediana e c'è più possibilità di varietà di forma entro determinati limiti di leggibilità e di forma.
Se la zona inferiore è dominante rispetto alla zona mediana e alla zona superiore, ciò significa che lo scrittore è dominato da forze inconsce potenti, legate alla necessità di sopravvivenza, materialismo e imperativi riproduttivi.
Guidato da bisogni istintuali eccessivi, lo scrittore con asole inferiori enormi è inquieto, insoddisfatto, senza riposo e necessita di una varietà costante e di cambiamenti.
La maggior parte del suo tempo è speso a cercare di soddisfare i suoi enormi appetiti per i soldi, sesso e varietà. Quando vengono saturate le sue necessità di sicurezza, questa persona esibisce un infantilismo neurotico, una mancanza di controllo sulla sua vita.
Tali persone emotive hanno idee creative ed energia fisica ma necessitano di un aiuto a portare avanti un progetto.
Possibili arruffamenti si verificano in presenza di asole grandi ed esagerate. Ciò può portare a confusione psichica. Se la persona ha problemi nel determinare quali delle sue necessità istintuali stia premendo di più, diventa troppo disordinata per soddisfarle.
Asole inferiori striminzite/assenti se confrontate con la zona superiore o mediana possono indicare una immaturità sessuale, paure o traumi di varia natura.
Lo spostamento di materiale dalla mente inconscia a quella conscia può essere dolorosa, particolarmente nei traumi infantili precoci, in cui sentimenti sessuali appresi vengono considerati "cattivi".
Una difesa è la repressione di tali disagi, tenendoli inconsci, dove essi rimangono non conosciuti, una fonte di tensione e perdita di energia dall'ego. Questa repressione viene evidenziata in allunghi inferiori ritratti ..anzichè fare l'asola la mano ritorna sull'asta, coprendola e cancellandola.
Tali scrittori hanno bloccato la loro capacità di risposta cosi' le loro relazioni intime sono difficili.
Allunghi inferiori corti : scrittori che presentano tali allunghi fanno assegnamento sul non essere pratici e indipendenti. Questo tipo di scrittore direzionato su se stesso è determinato a non essere catturato da necessità e poteri emozionali della zona inferiore. Se l'asta inferiore termina piena di inchiostro, ciò significa che l'espressione dell'energia fisica e sessuale è stata smussata troppo presto e una forza aggressiva extra potrebbe esprimere se stessa in modo del tutto negativo.
Nelle scritture di bassa qualità tale energia può sfociare talvolta in manifestazioni di crudeltà.
Triangoli negli allunghi inferiori: nella scritture di donne essi rivelano prudenza e un giudizio di natura forte per quanto riguarda le questioni sessuali.
I triangoli in un uomo spesso rivelano insegnamenti bigotti .. si tratta di uomini che ammirano e sposano donne "pulite" ma inevitabilmente trovano soddisfazioni sessuali con donne che non sono tenute a rispettare.
Varietà negli allunghi inferiori: varietà armoniche nelle forme di scrittura sono sempre un qualcosa in più.
Tuttavia eccessivi cambiamenti e cambi di direzioni in qualsiasi zona della scrittura mostrano conflitti di personalità interna.
Nella zona inferiore ciò prende forma in focus sessuali non ben bilanciati. Poichè non è possibile con certezza determinare il genere dalla scrittura nè le preferenze sessuali, una personalità confusa o bisessuale è sempre evidente in scritture con tre o quattro diverse formazioni nella zona inferiore.
Impulsi biologici innati, necessità istintuali di sicurezza e soddisfazione, necessità materiali si fanno strada tra memorie sconosciute ed esperienze relative alle prime ore di vita dell'individuo.
Una zona inferiore normale è solitamente più lunga della zona mediana e c'è più possibilità di varietà di forma entro determinati limiti di leggibilità e di forma.
Se la zona inferiore è dominante rispetto alla zona mediana e alla zona superiore, ciò significa che lo scrittore è dominato da forze inconsce potenti, legate alla necessità di sopravvivenza, materialismo e imperativi riproduttivi.
Guidato da bisogni istintuali eccessivi, lo scrittore con asole inferiori enormi è inquieto, insoddisfatto, senza riposo e necessita di una varietà costante e di cambiamenti.
La maggior parte del suo tempo è speso a cercare di soddisfare i suoi enormi appetiti per i soldi, sesso e varietà. Quando vengono saturate le sue necessità di sicurezza, questa persona esibisce un infantilismo neurotico, una mancanza di controllo sulla sua vita.
Tali persone emotive hanno idee creative ed energia fisica ma necessitano di un aiuto a portare avanti un progetto.
Possibili arruffamenti si verificano in presenza di asole grandi ed esagerate. Ciò può portare a confusione psichica. Se la persona ha problemi nel determinare quali delle sue necessità istintuali stia premendo di più, diventa troppo disordinata per soddisfarle.
Asole inferiori striminzite/assenti se confrontate con la zona superiore o mediana possono indicare una immaturità sessuale, paure o traumi di varia natura.
Lo spostamento di materiale dalla mente inconscia a quella conscia può essere dolorosa, particolarmente nei traumi infantili precoci, in cui sentimenti sessuali appresi vengono considerati "cattivi".
Una difesa è la repressione di tali disagi, tenendoli inconsci, dove essi rimangono non conosciuti, una fonte di tensione e perdita di energia dall'ego. Questa repressione viene evidenziata in allunghi inferiori ritratti ..anzichè fare l'asola la mano ritorna sull'asta, coprendola e cancellandola.
Tali scrittori hanno bloccato la loro capacità di risposta cosi' le loro relazioni intime sono difficili.
Allunghi inferiori corti : scrittori che presentano tali allunghi fanno assegnamento sul non essere pratici e indipendenti. Questo tipo di scrittore direzionato su se stesso è determinato a non essere catturato da necessità e poteri emozionali della zona inferiore. Se l'asta inferiore termina piena di inchiostro, ciò significa che l'espressione dell'energia fisica e sessuale è stata smussata troppo presto e una forza aggressiva extra potrebbe esprimere se stessa in modo del tutto negativo.
Nelle scritture di bassa qualità tale energia può sfociare talvolta in manifestazioni di crudeltà.
Triangoli negli allunghi inferiori: nella scritture di donne essi rivelano prudenza e un giudizio di natura forte per quanto riguarda le questioni sessuali.
I triangoli in un uomo spesso rivelano insegnamenti bigotti .. si tratta di uomini che ammirano e sposano donne "pulite" ma inevitabilmente trovano soddisfazioni sessuali con donne che non sono tenute a rispettare.
Varietà negli allunghi inferiori: varietà armoniche nelle forme di scrittura sono sempre un qualcosa in più.
Tuttavia eccessivi cambiamenti e cambi di direzioni in qualsiasi zona della scrittura mostrano conflitti di personalità interna.
Nella zona inferiore ciò prende forma in focus sessuali non ben bilanciati. Poichè non è possibile con certezza determinare il genere dalla scrittura nè le preferenze sessuali, una personalità confusa o bisessuale è sempre evidente in scritture con tre o quattro diverse formazioni nella zona inferiore.
giovedì 1 settembre 2011
Le caratteristiche della zona superiore della scrittura ..lettere " b d f h k l t"
La grafologia ha decretato la zona superiore della scrittura come il regno della mente e delle aspirazioni spirituali.
Qui risiedono l'intelletto, l'immaginazione, la fantasia e l'impulso al potere..ed ancora le richieste della coscienza, come pure l'idea dell'individuo che ha di se stesso.
Asole e aste ben proporzionate con puntini delle "i" e tagli della "t" ben posizionati rivelano capacità mentali e prontezza.
Se la zona superiore è eccessivamente sviluppata a spese della zona mediana o inferiore, lo scrittore dimostra di essere una persona intelligente ed ambiziosa il cui sviluppo emozionale non è tuttavia maturato abbastanza da poter portare avanti i propri obiettivi con successo.
Inoltre essa rivela una persona idealista e sognatrice le cui credenze e convinzioni non sembrano calarsi nell'esperienza pratica, quindi mancherà di praticità.
Asole superiori estremamante alte, distorte, deformate o abbellite mostrano una visione distorta della realtà, un ritrarsi dalla fantasia, indice anche di possibili malattie mentali.
Il tutto indica la presenza di una coscienza pretenziosa, che incorpora le idee incomprese di ciò che è giusto e sbagliato appreso da bambini, che inibiscono e deprimono la vita di tutti i giorni e gli istinti.
Tale persona è speso critica verso se stessa e verso gli altri e sotto pressione tende a prendere il volo.
Se la zona superiore è piccola in rapporto alle altre due zone , la persona manca di creatività ed immaginazione; egli avrà poca capacità di assorbire il piacere intellettuale.
La sua importanza si basa su considerazioni pratiche. Si fida di se stessa, è realistica e socievole.
Se la zona superiore è ampia e gonfia c'è una sovracompensazione per sentimenti d'inferiorità intellettuale ed una necessità emozionale per una costante rassicurazione. Ciò porta lo scrittore ad esagerazioni per compensare l' opinione che ha di sè. Naturalmente il tutto si basa sulla fantasia.
Formazioni a bastoncino indicano pensatori realistici, pratici e indipendenti, con una mentalità controllata ed indipendente che sviluppano i fatti, vero ne è che tali persone arrivano sempre con dati concreti alla mano.
Assenza di asole nella parte superiore : quando la mano ritorna sull'asta anzichè delinearne l'asola cosicchè il risultato visibile è una semplice linea dove in realtà ci dovrebbe essere normalmente un'asola, il significato grafologico è un'inibizione di sentimenti a causa di associazioni dolorose.
Poichè le asole rappresentano le emozioni, lo scrittore è portato a negare la maggior parte dei suoi stimoli intellettuali e creativi.Ecco allora che il regno dello spirito e delle idee hanno associazioni con il ridicolo ed il fallimento.
Ricco della confusione: quando gli allunghi superiori invadono il rigo superiore, creando degli arruffamenti, c'è confusione nelle varee aree della vita dello scrivente, talvolta fino a raggiungere azioni irresponsabili. Il pensiero è spesso fangoso, c'è confusione mentale.
Punta sulla cima dell'asola : sono tratti di una persona di intelligenza che pensa di essere un essere differente dagli altri, che marcia in un'altra direzione. Talvolta si sente isolata e sola, talvota pensa di essere in possesso di verità e ispirazioni speciali. E' incline a pensieri emotivi e solitamente ha pensieri che vanno contro idee prestabilite e contro ciò che rappresenta l'autorità.
Qui risiedono l'intelletto, l'immaginazione, la fantasia e l'impulso al potere..ed ancora le richieste della coscienza, come pure l'idea dell'individuo che ha di se stesso.
Asole e aste ben proporzionate con puntini delle "i" e tagli della "t" ben posizionati rivelano capacità mentali e prontezza.
Se la zona superiore è eccessivamente sviluppata a spese della zona mediana o inferiore, lo scrittore dimostra di essere una persona intelligente ed ambiziosa il cui sviluppo emozionale non è tuttavia maturato abbastanza da poter portare avanti i propri obiettivi con successo.
Inoltre essa rivela una persona idealista e sognatrice le cui credenze e convinzioni non sembrano calarsi nell'esperienza pratica, quindi mancherà di praticità.
Asole superiori estremamante alte, distorte, deformate o abbellite mostrano una visione distorta della realtà, un ritrarsi dalla fantasia, indice anche di possibili malattie mentali.
Il tutto indica la presenza di una coscienza pretenziosa, che incorpora le idee incomprese di ciò che è giusto e sbagliato appreso da bambini, che inibiscono e deprimono la vita di tutti i giorni e gli istinti.
Tale persona è speso critica verso se stessa e verso gli altri e sotto pressione tende a prendere il volo.
Se la zona superiore è piccola in rapporto alle altre due zone , la persona manca di creatività ed immaginazione; egli avrà poca capacità di assorbire il piacere intellettuale.
La sua importanza si basa su considerazioni pratiche. Si fida di se stessa, è realistica e socievole.
Se la zona superiore è ampia e gonfia c'è una sovracompensazione per sentimenti d'inferiorità intellettuale ed una necessità emozionale per una costante rassicurazione. Ciò porta lo scrittore ad esagerazioni per compensare l' opinione che ha di sè. Naturalmente il tutto si basa sulla fantasia.
Formazioni a bastoncino indicano pensatori realistici, pratici e indipendenti, con una mentalità controllata ed indipendente che sviluppano i fatti, vero ne è che tali persone arrivano sempre con dati concreti alla mano.
Assenza di asole nella parte superiore : quando la mano ritorna sull'asta anzichè delinearne l'asola cosicchè il risultato visibile è una semplice linea dove in realtà ci dovrebbe essere normalmente un'asola, il significato grafologico è un'inibizione di sentimenti a causa di associazioni dolorose.
Poichè le asole rappresentano le emozioni, lo scrittore è portato a negare la maggior parte dei suoi stimoli intellettuali e creativi.Ecco allora che il regno dello spirito e delle idee hanno associazioni con il ridicolo ed il fallimento.
Ricco della confusione: quando gli allunghi superiori invadono il rigo superiore, creando degli arruffamenti, c'è confusione nelle varee aree della vita dello scrivente, talvolta fino a raggiungere azioni irresponsabili. Il pensiero è spesso fangoso, c'è confusione mentale.
Punta sulla cima dell'asola : sono tratti di una persona di intelligenza che pensa di essere un essere differente dagli altri, che marcia in un'altra direzione. Talvolta si sente isolata e sola, talvota pensa di essere in possesso di verità e ispirazioni speciali. E' incline a pensieri emotivi e solitamente ha pensieri che vanno contro idee prestabilite e contro ciò che rappresenta l'autorità.
lunedì 1 agosto 2011
Il movimento, la pendenza e la pressione
Tutto il mondo sta in una pagina e ognuno può scriverci la propria parte.
Questo è il principio basilare della grafologia.
La pagina, come background della scrittura stessa, può essere considerata una piattaforma individuale, lo stadio o lo spazio vitale entro cui il dramma della vita è prolungato nelle onde dei modelli di scrittura.
Preso come modello unico, la scrittura è una foto di come l'individuo riempie i propri spazi vitali. E' la traccia delle proprie azioni, di come progredisce attraverso la vita, l' espressione di uno stato mentale, emozionale e fisico.
Noi viviamo e ci muoviamo attraverso un mondo tridimensionale..che si espleta in altezza, larghezza e profondità. Ognuna di queste dimensioni ha una propria correlazione simbolica nel movimento grafico.
La dimensione dell'altezza, espletata nella dimensione verticale della scritura, è vista nella proporzione e nel movimento delle lettere in su e in giù attraverso le zone della scrittura.
La dimensione orizzontale, ovvero la larghezza, si espleta nel movimento da sinistra verso destra, attraverso la pagina.
Si potrà osservare tale movimento nell'angolo dell'inclinazione della lettera, meglio chiamata - pendenza.
La terza dimensione cioè la profondità, si percepisce nel movimento di entrata ed uscita della penna dalla superficie scrivente, ed è rappresentata dalla forza della pressione, detti pure "modelli di inchiostrazione".
Se tali zone sono ben equilibrate e tendono all'armonia, la scrittura ne rifletterà un buon ritmo e un' altrettanto buona qualità della forma.
Ecco allora che le tre dimensioni del movimento si integreranno, e i modelli di risultanza stabiliranno un'armonia con la pagina.
Questo è il principio basilare della grafologia.
La pagina, come background della scrittura stessa, può essere considerata una piattaforma individuale, lo stadio o lo spazio vitale entro cui il dramma della vita è prolungato nelle onde dei modelli di scrittura.
Preso come modello unico, la scrittura è una foto di come l'individuo riempie i propri spazi vitali. E' la traccia delle proprie azioni, di come progredisce attraverso la vita, l' espressione di uno stato mentale, emozionale e fisico.
Noi viviamo e ci muoviamo attraverso un mondo tridimensionale..che si espleta in altezza, larghezza e profondità. Ognuna di queste dimensioni ha una propria correlazione simbolica nel movimento grafico.
La dimensione dell'altezza, espletata nella dimensione verticale della scritura, è vista nella proporzione e nel movimento delle lettere in su e in giù attraverso le zone della scrittura.
La dimensione orizzontale, ovvero la larghezza, si espleta nel movimento da sinistra verso destra, attraverso la pagina.
Si potrà osservare tale movimento nell'angolo dell'inclinazione della lettera, meglio chiamata - pendenza.
La terza dimensione cioè la profondità, si percepisce nel movimento di entrata ed uscita della penna dalla superficie scrivente, ed è rappresentata dalla forza della pressione, detti pure "modelli di inchiostrazione".
Se tali zone sono ben equilibrate e tendono all'armonia, la scrittura ne rifletterà un buon ritmo e un' altrettanto buona qualità della forma.
Ecco allora che le tre dimensioni del movimento si integreranno, e i modelli di risultanza stabiliranno un'armonia con la pagina.
mercoledì 27 luglio 2011
L'atteggiamento
Nessuna scuola esistente ci insegna ad andare oltre la mediocrità finchè non abbiamo il giusto atteggiamento mentale nell'affrontare le varie situazioni che la vita ci offre.
L'atteggiamento è molto più importante dell'attitudine mentale.
Possiamo modificare la nostra esistenza modificando il nostro atteggiamento mentale. Talvolta siamo bloccati nell'atteggiamento mentale che abbiamo.
Esso comunque può essere cambiato.
Spesso cose "minuscole" sono ciò che fanno la differenza tra il trionfo e la tragedia, il successo e il fallimento, la vittoria e la sconfitta.
Il nostro modo di pensare determina ciò che diventiamo. La mente è una serva fedele e segue le istruzioni che le diamo.
Un atteggiamento positivo darà risultati positivi perchè gli atteggiamenti sono contagiosi.
L'entusiasmo è un modo di vivere...è l'espressione esteriore di un sentimento interiore.
Ognuno di noi affronta quotidianamente frustrazioni, angoscia, delusioni, scoraggiamento e sconfitte. Non possiamo certo creare su misura le situazioni della vita ma possiamo crearci su misura l'atteggiamento appropriato per affrontarle prima che si verifichino.
Alla fine meritiamo sempre il trattamento migliore che possiamo offrire a noi stessi !
Una sconfitta dovrebbe far uscire qualcosa da noi e sgonfiarci un po'...in caso contrario non solo non ci importava perdere in quel determinato frangente ma la volontà di vincere non ci aveva coinvolto emotivamente.
La mente funziona come un orto. Tutto ciò che piantiamo nella mente germoglia dopo essersi moltiplicato. Se piantiamo un elemento negativo o un elemento positivo, raccogliamo multipli poichè tra la semina e il raccolto, l'immaginazione entra in scena e moltiplica il risultato.
Siamo la somma totale di ciò che ci entra nella mente.
Dobbiamo sempre invertire il modo in cui scendiamo dal letto. Dobbiamo invertire il modo il modo in cui iniziamo la giornata ossia in folle o in retromarcia.
Non possiamo trovare un nuovo modo di agire attraverso il sentimento, ma possiamo trovare un nuovo modo di sentire attraverso l'azione.
Il successo non si misura da ciò che facciamo in confronto a ciò che fanno le altre persone.
Il successo si misura da ciò che facciamo in confronto a ciò che avremmo potuto fare con la capacità che LA NATURA ci ha dotato.
L'atteggiamento è molto più importante dell'attitudine mentale.
Possiamo modificare la nostra esistenza modificando il nostro atteggiamento mentale. Talvolta siamo bloccati nell'atteggiamento mentale che abbiamo.
Esso comunque può essere cambiato.
Spesso cose "minuscole" sono ciò che fanno la differenza tra il trionfo e la tragedia, il successo e il fallimento, la vittoria e la sconfitta.
Il nostro modo di pensare determina ciò che diventiamo. La mente è una serva fedele e segue le istruzioni che le diamo.
Un atteggiamento positivo darà risultati positivi perchè gli atteggiamenti sono contagiosi.
L'entusiasmo è un modo di vivere...è l'espressione esteriore di un sentimento interiore.
Ognuno di noi affronta quotidianamente frustrazioni, angoscia, delusioni, scoraggiamento e sconfitte. Non possiamo certo creare su misura le situazioni della vita ma possiamo crearci su misura l'atteggiamento appropriato per affrontarle prima che si verifichino.
Alla fine meritiamo sempre il trattamento migliore che possiamo offrire a noi stessi !
Una sconfitta dovrebbe far uscire qualcosa da noi e sgonfiarci un po'...in caso contrario non solo non ci importava perdere in quel determinato frangente ma la volontà di vincere non ci aveva coinvolto emotivamente.
La mente funziona come un orto. Tutto ciò che piantiamo nella mente germoglia dopo essersi moltiplicato. Se piantiamo un elemento negativo o un elemento positivo, raccogliamo multipli poichè tra la semina e il raccolto, l'immaginazione entra in scena e moltiplica il risultato.
Siamo la somma totale di ciò che ci entra nella mente.
Dobbiamo sempre invertire il modo in cui scendiamo dal letto. Dobbiamo invertire il modo il modo in cui iniziamo la giornata ossia in folle o in retromarcia.
Non possiamo trovare un nuovo modo di agire attraverso il sentimento, ma possiamo trovare un nuovo modo di sentire attraverso l'azione.
Il successo non si misura da ciò che facciamo in confronto a ciò che fanno le altre persone.
Il successo si misura da ciò che facciamo in confronto a ciò che avremmo potuto fare con la capacità che LA NATURA ci ha dotato.
lunedì 11 luglio 2011
"Vi racconto come il pensiero può farvi ammalare o guarire" ..... Stefano Lorenzetto
Per Noi tutti!!!
Enzo Soresi, tisiologo, anatomopatologo, oncologo, già primario di pneumologia al Niguarda di Milano, nel libro "Il cervello anarchico" racconta casi di persone uccise dallo stress o salvate dallo choc carismatico della fede.
Dopo una vita passata a dissezionare cadaveri, a curare tumori polmonari, a combattere tubercolosi, bronchiti croniche, asme, danni da fumo, il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano, ha finalmente individuato con certezza l’epicentro di tutte le malattie: il cervello.
Negli ultimi dieci anni, cioè da quando ha lasciato l’ospedale per dedicarsi alla libera professione e tuffarsi con l’entusiasmo del neofita negli studi di neurobiologia, ha maturato la convinzione che sia proprio qui, nell’encefalo, l’interruttore in grado di accendere e spegnere le patologie non solo psichiche ma anche fisiche.
C’era già arrivato per intuizione il filosofo ateniese Antifonte, avversario di Socrate, nel V secolo avanti Cristo: «In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto».
Soresi c’è arrivato dopo aver visto gente ammalarsi o guarire con la sola forza del pensiero.
Primo caso: «Ho in cura una signora di Milano il cui marito, integerrimo commercialista, la sera andava a bucare le gomme delle auto. Per il dispiacere s’è ammalata di tubercolosi. Io lo chiamo danno biologico primario».
Secondo caso: «Un agricoltore sessantenne con melanoma metastatico incontrò Madre Teresa di Calcutta, ricevette in dono un’immaginetta sacra e guarì. Io lo chiamo shock carismatico». Il professore ha dato una spiegazione scientifica al miracolo: «Il melanoma è un tumore che viene identificato dagli anticorpi dell’organismo, tant’è vero che si sta studiando da 30 anni un vaccino specifico. Non riusciamo a controllarlo solo perché l’antigene tumorale è talmente aggressivo da paralizzare il sistema immunitario. Nel caso del contadino ha funzionato una combinazione di fattori: aspettativa fideistica, strutture cerebrali arcaiche, Madre Teresa, consegna del santino. Risultato: il suo organismo ha sprigionato fiumi di interferoni e interleuchine che hanno attivato gli anticorpi e fatto fuori il cancro».
Come Soresi illustra nel libro Il cervello anarchico (Utet), già ristampato quattro volte, la nostra salute dipende da un network formato da sistema endocrino, sistema immunitario e sistema nervoso centrale. «Il secondo ci difende e ci organizza la vita. Di più: ci tollera. L’organo-mito è il linfocita, un particolare tipo di globulo bianco che risponde agli attacchi dei virus creando anticorpi. Abbiamo 40 miliardi di linfociti. Quando si attivano, producono ormoni cerebrali. Questa si chiama Pnei, psiconeuroendocrinoimmunologia, una nuova grande scienza, trascurata dalla medicina perché nessuno è in grado di quantificare quanti neurotrasmettitori vengano liberati da un’emozione. Io e lei siamo due esperimenti biologici che datano 4 miliardi di anni. Io sono più riuscito di lei. Perciò nego la vecchiaia.
Non c’è limite alla plasticità cerebrale, non c’è limite alla neurogenesi.
Esiste un flusso continuo di cellule staminali prodotte dal cervello: chi non le utilizza, le perde. Le premesse della longevità sono due: camminare 40 minuti tre volte la settimana - altrimenti si blocca il ricambio delle cellule e non si libera un fattore di accrescimento, il Bdnf, che nutre il cervello - e studiare». Secondo il medico-scrittore, è questa la strada per allungare la vita di 10 anni. «Quando ci impegniamo a leggere o a compilare le parole crociate, le staminali vengono catturate dalla zona dell’encefalo interessata a queste attività. Se io oggi sottopongo la sua testa a una scintigrafia e poi lei si mette a studiare il cinese, fra tre anni in un’altra scintigrafia vedrò le nuove mappe cerebrali che si sono create per immagazzinare questa lingua. Prenda i tassisti di Londra: hanno un ippocampo più grande perché mettono in memoria la carta topografica di una città che si estende per 6 miglia».
Il professor Soresi è cresciuto in mezzo alle lastre: suo padre Gino, tisiologo, combatteva la Tbc nel sanatorio Vialba di Milano, oggi ospedale Sacco. Si considera un tuttologo, al massimo un buon internista, che ha scoperto l’importanza della neurobiologia studiando il microcitoma. «È un tumore polmonare che ha la caratteristica di esordire con sindromi paraneoplastiche, cioè con malattie che non c’entrano nulla col cancro: artrite reumatoide, tiroidite autoimmune, sclerodermia, reumatismo articolare. È una neoplasia che nel 100% dei casi scompare con quattro cicli di chemioterapia. Eppure uccide lo stesso nel giro di sei mesi. Era diventato la mia ossessione: non riuscire a guarire una cosa che sparisce». Com’è possibile? «Ci ho scritto 100 lavori scientifici e ci ho messo 30 anni a capirlo: perché il microcitoma ha una struttura neuroendocrina. La massa nel polmone scompare, ma si espande con metastasi ovunque. Ne ho concluso che la medicina non è una vera scienza. Tuttalpiù una scienza in progress». Diciamo una scienza inesatta.
«L’ho provato sulla mia pelle nel 1950. Ero basso di statura, come adesso, e mio padre si preoccupava. Eppure le premesse genetiche c’erano tutte: lui piccolo, mia madre piccola. Mi portò dal mitico professor Nicola Pende, endocrinologo che aveva pubblicato sei volumi sul timo come organo chiave dell’accrescimento. Pende mi visitò, mi palpò i testicoli e concluse: “Questo bambino ha il timo iperplastico, troppo grosso. Bisogna irradiarlo”. Se mio padre avesse seguito quel consiglio, sarei morto. Questa è la medicina, ragazzi, non illudiamoci». Torniamo al cervello. «Sto aspettando di diventare nonno. Il tubo neurale della mia nipotina ha cominciato a svilupparsi dal secondo mese di gravidanza. Alla nascita il cervello non sarà ancora programmato, bensì in fase evolutiva. L’interazione con l’ambiente lo strutturerà. Ora facciamo l’ipotesi che un neonato abbia la cataratta: se non viene operato entro tre mesi, i neuroni specifici della vista non si attivano e quel bimbo non vedrà bene per il resto della vita. Oppure poniamo che la madre sia ansiosa e stressata, il padre ubriacone e manesco: lei capisce bene che i segnali ricevuti dal neonato sono ben diversi da quelli che sarebbero auspicabili. E questo vale fino al terzo anno di vita, quando nasce il linguaggio, che attiva la coscienza del sé, e la persona assume una sua identità. Di questi primi tre anni d’inconsapevolezza non sappiamo nulla, è una memoria implicita, un mondo sommerso al quale nessuno ha accesso, neanche l’interessato, neppure con la psicoanalisi. Ma sono i tre anni che ci fanno muovere». Allora non è vero che si può «entrare» nel cervello. «Ai tempi in cui facevo le autopsie, aprivo il cranio e manco sapevo a che cosa servissero i lobi frontali. Li chiamavamo lobi silenti, proprio perché ne ignoravamo la funzione. Molti anni dopo s’è scoperto che sono la sede dell’etica, i direttori d’orchestra di ogni nostra azione». E graziaddio avete smesso con le lobotomie. «A quel punto sono addirittura arrivato a fare le diagnosi a distanza. Se mi telefonavano dalla clinica dicendo che un paziente con un tumore polmonare s’era messo d’improvviso a urlare frasi sconce o aveva tentato di violentare la caposala, capivo, dalla perdita del senso etico, che era subentrata una metastasi al lobo frontale destro».
Ippocrate aveva definito il cervello come una ghiandola mammaria. «Aveva còlto la funzione secretiva di un organo endocrino che non produce solo i neurotrasmettitori cerebrali - la serotonina, la dopamina, le endorfine - ma anche le citochine, cioè la chiave di volta dei tre sistemi che formano il network della vita. Lei sa che cosa sono le citochine?». Sì e no. «Sono 4 interferoni, che aiutano le cellule a resistere agli attacchi di virus, batteri, tumori e parassiti, e 39 interleuchine, ognuna con una funzione specifica. Se sono allegro e creativo libero citochine che mi fanno bene, se sono arrabbiato e abulico mi bombardo di citochine flogogene, che producono processi infiammatori. Ecco perché il futuro della medicina è tutto nel cervello. Le faccio un esempio di come il cervello da solo può curare una patologia?». La ascolto. «Avevo un paziente affetto da asma, ossessivo nel riferire i sintomi. Più gli davo terapie, più peggiorava. Torna dopo tre mesi: “Sono guarito”. Gli dico: senta, non abbassi la guardia, perché dall’asma non si guarisce. “No, no”, risponde lui, “avevo il malocchio e una fattucchiera del mio paese me l’ha tolto infilandomi gli spilloni nel materasso”. La manderei da un esperto in malocchi, replico io. E riesco a spedirlo dallo psichiatra Tullio Gasperoni. Il quale accerta che il paziente era in delirio psicotico. Conclusione: da delirante stava bene, da presunto normale gli tornava l’asma». Effetto placebo degli spilloni. «Paragonabile a quello dei finti farmaci. L’effetto placebo arriva a rispondere fino al 60% nel far scomparire un sintomo. Noi medici non possiamo sfruttarlo, altrimenti diventerebbe un inganno. Ma esiste anche l’effetto nocebo».
Esemplifichi. «Donna di altissimo livello culturale, fumatrice accanita. Il marito, un imprenditore fratello di un noto politico, la tradiva sfrontatamente con una giovane amante. Quando la informai che aveva un tumore polmonare, mi raggelò: “Non m’interessa. L’importante è che lo dica a mio marito”. Cosa che feci, anche in maniera piuttosto teatrale. Lui scoppiò a piangere, lei sfoderò un sorriso trionfale. È evidente che due anni di stress violento avevano provocato nella donna un abbassamento delle difese immunitarie. Almeno morì contenta, sei mesi dopo. Vuole un altro esempio? Una cara amica con bronchiettasie bilaterali. Antibiotici su antibiotici. Qual era il movente? Non andava più d’accordo col marito. Per due anni non la vedo. La cerco al telefono: “Enzo, mi sono separata, vado in chiesa tutte le mattine, sto bene”. L’assetto psichico stabilizzato le ha consentito di ritrovare la salute. Continuo?». Prego. «Colf di 55 anni, origine salernitana, tradizionalista. Mai un giorno di malattia. La figlia le dice: “Vado in Inghilterra a fare la cameriera”. Stress di 10 giorni, ginocchio gonfio così. La lastra evidenzia un’artrosi della tibia: non s’era mai attivata, ma al momento del disagio mentale è esplosa. C’è voluto un intervento chirurgico».
Nel libro "Il cervello anarchico" Lei riferisce di sogni premonitori. «Sì. Viene da me uno psichiatra milanese, forte fumatore, con dolori scheletrici bestiali. Mi racconta d’aver sognato la sua tomba con la data della morte sulla lapide. Lastra e Tac negative. Era un tumore polmonare occulto, con metastasi ossee diffuse. Morì esattamente nel giorno che aveva sognato. Del resto lo psicoanalista Carl Gustav Jung mentre dormiva avvertì un forte colpo alla nuca, dopodiché gli apparve in sogno un amico che gli disse: “Mi sono sparato. Ho lasciato il testamento nel secondo scaffale della libreria”. L’indomani andò a casa dell’amico: s’era suicidato e la busta era nel posto indicato». I miracoli secondo lei che cosa sono? Eventi soprannaturali o costruzioni del cervello? «Io sono per un pensiero laico. Credo nella forza della parola. Se noi due ci parliamo, piano piano modifichiamo il nostro assetto biologico, perché la parola è un farmaco, la relazione è un farmaco. Di sicuro credere fa bene. Un gioielliere milanese mi portò la madre, colpita da metastasi epatiche. Potei prescriverle soltanto la morfina per attenuare il dolore. La compagna brasiliana di quest’uomo si chiama Maria di Lourdes e ha una sorella monaca in una congregazione religiosa che nella foresta amazzonica prega a distanza per le guarigioni. Maria di Lourdes telefonò al suo uomo dal Brasile: “Di’ alla mamma che le suore pregheranno per lei all’ora X del giorno X”. Da quel preciso istante la paziente oncologica, che prima urlava per il dolore, non soffrì più».
Come si mantiene in buona salute il cervello?
«Ho un cugino architetto, mio coetaneo, che sembrava un rottame. S’è iscritto all’università della terza età, ha preso passione per la lingua egiziana, tutti i giorni sta cinque ore davanti al computer, ha già tradotto quattro libri in italiano dall’egiziano. È ringiovanito, ha cambiato faccia». Sappiamo tutto del cervello? «Nooo! Sul piano anatomico e biologico sappiamo intorno al 70%. Ma sulla coscienza? Qui si apre il mondo. Lei calcoli che ogni anno vengono pubblicati 25.000 lavori scientifici di neurobiologia». Allora come fa una legge dello Stato a dichiarare morto un organo che per il 30% ci è ignoto e della cui coscienza sappiamo poco, forse nulla? «Siccome si muove per stimoli elettrici, nel momento in cui l’elettroencefalogramma risulta muto significa che il cervello non è più attivo». Ma lei che cosa pensa della morte cerebrale? «Mi fermo... Però ha ragione, ha ragione lei a essere così attento alla dichiarazione di morte. Nello stesso tempo c’è un momento in cui comunque bisogna dichiarare la morte di un individuo dal punto di vista biologico».
Prima del 1975 dichiaravate la morte quando il cuore si fermava, l’alito non appannava più lo specchio, il corpo s’irrigidiva. «Eh, lo so... La morte cerebrale consente di recuperare gli organi per i trapianti». Ha mai sperimentato su di sé disagi psichici che hanno influenzato il suo stato di salute? «Nel 1971 ho sofferto moltissimo per la morte di mia moglie Marisa, uccisa da un linfogranuloma a 33 anni. Devo tutto a lei. Era una pittrice figurativa che andò a studiare negli Stati Uniti appena sedicenne e indossava i jeans quando a Milano non si sapeva manco che esistessero. La malattia cambiò la sua arte. Cominciò a dipingere corpi sfilacciati, cuori gettati sopra le montagne. Fu irradiata in maniera scorretta da un grande radioterapista dell’epoca, per cui nell’ultimo anno di vita rimase paralizzata. Nostro figlio Nicolò, nato nel 1968, l’ho cresciuto io. Marisa mi ha lasciato un modello perfetto: un bambino che riesce a sopportare persino la perdita più straziante solo perché la mamma ha saputo far sviluppare armonicamente il suo cervello nei primi tre anni di vita».
stefano.lorenzetto@ilgiornale.it
Enzo Soresi, tisiologo, anatomopatologo, oncologo, già primario di pneumologia al Niguarda di Milano, nel libro "Il cervello anarchico" racconta casi di persone uccise dallo stress o salvate dallo choc carismatico della fede.
Dopo una vita passata a dissezionare cadaveri, a curare tumori polmonari, a combattere tubercolosi, bronchiti croniche, asme, danni da fumo, il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano, ha finalmente individuato con certezza l’epicentro di tutte le malattie: il cervello.
Negli ultimi dieci anni, cioè da quando ha lasciato l’ospedale per dedicarsi alla libera professione e tuffarsi con l’entusiasmo del neofita negli studi di neurobiologia, ha maturato la convinzione che sia proprio qui, nell’encefalo, l’interruttore in grado di accendere e spegnere le patologie non solo psichiche ma anche fisiche.
C’era già arrivato per intuizione il filosofo ateniese Antifonte, avversario di Socrate, nel V secolo avanti Cristo: «In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto».
Soresi c’è arrivato dopo aver visto gente ammalarsi o guarire con la sola forza del pensiero.
Primo caso: «Ho in cura una signora di Milano il cui marito, integerrimo commercialista, la sera andava a bucare le gomme delle auto. Per il dispiacere s’è ammalata di tubercolosi. Io lo chiamo danno biologico primario».
Secondo caso: «Un agricoltore sessantenne con melanoma metastatico incontrò Madre Teresa di Calcutta, ricevette in dono un’immaginetta sacra e guarì. Io lo chiamo shock carismatico». Il professore ha dato una spiegazione scientifica al miracolo: «Il melanoma è un tumore che viene identificato dagli anticorpi dell’organismo, tant’è vero che si sta studiando da 30 anni un vaccino specifico. Non riusciamo a controllarlo solo perché l’antigene tumorale è talmente aggressivo da paralizzare il sistema immunitario. Nel caso del contadino ha funzionato una combinazione di fattori: aspettativa fideistica, strutture cerebrali arcaiche, Madre Teresa, consegna del santino. Risultato: il suo organismo ha sprigionato fiumi di interferoni e interleuchine che hanno attivato gli anticorpi e fatto fuori il cancro».
Come Soresi illustra nel libro Il cervello anarchico (Utet), già ristampato quattro volte, la nostra salute dipende da un network formato da sistema endocrino, sistema immunitario e sistema nervoso centrale. «Il secondo ci difende e ci organizza la vita. Di più: ci tollera. L’organo-mito è il linfocita, un particolare tipo di globulo bianco che risponde agli attacchi dei virus creando anticorpi. Abbiamo 40 miliardi di linfociti. Quando si attivano, producono ormoni cerebrali. Questa si chiama Pnei, psiconeuroendocrinoimmunologia, una nuova grande scienza, trascurata dalla medicina perché nessuno è in grado di quantificare quanti neurotrasmettitori vengano liberati da un’emozione. Io e lei siamo due esperimenti biologici che datano 4 miliardi di anni. Io sono più riuscito di lei. Perciò nego la vecchiaia.
Non c’è limite alla plasticità cerebrale, non c’è limite alla neurogenesi.
Esiste un flusso continuo di cellule staminali prodotte dal cervello: chi non le utilizza, le perde. Le premesse della longevità sono due: camminare 40 minuti tre volte la settimana - altrimenti si blocca il ricambio delle cellule e non si libera un fattore di accrescimento, il Bdnf, che nutre il cervello - e studiare». Secondo il medico-scrittore, è questa la strada per allungare la vita di 10 anni. «Quando ci impegniamo a leggere o a compilare le parole crociate, le staminali vengono catturate dalla zona dell’encefalo interessata a queste attività. Se io oggi sottopongo la sua testa a una scintigrafia e poi lei si mette a studiare il cinese, fra tre anni in un’altra scintigrafia vedrò le nuove mappe cerebrali che si sono create per immagazzinare questa lingua. Prenda i tassisti di Londra: hanno un ippocampo più grande perché mettono in memoria la carta topografica di una città che si estende per 6 miglia».
Il professor Soresi è cresciuto in mezzo alle lastre: suo padre Gino, tisiologo, combatteva la Tbc nel sanatorio Vialba di Milano, oggi ospedale Sacco. Si considera un tuttologo, al massimo un buon internista, che ha scoperto l’importanza della neurobiologia studiando il microcitoma. «È un tumore polmonare che ha la caratteristica di esordire con sindromi paraneoplastiche, cioè con malattie che non c’entrano nulla col cancro: artrite reumatoide, tiroidite autoimmune, sclerodermia, reumatismo articolare. È una neoplasia che nel 100% dei casi scompare con quattro cicli di chemioterapia. Eppure uccide lo stesso nel giro di sei mesi. Era diventato la mia ossessione: non riuscire a guarire una cosa che sparisce». Com’è possibile? «Ci ho scritto 100 lavori scientifici e ci ho messo 30 anni a capirlo: perché il microcitoma ha una struttura neuroendocrina. La massa nel polmone scompare, ma si espande con metastasi ovunque. Ne ho concluso che la medicina non è una vera scienza. Tuttalpiù una scienza in progress». Diciamo una scienza inesatta.
«L’ho provato sulla mia pelle nel 1950. Ero basso di statura, come adesso, e mio padre si preoccupava. Eppure le premesse genetiche c’erano tutte: lui piccolo, mia madre piccola. Mi portò dal mitico professor Nicola Pende, endocrinologo che aveva pubblicato sei volumi sul timo come organo chiave dell’accrescimento. Pende mi visitò, mi palpò i testicoli e concluse: “Questo bambino ha il timo iperplastico, troppo grosso. Bisogna irradiarlo”. Se mio padre avesse seguito quel consiglio, sarei morto. Questa è la medicina, ragazzi, non illudiamoci». Torniamo al cervello. «Sto aspettando di diventare nonno. Il tubo neurale della mia nipotina ha cominciato a svilupparsi dal secondo mese di gravidanza. Alla nascita il cervello non sarà ancora programmato, bensì in fase evolutiva. L’interazione con l’ambiente lo strutturerà. Ora facciamo l’ipotesi che un neonato abbia la cataratta: se non viene operato entro tre mesi, i neuroni specifici della vista non si attivano e quel bimbo non vedrà bene per il resto della vita. Oppure poniamo che la madre sia ansiosa e stressata, il padre ubriacone e manesco: lei capisce bene che i segnali ricevuti dal neonato sono ben diversi da quelli che sarebbero auspicabili. E questo vale fino al terzo anno di vita, quando nasce il linguaggio, che attiva la coscienza del sé, e la persona assume una sua identità. Di questi primi tre anni d’inconsapevolezza non sappiamo nulla, è una memoria implicita, un mondo sommerso al quale nessuno ha accesso, neanche l’interessato, neppure con la psicoanalisi. Ma sono i tre anni che ci fanno muovere». Allora non è vero che si può «entrare» nel cervello. «Ai tempi in cui facevo le autopsie, aprivo il cranio e manco sapevo a che cosa servissero i lobi frontali. Li chiamavamo lobi silenti, proprio perché ne ignoravamo la funzione. Molti anni dopo s’è scoperto che sono la sede dell’etica, i direttori d’orchestra di ogni nostra azione». E graziaddio avete smesso con le lobotomie. «A quel punto sono addirittura arrivato a fare le diagnosi a distanza. Se mi telefonavano dalla clinica dicendo che un paziente con un tumore polmonare s’era messo d’improvviso a urlare frasi sconce o aveva tentato di violentare la caposala, capivo, dalla perdita del senso etico, che era subentrata una metastasi al lobo frontale destro».
Ippocrate aveva definito il cervello come una ghiandola mammaria. «Aveva còlto la funzione secretiva di un organo endocrino che non produce solo i neurotrasmettitori cerebrali - la serotonina, la dopamina, le endorfine - ma anche le citochine, cioè la chiave di volta dei tre sistemi che formano il network della vita. Lei sa che cosa sono le citochine?». Sì e no. «Sono 4 interferoni, che aiutano le cellule a resistere agli attacchi di virus, batteri, tumori e parassiti, e 39 interleuchine, ognuna con una funzione specifica. Se sono allegro e creativo libero citochine che mi fanno bene, se sono arrabbiato e abulico mi bombardo di citochine flogogene, che producono processi infiammatori. Ecco perché il futuro della medicina è tutto nel cervello. Le faccio un esempio di come il cervello da solo può curare una patologia?». La ascolto. «Avevo un paziente affetto da asma, ossessivo nel riferire i sintomi. Più gli davo terapie, più peggiorava. Torna dopo tre mesi: “Sono guarito”. Gli dico: senta, non abbassi la guardia, perché dall’asma non si guarisce. “No, no”, risponde lui, “avevo il malocchio e una fattucchiera del mio paese me l’ha tolto infilandomi gli spilloni nel materasso”. La manderei da un esperto in malocchi, replico io. E riesco a spedirlo dallo psichiatra Tullio Gasperoni. Il quale accerta che il paziente era in delirio psicotico. Conclusione: da delirante stava bene, da presunto normale gli tornava l’asma». Effetto placebo degli spilloni. «Paragonabile a quello dei finti farmaci. L’effetto placebo arriva a rispondere fino al 60% nel far scomparire un sintomo. Noi medici non possiamo sfruttarlo, altrimenti diventerebbe un inganno. Ma esiste anche l’effetto nocebo».
Esemplifichi. «Donna di altissimo livello culturale, fumatrice accanita. Il marito, un imprenditore fratello di un noto politico, la tradiva sfrontatamente con una giovane amante. Quando la informai che aveva un tumore polmonare, mi raggelò: “Non m’interessa. L’importante è che lo dica a mio marito”. Cosa che feci, anche in maniera piuttosto teatrale. Lui scoppiò a piangere, lei sfoderò un sorriso trionfale. È evidente che due anni di stress violento avevano provocato nella donna un abbassamento delle difese immunitarie. Almeno morì contenta, sei mesi dopo. Vuole un altro esempio? Una cara amica con bronchiettasie bilaterali. Antibiotici su antibiotici. Qual era il movente? Non andava più d’accordo col marito. Per due anni non la vedo. La cerco al telefono: “Enzo, mi sono separata, vado in chiesa tutte le mattine, sto bene”. L’assetto psichico stabilizzato le ha consentito di ritrovare la salute. Continuo?». Prego. «Colf di 55 anni, origine salernitana, tradizionalista. Mai un giorno di malattia. La figlia le dice: “Vado in Inghilterra a fare la cameriera”. Stress di 10 giorni, ginocchio gonfio così. La lastra evidenzia un’artrosi della tibia: non s’era mai attivata, ma al momento del disagio mentale è esplosa. C’è voluto un intervento chirurgico».
Nel libro "Il cervello anarchico" Lei riferisce di sogni premonitori. «Sì. Viene da me uno psichiatra milanese, forte fumatore, con dolori scheletrici bestiali. Mi racconta d’aver sognato la sua tomba con la data della morte sulla lapide. Lastra e Tac negative. Era un tumore polmonare occulto, con metastasi ossee diffuse. Morì esattamente nel giorno che aveva sognato. Del resto lo psicoanalista Carl Gustav Jung mentre dormiva avvertì un forte colpo alla nuca, dopodiché gli apparve in sogno un amico che gli disse: “Mi sono sparato. Ho lasciato il testamento nel secondo scaffale della libreria”. L’indomani andò a casa dell’amico: s’era suicidato e la busta era nel posto indicato». I miracoli secondo lei che cosa sono? Eventi soprannaturali o costruzioni del cervello? «Io sono per un pensiero laico. Credo nella forza della parola. Se noi due ci parliamo, piano piano modifichiamo il nostro assetto biologico, perché la parola è un farmaco, la relazione è un farmaco. Di sicuro credere fa bene. Un gioielliere milanese mi portò la madre, colpita da metastasi epatiche. Potei prescriverle soltanto la morfina per attenuare il dolore. La compagna brasiliana di quest’uomo si chiama Maria di Lourdes e ha una sorella monaca in una congregazione religiosa che nella foresta amazzonica prega a distanza per le guarigioni. Maria di Lourdes telefonò al suo uomo dal Brasile: “Di’ alla mamma che le suore pregheranno per lei all’ora X del giorno X”. Da quel preciso istante la paziente oncologica, che prima urlava per il dolore, non soffrì più».
Come si mantiene in buona salute il cervello?
«Ho un cugino architetto, mio coetaneo, che sembrava un rottame. S’è iscritto all’università della terza età, ha preso passione per la lingua egiziana, tutti i giorni sta cinque ore davanti al computer, ha già tradotto quattro libri in italiano dall’egiziano. È ringiovanito, ha cambiato faccia». Sappiamo tutto del cervello? «Nooo! Sul piano anatomico e biologico sappiamo intorno al 70%. Ma sulla coscienza? Qui si apre il mondo. Lei calcoli che ogni anno vengono pubblicati 25.000 lavori scientifici di neurobiologia». Allora come fa una legge dello Stato a dichiarare morto un organo che per il 30% ci è ignoto e della cui coscienza sappiamo poco, forse nulla? «Siccome si muove per stimoli elettrici, nel momento in cui l’elettroencefalogramma risulta muto significa che il cervello non è più attivo». Ma lei che cosa pensa della morte cerebrale? «Mi fermo... Però ha ragione, ha ragione lei a essere così attento alla dichiarazione di morte. Nello stesso tempo c’è un momento in cui comunque bisogna dichiarare la morte di un individuo dal punto di vista biologico».
Prima del 1975 dichiaravate la morte quando il cuore si fermava, l’alito non appannava più lo specchio, il corpo s’irrigidiva. «Eh, lo so... La morte cerebrale consente di recuperare gli organi per i trapianti». Ha mai sperimentato su di sé disagi psichici che hanno influenzato il suo stato di salute? «Nel 1971 ho sofferto moltissimo per la morte di mia moglie Marisa, uccisa da un linfogranuloma a 33 anni. Devo tutto a lei. Era una pittrice figurativa che andò a studiare negli Stati Uniti appena sedicenne e indossava i jeans quando a Milano non si sapeva manco che esistessero. La malattia cambiò la sua arte. Cominciò a dipingere corpi sfilacciati, cuori gettati sopra le montagne. Fu irradiata in maniera scorretta da un grande radioterapista dell’epoca, per cui nell’ultimo anno di vita rimase paralizzata. Nostro figlio Nicolò, nato nel 1968, l’ho cresciuto io. Marisa mi ha lasciato un modello perfetto: un bambino che riesce a sopportare persino la perdita più straziante solo perché la mamma ha saputo far sviluppare armonicamente il suo cervello nei primi tre anni di vita».
stefano.lorenzetto@ilgiornale.it
lunedì 4 luglio 2011
La scrittura ascendente
La scrittura ascendente è la scrittura che sale, distaccandosi dal rigo di base.
In tale scrittura la personalità proietta la tendenza ad evidenziare le proprie posizioni ed allontanare le posizioni dell'ambiente.
E' una forma di aggressività che vuole introdurre novità nell'ambiente circostante, riformandolo, in conformità alle reazioni e alla sensibilità della personalità stessa.
Si tratta di una forma di intraprendenza che si può chiamare "iniziativa innovatrice", cioè l'anticipo con cui viene attuata un' attività.
Tale ascendenza non si manifesta subito all'inizio della pagina ma si rivela a mano a mano che i righi si succedono l'uno all'altro.
Se tuttavia la scrittura si discosta molto dal rigo di base potremmo parlare di utopia.
L'utopia, come ben sappiamo, altro non è che un voler trasformare un settore della realtà, partentendo da un punto che non evidenzia alcun dato reale quindi c'è più che altro un eccesso di valutazione personale.
In tal stato l' azione è paralizzata e si sogna invano la luce e l'azione.
In tali persone la mancata soddisfazione della propria ambizione operativa connessa con tale proiezione grafica produce due tipi di disturbo; o l'agorafobia o uno sciopero dell'inconscio per cui il soggetto è preso da prostrazione che lo rende incapace di qualsiasi sforzo operativo.
In tale scrittura la personalità proietta la tendenza ad evidenziare le proprie posizioni ed allontanare le posizioni dell'ambiente.
E' una forma di aggressività che vuole introdurre novità nell'ambiente circostante, riformandolo, in conformità alle reazioni e alla sensibilità della personalità stessa.
Si tratta di una forma di intraprendenza che si può chiamare "iniziativa innovatrice", cioè l'anticipo con cui viene attuata un' attività.
Tale ascendenza non si manifesta subito all'inizio della pagina ma si rivela a mano a mano che i righi si succedono l'uno all'altro.
Se tuttavia la scrittura si discosta molto dal rigo di base potremmo parlare di utopia.
L'utopia, come ben sappiamo, altro non è che un voler trasformare un settore della realtà, partentendo da un punto che non evidenzia alcun dato reale quindi c'è più che altro un eccesso di valutazione personale.
In tal stato l' azione è paralizzata e si sogna invano la luce e l'azione.
In tali persone la mancata soddisfazione della propria ambizione operativa connessa con tale proiezione grafica produce due tipi di disturbo; o l'agorafobia o uno sciopero dell'inconscio per cui il soggetto è preso da prostrazione che lo rende incapace di qualsiasi sforzo operativo.
martedì 28 giugno 2011
Le aste assottigliate
Nel segno "ASTE ASOTTIGLIATE" le aste terminano in punta o comunque assottigliandosi prima di arrivare al risvolto verso destra e verso l'alto.
Per comprendere la natura di tali assottigliamenti è necessario prendere in considerazione un riflesso primordiale autodifensivo, il trasalimento.
Quando un grido o un pericolo associano in noi la sensazione di un pericolo gravissimo, noi trasaliamo. Ecco quindi che il nostro corpo tende a ritrarsi in senso di protezione.
Nel moto scrittorio tale ritrazione si manifesta con un impulso a ritrarre il braccio e la mano dal foglio e ad accostarli al corpo. Scrivendo ciò porta ad una riduzione della pressione e ciò diventa visibile con la riduzione dello spessore delle aste nel loro percorso.
E' chiaro che il segno varia a seconda della frequenza e dell'intensità.
Ricordiamo non a caso che le aste sono le vie della volontà.
Si tratta di una vulnerabilità interna che investe l'umore, la funzionalità cardiovascolare, quella respiratoria e quella degli organi addetti alla nutrizione e assimilazione. La vulnerabilità interna agisce in senso depressivo, fiacca le energie, conduce all'abbattimento e alla disperazione...produce ansia e angoscia.
Tuttavia una tale vulnerabilità interna conferisce d'altro canto alla personalità una sensibilità eccezionale, superiore alla media comune, che se equilibrata con un buon largo di lettera e con occhielli aperti a sinistra, costituisce il quadro delle caratteristiche essenziali della personalità "ramificata", in grado di percepire ciò che agli altri mortali è negato e di rendere un beneficio agli altri.
Nonostante ciò, in casi di forte intensità, ci troviamo difronte a una situazione psicologica paranoide o a vera e propria paranoia. Tale eccesso di sensibilità fa sentire aggressivo e dannoso ciò che non lo è affatto, dà certezze pessimistiche del tutto infondate.
Tale vulnerabilità è senza dubbio di origine prenatale, legata sia allo stato di ansia materno che all'ambiente.
Benché sia auspicabile non avere tale segno, tuttavia il fatto di non avere aste assottigliate toglie alla personalità la possibilità di brillare, di distinguersi ... ed ecco una sensazione di monotonia, un senso di vuoto interiore che la persona tende a riempire con svaghi, divertimenti, vivendo alla giornata, col movimento.
In definitiva, le aste assottigliate sono proiezione di ipersensibilità che può manifestarsi con ansietà, angoscia, depressione, talvolta ossessione depressiva.
L'assottigliamento sotto il rigo è proiezione di ipersensibilità connessa con una situazione morbosa organica.
Per comprendere la natura di tali assottigliamenti è necessario prendere in considerazione un riflesso primordiale autodifensivo, il trasalimento.
Quando un grido o un pericolo associano in noi la sensazione di un pericolo gravissimo, noi trasaliamo. Ecco quindi che il nostro corpo tende a ritrarsi in senso di protezione.
Nel moto scrittorio tale ritrazione si manifesta con un impulso a ritrarre il braccio e la mano dal foglio e ad accostarli al corpo. Scrivendo ciò porta ad una riduzione della pressione e ciò diventa visibile con la riduzione dello spessore delle aste nel loro percorso.
E' chiaro che il segno varia a seconda della frequenza e dell'intensità.
Ricordiamo non a caso che le aste sono le vie della volontà.
Si tratta di una vulnerabilità interna che investe l'umore, la funzionalità cardiovascolare, quella respiratoria e quella degli organi addetti alla nutrizione e assimilazione. La vulnerabilità interna agisce in senso depressivo, fiacca le energie, conduce all'abbattimento e alla disperazione...produce ansia e angoscia.
Tuttavia una tale vulnerabilità interna conferisce d'altro canto alla personalità una sensibilità eccezionale, superiore alla media comune, che se equilibrata con un buon largo di lettera e con occhielli aperti a sinistra, costituisce il quadro delle caratteristiche essenziali della personalità "ramificata", in grado di percepire ciò che agli altri mortali è negato e di rendere un beneficio agli altri.
Nonostante ciò, in casi di forte intensità, ci troviamo difronte a una situazione psicologica paranoide o a vera e propria paranoia. Tale eccesso di sensibilità fa sentire aggressivo e dannoso ciò che non lo è affatto, dà certezze pessimistiche del tutto infondate.
Tale vulnerabilità è senza dubbio di origine prenatale, legata sia allo stato di ansia materno che all'ambiente.
Benché sia auspicabile non avere tale segno, tuttavia il fatto di non avere aste assottigliate toglie alla personalità la possibilità di brillare, di distinguersi ... ed ecco una sensazione di monotonia, un senso di vuoto interiore che la persona tende a riempire con svaghi, divertimenti, vivendo alla giornata, col movimento.
In definitiva, le aste assottigliate sono proiezione di ipersensibilità che può manifestarsi con ansietà, angoscia, depressione, talvolta ossessione depressiva.
L'assottigliamento sotto il rigo è proiezione di ipersensibilità connessa con una situazione morbosa organica.
giovedì 23 giugno 2011
Tanti modi per guarire...Osho
Dedicato a voi e a noi tutti ...Grazie Lara!
"Se sei infelice, vuol dire solo che hai imparato qualche trucco per essere infelice, nient’altro!
L’infelicità dipende dalla struttura della tua mente.
Ci sono persone che sono infelici in qualunque situazione; hanno un certo programma nella mente che trasforma tutto in infelicità. Se parli loro della bellezza della rosa, subito si mettono a contare le spine. Se dici: “Che bella mattinata, che bel sole!”, diranno: “È solo un giorno, presto arriverà la notte, perché fare tanto chiasso?”.
La stessa cosa può essere vista da una prospettiva positiva; allora vedrai che la notte è circondata da due giorni. Allora lo sbocciare di una rosa è un miracolo – un fiore così delicato appare tra le spine.
Tutto dipende da che struttura ti porti dietro nella testa.
Milioni di persone trasportano delle croci: naturalmente è un fardello; la loro vita è pesante. Ma la loro struttura è tale che si focalizza subito sul negativo, ingrandendolo. È un approccio malato, patologico, alla vita. Ma loro continuano a pensare: “Cosa possiamo farci noi? Così è il mondo!”.
No, il mondo non è così!
Il mondo è del tutto neutro: ha spine e ha rose, ha le notti e ha i giorni. Il mondo è del tutto neutro, equilibrato: ha tutto. Dipende da che cosa scegli tu. È così che la gente crea l’inferno e il paradiso sulla stessa terra".
(Osho)
"Se sei infelice, vuol dire solo che hai imparato qualche trucco per essere infelice, nient’altro!
L’infelicità dipende dalla struttura della tua mente.
Ci sono persone che sono infelici in qualunque situazione; hanno un certo programma nella mente che trasforma tutto in infelicità. Se parli loro della bellezza della rosa, subito si mettono a contare le spine. Se dici: “Che bella mattinata, che bel sole!”, diranno: “È solo un giorno, presto arriverà la notte, perché fare tanto chiasso?”.
La stessa cosa può essere vista da una prospettiva positiva; allora vedrai che la notte è circondata da due giorni. Allora lo sbocciare di una rosa è un miracolo – un fiore così delicato appare tra le spine.
Tutto dipende da che struttura ti porti dietro nella testa.
Milioni di persone trasportano delle croci: naturalmente è un fardello; la loro vita è pesante. Ma la loro struttura è tale che si focalizza subito sul negativo, ingrandendolo. È un approccio malato, patologico, alla vita. Ma loro continuano a pensare: “Cosa possiamo farci noi? Così è il mondo!”.
No, il mondo non è così!
Il mondo è del tutto neutro: ha spine e ha rose, ha le notti e ha i giorni. Il mondo è del tutto neutro, equilibrato: ha tutto. Dipende da che cosa scegli tu. È così che la gente crea l’inferno e il paradiso sulla stessa terra".
(Osho)
mercoledì 22 giugno 2011
Il ritmo nella scrittura - parte prima
Riconoscere il ritmo di una scrittura ..facile non é!
In ogni grafia si riflette il ritmo interiore di chi scrive. Di primo acchito, se guardiamo le lettere di una scrittura, sembrano essere immobili ma in realtà non lo sono. Se ci sforziamo a seguirne con la mente il movimento della mano che ha vergato lo scritto, ecco che la grafia comincerà a muoversi ...è li' che riusciremo a coglierne il ritmo.
Ci sono ritmi differenti ...vediamo quelli positivi !
Scrittura lenta
Il gesto grafico è lento, manca di vivacità, quasi come se guardandolo un senso di noia si impossessasse di noi. Chi ha tale scrittura non ha slanci, il suo pensiero è passivo e la sua comunicativa fiacca; tende a non scomodarsi e a lasciarsi vivere.
Scrittura calma
E' la scrittura dal ritmo calmo e moderato.Chi la possiede è una persona che non si agita mai. Prima di prendere una decisione riflette a lungo. La comunicativa è pacata come la sua affettività.
Scrittura fluida
Per riconoscere una scrittura fluida il grande Moretti sosteneva che "abbiamo l'impressione di seguire con gli occhi il corso di un fiume che scorre senza fretta "...si tratta di una persona dotata di armonia interiore, che si adatta facilmente all'ambiente, apprende velocemente, ha una buona memoria, è spontaneo e disponibile.
Scrittura veloce
Chi ha un ritmo veloce è una persona immediata nel rispondere agli stimoli della vita...il suo pensiero è pronto, la comunicativa sciolta, un'affettività e sessualità spontanee e passionali.
Scrittura rapida
E' la scrittura di chi scrive cosi' in fretta che le lettere vengono strapazzate, come le n e le m che si riducono a veri e propri trattini ondulati. I puntini delle i talvolta sono lanciati in avanti, oltrepassando la vocale a cui si riferiscono.
Chi ha questo ritmo è una persona audace e intraprendente, che si lancia contro le difficoltà senza paura. Un'intelligenza vivace ed intuitiva, capace di comprendere le cose e le persone ancor prima di arrivare a comprenderle con la ragione! Si tratta di persone passionali, espansive e ricche di calore.
Scrittura scattante
Le lettere non sono allineate sul rigo di base, ma saltellano un po' in su, un pò in giù come se danzassero.
Chi ha questo ritmo è una persona vivace, spontanea, ricca di emotività e dunque spontanea. Il temperamento è irrequieto, talvolta i modi sono bruschi. L'affettività è molto veloce nella risposta agli stimoli. Interessante osservare che chi ha questo segno è amante della musica, talvolta può essere lui stesso un esecutore.
In ogni grafia si riflette il ritmo interiore di chi scrive. Di primo acchito, se guardiamo le lettere di una scrittura, sembrano essere immobili ma in realtà non lo sono. Se ci sforziamo a seguirne con la mente il movimento della mano che ha vergato lo scritto, ecco che la grafia comincerà a muoversi ...è li' che riusciremo a coglierne il ritmo.
Ci sono ritmi differenti ...vediamo quelli positivi !
Scrittura lenta
Il gesto grafico è lento, manca di vivacità, quasi come se guardandolo un senso di noia si impossessasse di noi. Chi ha tale scrittura non ha slanci, il suo pensiero è passivo e la sua comunicativa fiacca; tende a non scomodarsi e a lasciarsi vivere.
Scrittura calma
E' la scrittura dal ritmo calmo e moderato.Chi la possiede è una persona che non si agita mai. Prima di prendere una decisione riflette a lungo. La comunicativa è pacata come la sua affettività.
Scrittura fluida
Per riconoscere una scrittura fluida il grande Moretti sosteneva che "abbiamo l'impressione di seguire con gli occhi il corso di un fiume che scorre senza fretta "...si tratta di una persona dotata di armonia interiore, che si adatta facilmente all'ambiente, apprende velocemente, ha una buona memoria, è spontaneo e disponibile.
Scrittura veloce
Chi ha un ritmo veloce è una persona immediata nel rispondere agli stimoli della vita...il suo pensiero è pronto, la comunicativa sciolta, un'affettività e sessualità spontanee e passionali.
Scrittura rapida
E' la scrittura di chi scrive cosi' in fretta che le lettere vengono strapazzate, come le n e le m che si riducono a veri e propri trattini ondulati. I puntini delle i talvolta sono lanciati in avanti, oltrepassando la vocale a cui si riferiscono.
Chi ha questo ritmo è una persona audace e intraprendente, che si lancia contro le difficoltà senza paura. Un'intelligenza vivace ed intuitiva, capace di comprendere le cose e le persone ancor prima di arrivare a comprenderle con la ragione! Si tratta di persone passionali, espansive e ricche di calore.
Scrittura scattante
Le lettere non sono allineate sul rigo di base, ma saltellano un po' in su, un pò in giù come se danzassero.
Chi ha questo ritmo è una persona vivace, spontanea, ricca di emotività e dunque spontanea. Il temperamento è irrequieto, talvolta i modi sono bruschi. L'affettività è molto veloce nella risposta agli stimoli. Interessante osservare che chi ha questo segno è amante della musica, talvolta può essere lui stesso un esecutore.
venerdì 17 giugno 2011
La pressione
Quando scriviamo, incidiamo con la penna sul foglio.
Li' viene impressa tutta la nostra energia vitale infatti la pressione grafica esprime proprio la quantità di energia fisica che ognuno possiede.
Ci possono essere vari tipi di pressione.
Filiforme
Un tracciato grafico leggero ci presenta una persona dotata di scarsa energia fisica.
Chiamiamo filiforme la pressione a cui corrisponde un tracciato leggero. Neurofisiologicamente le cellule nervose del soggetto recepiscono stimoli sottili. Si tratta di persone sensibili, che godono di cose semplici e che possono soffrire per cose che per altri non hanno alcuna importanza, ad esempio una parola dura, un modo di fare inappropriato. Si tratta di peRsone che hanno una propensione verso il lato spirituale della vita. Si distinguono per un comportamento distinto, i modi gentili, un abbigliamento mai vistoso.
La pressione grossa
Il tracciato è uniformemente pesante. Si tratta di persone che possiedono una forte energia fisica e neurofisiologicamente le loro cellule percepiscono solo stimoli forti. Apprezzano i valori materiali della vita. Sono portati per lavori pesanti e anche per sport violenti. La loro affettività manca di delicatezza e sono portati a consumare l'atto sessuale in fretta, non dando molta importanza alle carezze, ai preliminari.
Intozzata I modo
E' la pressione in cui i filetti sono sottili e le aste sono grosse cioé vergate con tracciato più evidente. Chi ha questo segno è una persona desiderosa di autoaffermazione ma senza prevaricare gli altri. Ha bisogno di agire liberamente ed è solamente nel pensare che sente l'impulso di comandare gli altri e di dirigerli.
E' il segno del leader, la sua affettività sarà in sintonia con quella degli altri, la sua sessualità sarà impositiva.
Tuttavia se il segno è sopra la media esso rivela un individuo spinto da un'ambizione sfrenata, che prevarica e domina gli altri.
Intozzata II modo
Quando l'energia emotiva é eccessiva, la grafia presenta macchie nel tracciato, come se la scrittura non riuscisse a correre speditamente sul foglio e ogni tanto si inceppasse.
Si tratta di persone irrequiete, agitate ed instabili, che spesso non riescono a valutare in modo corretto gli stimoli che ricevono. Hanno fervore immaginativo, sensibilità e creatività. La lora affettività è ricca e passionale come pure la loro sessualità. Spesso sono preda di ire incontrollate.
Pressione non omogenea
La pressione non presenta uno scorrimento armonioso E NE evidenzia variazioni pressorie evidenti. Tali persone sono soggette a scatti d'ira, con attaggiamenti aggressivi.
Li' viene impressa tutta la nostra energia vitale infatti la pressione grafica esprime proprio la quantità di energia fisica che ognuno possiede.
Ci possono essere vari tipi di pressione.
Filiforme
Un tracciato grafico leggero ci presenta una persona dotata di scarsa energia fisica.
Chiamiamo filiforme la pressione a cui corrisponde un tracciato leggero. Neurofisiologicamente le cellule nervose del soggetto recepiscono stimoli sottili. Si tratta di persone sensibili, che godono di cose semplici e che possono soffrire per cose che per altri non hanno alcuna importanza, ad esempio una parola dura, un modo di fare inappropriato. Si tratta di peRsone che hanno una propensione verso il lato spirituale della vita. Si distinguono per un comportamento distinto, i modi gentili, un abbigliamento mai vistoso.
La pressione grossa
Il tracciato è uniformemente pesante. Si tratta di persone che possiedono una forte energia fisica e neurofisiologicamente le loro cellule percepiscono solo stimoli forti. Apprezzano i valori materiali della vita. Sono portati per lavori pesanti e anche per sport violenti. La loro affettività manca di delicatezza e sono portati a consumare l'atto sessuale in fretta, non dando molta importanza alle carezze, ai preliminari.
Intozzata I modo
E' la pressione in cui i filetti sono sottili e le aste sono grosse cioé vergate con tracciato più evidente. Chi ha questo segno è una persona desiderosa di autoaffermazione ma senza prevaricare gli altri. Ha bisogno di agire liberamente ed è solamente nel pensare che sente l'impulso di comandare gli altri e di dirigerli.
E' il segno del leader, la sua affettività sarà in sintonia con quella degli altri, la sua sessualità sarà impositiva.
Tuttavia se il segno è sopra la media esso rivela un individuo spinto da un'ambizione sfrenata, che prevarica e domina gli altri.
Intozzata II modo
Quando l'energia emotiva é eccessiva, la grafia presenta macchie nel tracciato, come se la scrittura non riuscisse a correre speditamente sul foglio e ogni tanto si inceppasse.
Si tratta di persone irrequiete, agitate ed instabili, che spesso non riescono a valutare in modo corretto gli stimoli che ricevono. Hanno fervore immaginativo, sensibilità e creatività. La lora affettività è ricca e passionale come pure la loro sessualità. Spesso sono preda di ire incontrollate.
Pressione non omogenea
La pressione non presenta uno scorrimento armonioso E NE evidenzia variazioni pressorie evidenti. Tali persone sono soggette a scatti d'ira, con attaggiamenti aggressivi.
martedì 31 maggio 2011
Gli obiettivi sono davvero necessari ?
Se non abbiamo obiettivi definiti, precisi e chiaramenti stabiliti, non saremo in grado di realizzare il massimo potenziale che si trova in ognuno di noi.
E i vostri sono obiettivi a fuoco o ancora piuttosto sfuocati?
Un uomo o una donna senza uno scopo sono come una nave senza timone....finiranno entrambi sulle spiagge della disperazione, della sconfitta e dello sconforto.
Molte persone mietono spesso solo una minima parte del raccolto che la vita può offrir loro.
Spesso seguiamo metodi e procedimenti solo perché é sempre stato cosi'.
Spesso non pianifichiamo nulla!
Cominciamo quindi col pianificare ciò che vogliamo fare. Ciò ci costringerà a ritirarci nel pensatoio. Si', la vita è preziosa ed è alimentata solo finché ha un obiettivo prezioso.
Gli scopi sono importanti nella nostra esistenza e in effetti lo sanno tutti.
Giustamente, a tal proposito, Maltz sosteneva: "l'uomo è come la bicicletta dal punto di vista funzionale. Se non va avanti ed in salita verso una meta, un obiettivo, vacilla e cade".
Quando siamo frustrati possiamo torcerci le mani e perdere ciò che abbiamo oppure rimboccarci le maniche e ottenere ciò che vogliamo.
Se vogliamo qualcosa dobbiamo fare qualcosa.
"Vai fin dove riesci a vedere e quando arrivi a quel punto potrai sempre vedere più lontano".... se vogliamo qualcosa abbastanza fortemente, dobbiamo farne il nostro scopo preciso e quando cercheremo di conseguirlo come se non potessimo fare fiasco, accadranno molte cose che garantiranno il nostro successo.
Ci sono sette tipi di obiettivi: fisici, mentali, spirituali, personali, familiari, potenziali e finanziari.
Quando ci prefiggiamo degli scopi, qualcosa dentro di noi inizia a dire: "Andiamo, andiamo ...e i plafonds, di qualsiasi tipo, iniziano ad alzarsi".
Adottando la nostra stessa dedizione per raggiungere i nostri obiettivi, possono accaderci cose meravigliose.
Alcuni nostri obiettivi devono essere grandi perchè occorre un grosso obiettivo per creare l'entusiasmo necessario per il massimo risultato.
E' entusiasmante sapere che finchè cerchiamo di arrivare alle stelle non finiremo sicuramente con una manciata di fango.
Non è l'occupazione o la professione che ci fa avere successo o ci fa fallire. E' come vediamo noi stessi e la nostra occupazione. Dobbiamo vedere in grande prima di avere successo alla grande.
La persona che ci ostacola maggiormente siamo noi. Gli altri possono fermarci temporaneamente, siamo noi gli unici che possiamo farlo in modo permanente.
Quando abbiamo un obiettivo a lungo termine, la situazione è più facile perché andiamo fin dove riusciamo a vedere e quando arriviamo, a quel punto potremmo sempre vedere più lontano.
Se aspettiamo che tutti i semafori siano verdi prima di partire da casa,non inizieremo mai il nostro viaggio verso il traguardo. E mentre ci dirigiamo verso le nostre mete, dobbiamo essere pronti a fare piccole rettifiche della rotta... non si tratta di cambiare decisione ma solamente la decisione per arrivarci.
Dedizione, disciplina e determinazione sono condizioni imprescindibili e le fondamenta di qualsiasi obiettivo.
Solitamente non sappiamo dove siamo né dove siamo stati, ma con la fiducia che in genere si accompagna all'ignoranza, sappiamo dove stiamo andando.
Le porte a volte sono chiuse sono nella nostra mente. Molte volte abbiamo bisogno di una piccola spinta per aprire la porta dellle opportunità.
Quando tieniamo gli occhi sull'obiettivo, le possibilità di raggiungere la metà sono immensamente maggiori.
Quando le cose sembrano difficili, accertatiamoci di non essere rivolti verso una direzione sbagliata.
Quando guardiamo il sole, non vediamo ombre!
Quando non abbiamo dinnanzi una bella vista, proviamo a guardare verso l'alto, è sempre una bella vista!!!!!
L'azione è sempre il nostro obiettivo !
E i vostri sono obiettivi a fuoco o ancora piuttosto sfuocati?
Un uomo o una donna senza uno scopo sono come una nave senza timone....finiranno entrambi sulle spiagge della disperazione, della sconfitta e dello sconforto.
Molte persone mietono spesso solo una minima parte del raccolto che la vita può offrir loro.
Spesso seguiamo metodi e procedimenti solo perché é sempre stato cosi'.
Spesso non pianifichiamo nulla!
Cominciamo quindi col pianificare ciò che vogliamo fare. Ciò ci costringerà a ritirarci nel pensatoio. Si', la vita è preziosa ed è alimentata solo finché ha un obiettivo prezioso.
Gli scopi sono importanti nella nostra esistenza e in effetti lo sanno tutti.
Giustamente, a tal proposito, Maltz sosteneva: "l'uomo è come la bicicletta dal punto di vista funzionale. Se non va avanti ed in salita verso una meta, un obiettivo, vacilla e cade".
Quando siamo frustrati possiamo torcerci le mani e perdere ciò che abbiamo oppure rimboccarci le maniche e ottenere ciò che vogliamo.
Se vogliamo qualcosa dobbiamo fare qualcosa.
"Vai fin dove riesci a vedere e quando arrivi a quel punto potrai sempre vedere più lontano".... se vogliamo qualcosa abbastanza fortemente, dobbiamo farne il nostro scopo preciso e quando cercheremo di conseguirlo come se non potessimo fare fiasco, accadranno molte cose che garantiranno il nostro successo.
Ci sono sette tipi di obiettivi: fisici, mentali, spirituali, personali, familiari, potenziali e finanziari.
Quando ci prefiggiamo degli scopi, qualcosa dentro di noi inizia a dire: "Andiamo, andiamo ...e i plafonds, di qualsiasi tipo, iniziano ad alzarsi".
Adottando la nostra stessa dedizione per raggiungere i nostri obiettivi, possono accaderci cose meravigliose.
Alcuni nostri obiettivi devono essere grandi perchè occorre un grosso obiettivo per creare l'entusiasmo necessario per il massimo risultato.
E' entusiasmante sapere che finchè cerchiamo di arrivare alle stelle non finiremo sicuramente con una manciata di fango.
Non è l'occupazione o la professione che ci fa avere successo o ci fa fallire. E' come vediamo noi stessi e la nostra occupazione. Dobbiamo vedere in grande prima di avere successo alla grande.
La persona che ci ostacola maggiormente siamo noi. Gli altri possono fermarci temporaneamente, siamo noi gli unici che possiamo farlo in modo permanente.
Quando abbiamo un obiettivo a lungo termine, la situazione è più facile perché andiamo fin dove riusciamo a vedere e quando arriviamo, a quel punto potremmo sempre vedere più lontano.
Se aspettiamo che tutti i semafori siano verdi prima di partire da casa,non inizieremo mai il nostro viaggio verso il traguardo. E mentre ci dirigiamo verso le nostre mete, dobbiamo essere pronti a fare piccole rettifiche della rotta... non si tratta di cambiare decisione ma solamente la decisione per arrivarci.
Dedizione, disciplina e determinazione sono condizioni imprescindibili e le fondamenta di qualsiasi obiettivo.
Solitamente non sappiamo dove siamo né dove siamo stati, ma con la fiducia che in genere si accompagna all'ignoranza, sappiamo dove stiamo andando.
Le porte a volte sono chiuse sono nella nostra mente. Molte volte abbiamo bisogno di una piccola spinta per aprire la porta dellle opportunità.
Quando tieniamo gli occhi sull'obiettivo, le possibilità di raggiungere la metà sono immensamente maggiori.
Quando le cose sembrano difficili, accertatiamoci di non essere rivolti verso una direzione sbagliata.
Quando guardiamo il sole, non vediamo ombre!
Quando non abbiamo dinnanzi una bella vista, proviamo a guardare verso l'alto, è sempre una bella vista!!!!!
L'azione è sempre il nostro obiettivo !
martedì 12 aprile 2011
L'immagine di sé
Molte persone hanno una brutta immagine di sé perchè stabiliscono standard di perfezione irrealistici e irragiungibili.
Una persona con una brutta immagine di sé in genere è inquieta quando è sola o inattiva. Deve sempre andare da qualche parte e deve fare qualcosa di continuo.
Spesso rivela un crollo della motivazione, cioè smette di competere perchè non riesce a vedersi vincente.
Come individui, ci comportiamo conformemente al modo in cui noi vediamo noi stessi.
La persona con una sana immagine di sè assume una posizione direzionale senza alcun problema. Fa poche promesse e realizza tante cose. Capisce tante cose tra servire ed essere servile. Non cerca gli scontri, né li evita e affronta il processo decisionale frontalmente. Sa essere fermo riguardo ai principi. Conosce la differenza tra essere cordiale e essere in confidenza.Sa essere fermo nei principi ma flessibili nei metodi.
La nostra storia è la storia di molti.
I sentimenti che abbiamo provato, le paure, i fallimenti e le frustrazioni che abbiamo sperimentato in passato sono condivisibili da molte persone perchè tante storie possono servire da ponte tra l'immagine di sé e il rapporto con gli altri.
Dobbiamo nutrire la psiche dando amore incondizionato.
Dobbiamo laurearci all' Università della Vita con 110 e lode...cercare sempre l'amore per la verità ..un uovo non è mai quasi fresco, o è fresco o è marcio. O é la verità o è una bugia!
Non è importante chi è nel giusto ma che cosa è giusto.
Una persona con una brutta immagine di sé in genere è inquieta quando è sola o inattiva. Deve sempre andare da qualche parte e deve fare qualcosa di continuo.
Spesso rivela un crollo della motivazione, cioè smette di competere perchè non riesce a vedersi vincente.
Come individui, ci comportiamo conformemente al modo in cui noi vediamo noi stessi.
La persona con una sana immagine di sè assume una posizione direzionale senza alcun problema. Fa poche promesse e realizza tante cose. Capisce tante cose tra servire ed essere servile. Non cerca gli scontri, né li evita e affronta il processo decisionale frontalmente. Sa essere fermo riguardo ai principi. Conosce la differenza tra essere cordiale e essere in confidenza.Sa essere fermo nei principi ma flessibili nei metodi.
La nostra storia è la storia di molti.
I sentimenti che abbiamo provato, le paure, i fallimenti e le frustrazioni che abbiamo sperimentato in passato sono condivisibili da molte persone perchè tante storie possono servire da ponte tra l'immagine di sé e il rapporto con gli altri.
Dobbiamo nutrire la psiche dando amore incondizionato.
Dobbiamo laurearci all' Università della Vita con 110 e lode...cercare sempre l'amore per la verità ..un uovo non è mai quasi fresco, o è fresco o è marcio. O é la verità o è una bugia!
Non è importante chi è nel giusto ma che cosa è giusto.
mercoledì 30 marzo 2011
Il successo....
Vincere non è tutto ma lo sforzo per vincere lo é!
E' a prescindere dal nostro destino nella vita che su di esso possiamo costruire qualcosa di solido.
Se non stiamo attenti diventiamo uno dei tanti prigionieri della speranza che incontriamo in ogni città.
Questi sono coloro che sperano un giorno di camminare per strada e dare un calcio a una scatola o a una borsa che conterrà la loro fortuna personale, sperando nella grande occasione che darà loro fama e ricchezza.
Sono prigionieri della speranza come quelle persone che sognano sempre e desiderano il talento e l'abilità di altri.
La storia della vita ci assicura invece che se useremo il talento che possediamo, riceveremo un talento maggiore da usare. La vita ci dice pure che se non lo useremo, lo perderemo.
Spesso si vedono persone che non hanno successo ma di rado vediamo persone che non possono avere successo.
La vita stessa è una storia continua.
A volte siamo fortunati a incontrare uomini che non sanno vedere solo con gli occhi ..le persone che sanno vedere con il cuore e con gli occhi sanno anche andare verso gli altri, toccare lo spirito di un altro essere umano e rivelargli il bene che è in lui.
Possiamo avere ciò che vogliamo invece che volere ciò che abbiamo.
A volte la persona che derubiamo di più siamo noi stessi.
A volte siamo ladri di noi stessi cioè derubiamo noi stessi perchè non crediamo in noi e non usiamo pienamente le nostre capacità.
Quando ci vediamo in un modo diverso ci comportiamo pure in un modo diverso.
Non possiamo donare agli altri ciò che non abbiamo.
L'uomo è nato per vincere ma per tutta la vita, a causa della nostra società negativa, è condizionato a perdere.
L'istruzione e l'intelligenza non sono la stessa cosa ..ovviamente l'istruzione è importante ma la dedizione lo è ancora di più.
Un'immagine di sè malsana, già nota come complesso di inferiorità, si trascina spesso nella vita adulta.
Un singolo insuccesso non è l'insuccesso della vita.
Una mente perfetta non indica una grande mente, cosi' come un enorme dizionario, con tutti i suoi termini, non rappresenta certo una grande opera letteraria.
Spesso commettiamo l'errore di paragonare la nostra esperienza all'esperienza di un'altra persona ma in realtà l'esperienza non ha nulla a che fare con la capacità; inoltre tendiamo a paragonare le nostre peggiori caratteristiche con quelle migliori di qualcun altro.
Per raggiungere un posto nella vita, è necessario usare ciò che abbiamo.
A chi ha sarà dato.
Prendiamo dunque quello che abbiamo, usiamolo, e il nostro talento aumenterà .. perchè solo cosi' esso potrà dare buoni frutti!!
E' a prescindere dal nostro destino nella vita che su di esso possiamo costruire qualcosa di solido.
Se non stiamo attenti diventiamo uno dei tanti prigionieri della speranza che incontriamo in ogni città.
Questi sono coloro che sperano un giorno di camminare per strada e dare un calcio a una scatola o a una borsa che conterrà la loro fortuna personale, sperando nella grande occasione che darà loro fama e ricchezza.
Sono prigionieri della speranza come quelle persone che sognano sempre e desiderano il talento e l'abilità di altri.
La storia della vita ci assicura invece che se useremo il talento che possediamo, riceveremo un talento maggiore da usare. La vita ci dice pure che se non lo useremo, lo perderemo.
Spesso si vedono persone che non hanno successo ma di rado vediamo persone che non possono avere successo.
La vita stessa è una storia continua.
A volte siamo fortunati a incontrare uomini che non sanno vedere solo con gli occhi ..le persone che sanno vedere con il cuore e con gli occhi sanno anche andare verso gli altri, toccare lo spirito di un altro essere umano e rivelargli il bene che è in lui.
Possiamo avere ciò che vogliamo invece che volere ciò che abbiamo.
A volte la persona che derubiamo di più siamo noi stessi.
A volte siamo ladri di noi stessi cioè derubiamo noi stessi perchè non crediamo in noi e non usiamo pienamente le nostre capacità.
Quando ci vediamo in un modo diverso ci comportiamo pure in un modo diverso.
Non possiamo donare agli altri ciò che non abbiamo.
L'uomo è nato per vincere ma per tutta la vita, a causa della nostra società negativa, è condizionato a perdere.
L'istruzione e l'intelligenza non sono la stessa cosa ..ovviamente l'istruzione è importante ma la dedizione lo è ancora di più.
Un'immagine di sè malsana, già nota come complesso di inferiorità, si trascina spesso nella vita adulta.
Un singolo insuccesso non è l'insuccesso della vita.
Una mente perfetta non indica una grande mente, cosi' come un enorme dizionario, con tutti i suoi termini, non rappresenta certo una grande opera letteraria.
Spesso commettiamo l'errore di paragonare la nostra esperienza all'esperienza di un'altra persona ma in realtà l'esperienza non ha nulla a che fare con la capacità; inoltre tendiamo a paragonare le nostre peggiori caratteristiche con quelle migliori di qualcun altro.
Per raggiungere un posto nella vita, è necessario usare ciò che abbiamo.
A chi ha sarà dato.
Prendiamo dunque quello che abbiamo, usiamolo, e il nostro talento aumenterà .. perchè solo cosi' esso potrà dare buoni frutti!!
A volte perdiamo il treno....ma possiamo sempre prendere l'autobus!
Talvolta per qualche ragione decidiamo di scendere prima di giungere a destinazione e con ciò perdiamo delle cose belle della nostra vita.
Dovremmo sempre optare per un atteggiamento positivo anzi un atteggiamento esistenziale positivo. E' il potere del credere in positivo un ingrediente necessario per trasformare il pensare in positivo nell'agire in positivo.
Uno sguardo approfondito rivela molto più di un'occhiata casuale. Un poeta ha affermato: "Sento e dimentico. Vedo, sento e ricordo. Però quando vedo, sento e faccio, capisco e ho successo".
Le pietre angolari dell'onestà, del carattere e della fede, dell'integrità, dell'amore e della lealtà sono necessarie per un successo equilibrato che includa la salute, la ricchezza e la felicità.
La reale opportunità di successo si trova all' interno della persona e non nel posto di lavoro e il modo migliore per arrivare in cima consiste nell'andare a fondo delle cose e quindi nel salire quei gradini uno alla volta.
Quando rimettiamo a posto noi stessi, anche il mondo sarà a posto.
A volte non scopriamo la nostra ricchezza perchè qualcuno ci ha dato istruzioni sbagliate che ci hanno influenzato negativamente, producendo in noi un modo di pensare errato.
Può succedere che per un certo periodo di tempo la gente ci abbia scaricato spazzatura nella mente ma il passato può finire.
Ci dobbiamo sempre occupare della speranza del futuro, del nostro futuro perchè tutti alla fine andiamo in quella direzione!!!
Dovremmo sempre optare per un atteggiamento positivo anzi un atteggiamento esistenziale positivo. E' il potere del credere in positivo un ingrediente necessario per trasformare il pensare in positivo nell'agire in positivo.
Uno sguardo approfondito rivela molto più di un'occhiata casuale. Un poeta ha affermato: "Sento e dimentico. Vedo, sento e ricordo. Però quando vedo, sento e faccio, capisco e ho successo".
Le pietre angolari dell'onestà, del carattere e della fede, dell'integrità, dell'amore e della lealtà sono necessarie per un successo equilibrato che includa la salute, la ricchezza e la felicità.
La reale opportunità di successo si trova all' interno della persona e non nel posto di lavoro e il modo migliore per arrivare in cima consiste nell'andare a fondo delle cose e quindi nel salire quei gradini uno alla volta.
Quando rimettiamo a posto noi stessi, anche il mondo sarà a posto.
A volte non scopriamo la nostra ricchezza perchè qualcuno ci ha dato istruzioni sbagliate che ci hanno influenzato negativamente, producendo in noi un modo di pensare errato.
Può succedere che per un certo periodo di tempo la gente ci abbia scaricato spazzatura nella mente ma il passato può finire.
Ci dobbiamo sempre occupare della speranza del futuro, del nostro futuro perchè tutti alla fine andiamo in quella direzione!!!
lunedì 14 marzo 2011
"Verso la realizzazione del Sé" ....Paramahansa Yogananda
Il pensiero non ha confini e la saggezza e la conoscenza alle quali possiamo attingere non hanno limiti.
La natura e i meccanismi interiori di ogni uomo sono unici e le reazioni nei confronti di un'esperienza specifica sono diverse in ciascuno.
Tutto ciò che siamo interiormente determina la qualità del nostro magnetismo, ossia il nostro potere di attrazione.
A noi tutti piace essere considerati; nessuno vuole sentirsi trascurato o dimenticato. Ci fa piacere avere una buona reputazione e desideriamo che tutti ci apprezzino.
Ma quanti in realtà provano la stessa comprensione e la stessa considerazione che pensano di meritare?
Dimostriamo la compassione e l'indulgenza più grandi nei confronti delle nostre debolezze, mentre critichiamo e condanniamo troppo facilmente gli errori altrui.
Ma se non impariamo a comportarci bene, non possiamo dire al nostro prossimo come deve comportarsi e non abbiamo il diritto di mostrarci intolleranti con i difetti altrui.
Se non esercitiamo una critica costruttiva nei nostri confronti, continuiamo a vivere anno dopo anno senza cambiare.
Tuttavia saper cambiare è molto importante, perchè se riusciamo a correggerci, con il nostro esempio correggeremo migliaia di persone.
L'esempio è più eloquente delle parole.
Come possiamo diventare dei "re di cuori" amati da tutti?
Essendo più spirituali conquisteremo il trono dell'amore nel cuore degli uomini.
Per prima cosa cerchiamo di essere gentili con tutti, anche quando gli altri sono scortesi. Tale autocontrollo ha un potere enorme. Non permettiamo mai che la collera o il tono di voce si inaspriscano.
Se vogliamo essere veramente attraenti, dobbiamo esserlo non solo fisicamente, ma anche mentalmente e spiritualmente.
Anche il corpo va mantenuto.
E' necessario fondere la bellezza interiore con la bellezza fisica. Le nostre sembianze, in particolare gli occhi, riflettono tanto profondamente l'essere interiore influenzando l'aspetto esteriore.
Gli occhi sono uno degli elementi più significativi e quindi dobbiamo imparare a renderli sempre più belli.
Gli occhi riflettono ciò che siamo interiormente e quindi esiste solo un metodo per migliorarne la vivacità e l'espessione: coltivare sempre pensieri e sentimenti bellissimi.
Permettiamo ai nostri occhi di riflettere la calma, la pace, la forza e l'amore divino, coltivando queste qualità dentro di noi. Soltanto cosi' potremmo far nascere quella bellezza interiore che trascende completamente le limitazioni dell'aspetto fisico.
Non è mai troppo tardi per migliorare.
Sorvegliamo attentamente i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre azioni e indirizziamole correttamente.
Essere veramente vivi significa migliorarsi costantemente, fisicamente, mentalmente, spiritualmente.
Solo chi evita di rimanere sempre lo stesso e continua a migliorare sviluppa il proprio magnetismo!
La natura e i meccanismi interiori di ogni uomo sono unici e le reazioni nei confronti di un'esperienza specifica sono diverse in ciascuno.
Tutto ciò che siamo interiormente determina la qualità del nostro magnetismo, ossia il nostro potere di attrazione.
A noi tutti piace essere considerati; nessuno vuole sentirsi trascurato o dimenticato. Ci fa piacere avere una buona reputazione e desideriamo che tutti ci apprezzino.
Ma quanti in realtà provano la stessa comprensione e la stessa considerazione che pensano di meritare?
Dimostriamo la compassione e l'indulgenza più grandi nei confronti delle nostre debolezze, mentre critichiamo e condanniamo troppo facilmente gli errori altrui.
Ma se non impariamo a comportarci bene, non possiamo dire al nostro prossimo come deve comportarsi e non abbiamo il diritto di mostrarci intolleranti con i difetti altrui.
Se non esercitiamo una critica costruttiva nei nostri confronti, continuiamo a vivere anno dopo anno senza cambiare.
Tuttavia saper cambiare è molto importante, perchè se riusciamo a correggerci, con il nostro esempio correggeremo migliaia di persone.
L'esempio è più eloquente delle parole.
Come possiamo diventare dei "re di cuori" amati da tutti?
Essendo più spirituali conquisteremo il trono dell'amore nel cuore degli uomini.
Per prima cosa cerchiamo di essere gentili con tutti, anche quando gli altri sono scortesi. Tale autocontrollo ha un potere enorme. Non permettiamo mai che la collera o il tono di voce si inaspriscano.
Se vogliamo essere veramente attraenti, dobbiamo esserlo non solo fisicamente, ma anche mentalmente e spiritualmente.
Anche il corpo va mantenuto.
E' necessario fondere la bellezza interiore con la bellezza fisica. Le nostre sembianze, in particolare gli occhi, riflettono tanto profondamente l'essere interiore influenzando l'aspetto esteriore.
Gli occhi sono uno degli elementi più significativi e quindi dobbiamo imparare a renderli sempre più belli.
Gli occhi riflettono ciò che siamo interiormente e quindi esiste solo un metodo per migliorarne la vivacità e l'espessione: coltivare sempre pensieri e sentimenti bellissimi.
Permettiamo ai nostri occhi di riflettere la calma, la pace, la forza e l'amore divino, coltivando queste qualità dentro di noi. Soltanto cosi' potremmo far nascere quella bellezza interiore che trascende completamente le limitazioni dell'aspetto fisico.
Non è mai troppo tardi per migliorare.
Sorvegliamo attentamente i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre azioni e indirizziamole correttamente.
Essere veramente vivi significa migliorarsi costantemente, fisicamente, mentalmente, spiritualmente.
Solo chi evita di rimanere sempre lo stesso e continua a migliorare sviluppa il proprio magnetismo!
martedì 1 marzo 2011
La spiritualità.....Richard Bandler
Una delle dimensioni più importanti nella vita di tante persone è la spiritualità....le convinzioni della persona nei riguardi dell'universo, il modo in cui una persona si sente connesso ai suoi simili e del modo in cui vive tale connessione.
Il mondo è spirituale.
Noi siamo il mondo. Noi siamo "natura" e alla fine le persone hanno bisogno di uscire fuori e guardare il cielo. Sin dalla notte dei tempi le persone hanno guardato in alto per ammirare le stelle.
La religione è una cosa "buona" quando permette alle persone di aprirsi, in modo che si sentano parte di uno schema più ampio, cioè della natura. Le persone più entrano in contatto con la propria forza della natura, più escono da schemi di pensiero ristretti e più cominciano a provare sensazioni più intense nei confronti di ogni cosa....percependo un amore più profondo.
Le persone possono produrre dei cambiamenti nella loro vita di oggi.
Una volta bisognava restare seduti ad aspettare che il proprio orto desse dei frutti, prima di poter mangiare, ma oggi le persone vivono una vita più frenetica e sono super indaffarate. Hanno bisogno di poter cambiare il loro stato rapidamente. E' necessario rendersi conto che tutti i grandi sciamani e tutti i grandi leaders religiosi non hanno fatto altro che mettere le persone in contatto con le forze della natura e con il potere della fede.
Diamo per scontato le nostre vite e non riusciamo a trovare abbastanza tempo per esistere ed essere, semplicemente, parte del mondo.
Il mondo è un vero miracolo ed è teatro, a sua volta, di moltissimi miracoli ogni giorno.
La spiritualità va osservata da un'angolazione tale da poterci consentire di capire che non è importante quale fede professiamo e quali riti celebriamo; é solo attraverso la nostra intenzione e i nostri sforzi che possiamo trovare il tempo di apprezzare il mondo, provarne gratitudine ed entrare in più stretto contatto con chi siamo veramente.
Dobbiamo mirare a diventare dei leaders e non semplici seguaci ..ci vogliono persone istruite che si mettano alla guida della propria vita. E' il nostro credere alle cose che le rende reali e una volta che avremo scoperto come modificare le nostre credenze, troveremo nuove cose nell'universo e scopriremo che esso ha un potere illimitato.
E' la forza della consapevolezza. Più si sviluppa la nostra consapevolezza in quanto specie vivente, più saremo in grado di controllare il nostro destino e il destino di ogni cosa nell'universo.
La nostra consapevolezza influenza la nostra genetica proprio come noi riusciamo ad influire il modo in cui l'universo fisico cambia. Quando pensiamo di sapere tutto, scopriamo di saperne davvero poco.
Più cose impariamo e più sviluppiamo nuovi modi di guardare alle stesse cose, più diventiamo intelligenti.
Quando riusciamo a vedere le cose in modo diverso, possiamo capirle meglio e questo ci aiuta a superare problemi che un tempo ci sembravano irrisolvibili.
I problemi esistono nel nostro modo di pensare.
Quando riusciamo ad aiutare le persone a cambiare le loro convinzioni e a percepire il mondo in modo più utile, i problemi si risolvono e si conquista la libertà della serenità interiore.
Siamo tutti unici e perciò è fondamentale che impariamo ad apprezzare il fatto che le altre persone sono diverse da noi.
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Il mondo è spirituale.
Noi siamo il mondo. Noi siamo "natura" e alla fine le persone hanno bisogno di uscire fuori e guardare il cielo. Sin dalla notte dei tempi le persone hanno guardato in alto per ammirare le stelle.
La religione è una cosa "buona" quando permette alle persone di aprirsi, in modo che si sentano parte di uno schema più ampio, cioè della natura. Le persone più entrano in contatto con la propria forza della natura, più escono da schemi di pensiero ristretti e più cominciano a provare sensazioni più intense nei confronti di ogni cosa....percependo un amore più profondo.
Le persone possono produrre dei cambiamenti nella loro vita di oggi.
Una volta bisognava restare seduti ad aspettare che il proprio orto desse dei frutti, prima di poter mangiare, ma oggi le persone vivono una vita più frenetica e sono super indaffarate. Hanno bisogno di poter cambiare il loro stato rapidamente. E' necessario rendersi conto che tutti i grandi sciamani e tutti i grandi leaders religiosi non hanno fatto altro che mettere le persone in contatto con le forze della natura e con il potere della fede.
Diamo per scontato le nostre vite e non riusciamo a trovare abbastanza tempo per esistere ed essere, semplicemente, parte del mondo.
Il mondo è un vero miracolo ed è teatro, a sua volta, di moltissimi miracoli ogni giorno.
La spiritualità va osservata da un'angolazione tale da poterci consentire di capire che non è importante quale fede professiamo e quali riti celebriamo; é solo attraverso la nostra intenzione e i nostri sforzi che possiamo trovare il tempo di apprezzare il mondo, provarne gratitudine ed entrare in più stretto contatto con chi siamo veramente.
Dobbiamo mirare a diventare dei leaders e non semplici seguaci ..ci vogliono persone istruite che si mettano alla guida della propria vita. E' il nostro credere alle cose che le rende reali e una volta che avremo scoperto come modificare le nostre credenze, troveremo nuove cose nell'universo e scopriremo che esso ha un potere illimitato.
E' la forza della consapevolezza. Più si sviluppa la nostra consapevolezza in quanto specie vivente, più saremo in grado di controllare il nostro destino e il destino di ogni cosa nell'universo.
La nostra consapevolezza influenza la nostra genetica proprio come noi riusciamo ad influire il modo in cui l'universo fisico cambia. Quando pensiamo di sapere tutto, scopriamo di saperne davvero poco.
Più cose impariamo e più sviluppiamo nuovi modi di guardare alle stesse cose, più diventiamo intelligenti.
Quando riusciamo a vedere le cose in modo diverso, possiamo capirle meglio e questo ci aiuta a superare problemi che un tempo ci sembravano irrisolvibili.
I problemi esistono nel nostro modo di pensare.
Quando riusciamo ad aiutare le persone a cambiare le loro convinzioni e a percepire il mondo in modo più utile, i problemi si risolvono e si conquista la libertà della serenità interiore.
Siamo tutti unici e perciò è fondamentale che impariamo ad apprezzare il fatto che le altre persone sono diverse da noi.
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giovedì 17 febbraio 2011
La nostra mente e il terrorismo psicologico...
La nostra mente mette in atto un tipo di terrorismo che comunque miete vittime e quelle vittime siamo solitamente noi stessi!
L'unica soluzione auspicabile è quella di mirare alla libertà della mente.
La paura, lo stress e l'ansia distruggono la nostra salute e la nostra serenità. La depressione può arrivare anche ad uccidere.
E allora non ci resta che la risata!!
Ci sono molti modi differenti di pensare alla paura, alla tristezza e allo stress e quindi possiamo imparare a cambiare il modo in cui pensiamo ad essi.
La depressione, come pure la paura o lo stress, sono processi e non una "cosa" come spesso tendiamo a considerarli. Scoperto e preso consapevolezza di ciò, possiamo cambiare tale processo.
Uno dei più grandi problemi del mondo è infatti la paura.
Per superare la paura è necessario intervenire sulla neurologia.
A tal proposito Bandler suggerisce...."prendiamo le sensazioni, scopriamo da dove provengono, come si muovono nel nostro corpo e facciamole girare al contrario"."...Il panico nasce dall'ansia ..è necessario prendere le persone, portarle in uno stato di coscienza diverso, in cui siano veramente rilassate. Possiamo usare l'ipnosi e creare uno profondo stato di rilassamento e quindi, quando cominciano ad andare in panico, si innesca il rilassamento in modo che sia il panico stesso a provocare il rilassamento".
Spesso le paure hanno uno scopo e tale scopo deve essere soddisfatto.
Le persone temono l'imbarazzo, l'emarginazione e il risentimento. Quando riuscite a far girare le vostre sensazioni al contrario e a produrre in voi degli stati alterati, scoprirete come cominciare a provare sicurezza e curiosità in luogo di quella che una volta era la paura.
E allora... trasmettiamo agli altri uno stato di assoluta certezza! Nel combattere la tristezza pensiamo alle persone che si autocommiserano e a quelle che inseguono la perfezione.
E' necessario trasformare la depressione in uno stato di determinazione.
La determinazione fornisce alle persone un'energia di cui hanno estremo bisogno.
Un altro fattore importante è tenersi occupati e avere un sacco di cose da fare; infatti tenendo la mente impegnata, distraendola dai pensieri negativi, vengono prodotte delle sostanze chimiche positive che ci aiutano a superare i momenti critici.
...leggete il libro "PNL E' LIBERTA" di Bandler .... Vi darà molto conforto!
L'unica soluzione auspicabile è quella di mirare alla libertà della mente.
La paura, lo stress e l'ansia distruggono la nostra salute e la nostra serenità. La depressione può arrivare anche ad uccidere.
E allora non ci resta che la risata!!
Ci sono molti modi differenti di pensare alla paura, alla tristezza e allo stress e quindi possiamo imparare a cambiare il modo in cui pensiamo ad essi.
La depressione, come pure la paura o lo stress, sono processi e non una "cosa" come spesso tendiamo a considerarli. Scoperto e preso consapevolezza di ciò, possiamo cambiare tale processo.
Uno dei più grandi problemi del mondo è infatti la paura.
Per superare la paura è necessario intervenire sulla neurologia.
A tal proposito Bandler suggerisce...."prendiamo le sensazioni, scopriamo da dove provengono, come si muovono nel nostro corpo e facciamole girare al contrario"."...Il panico nasce dall'ansia ..è necessario prendere le persone, portarle in uno stato di coscienza diverso, in cui siano veramente rilassate. Possiamo usare l'ipnosi e creare uno profondo stato di rilassamento e quindi, quando cominciano ad andare in panico, si innesca il rilassamento in modo che sia il panico stesso a provocare il rilassamento".
Spesso le paure hanno uno scopo e tale scopo deve essere soddisfatto.
Le persone temono l'imbarazzo, l'emarginazione e il risentimento. Quando riuscite a far girare le vostre sensazioni al contrario e a produrre in voi degli stati alterati, scoprirete come cominciare a provare sicurezza e curiosità in luogo di quella che una volta era la paura.
E allora... trasmettiamo agli altri uno stato di assoluta certezza! Nel combattere la tristezza pensiamo alle persone che si autocommiserano e a quelle che inseguono la perfezione.
E' necessario trasformare la depressione in uno stato di determinazione.
La determinazione fornisce alle persone un'energia di cui hanno estremo bisogno.
Un altro fattore importante è tenersi occupati e avere un sacco di cose da fare; infatti tenendo la mente impegnata, distraendola dai pensieri negativi, vengono prodotte delle sostanze chimiche positive che ci aiutano a superare i momenti critici.
...leggete il libro "PNL E' LIBERTA" di Bandler .... Vi darà molto conforto!
lunedì 31 gennaio 2011
Ciò di cui abbiamo bisogno ...si chiama AMORE!
Possiamo scegliere di vedere il mondo attraverso gli occhi della paura o scegliere di vederlo attraverso gli occhi dell'amore.
Ognuno di noi prima o poi affronta momenti difficili ed è nell'attraversare questi momenti che riveliamo il nostro vero carattere.
Quando entriamo in contatto con le persone e le amiamo per quelle che sono, possiamo trovare rifugio dall'amarezza che divora spesso tante persone.
La testardaggine finisce spesso con l'essere d'intralcio, se si vuole raggiungere la felicità vera.
Quando creiamo un legame con altre persone e incontriamo una persona con cui ci piace stare è di fondamentale importanza riuscire a cogliere l'occasione di perdonare noi stessi e gli altri.
Il passato è passato.
Impariamo da esso, ma non lasciamo mai che esso prenda il controllo della nostra vita. Tutti soffrono prima o poi. E' rialzandoci e guardando al futuro, che diventiamo più grandi e più forti di quanto avremmo mai potuto immaginare.
Accada quel che accada.
A volte trattiamo male le persone perchè stiamo facendo pagare loro il prezzo delle nostre ferite.
A volte si rende necessario allontanarsi da certe persone.
Se il loro comportamento ci fa star male o se ci hanno delusi più di una volta, queste sono delle ottime ragioni per farlo. Bisogna rendersi conto che il periodo che prima abbiamo trascorso insieme non era una bugia ..semplicemente ... quelle stesse persone sono ora cambiate.
Il segreto è trarre il massimo da ciascuna relazione positiva finchè ci troviamo coinvolti.
Le relazioni possono portare guarigione e miglioramento. Coloro che amiamo e che ci amano sono le nostre anime gemelle.
Esiste solo un numero esiguo di anime gemelle per ciascuno di noi ed è importante che dimostriamo di apprezzare e di essere grati per averne incontrate alcune e che esultiamo perchè, per una volta, ci siamo amati a vicenda.
Facciamo in modo che ciascun momento che trascorriamo con la persona che amiamo sia speciale e meraviglioso. Diamoci il permesso di esprimere ciò che proviamo di tanto in tanto.
Ciò che conta veramente non sono le piccole cose per le quali ci accapigliamo, ma il fatto che un giorno abbiamo posato gli occchi su qualcuno e qualcuno su di noi..... un istante di sfavillante magia!
Lasciate che il piacere di tale magia si avvicini sempre più, cosi' da poter capire cosa significhi godere del piacere della vera intimità.
Siate chi volete essere e provate tutte le sensazioni positive che volete provare.
Assicuratevi di rendere quanto più felice possibile qualsiasi persona speciale entri nella vostra vita. La vita è imprevedible.
Capire l'amore in questo modo ci aiuta ad amare di più e a provare meno dolore. Alcune persone si accontentano di stare con qualcuno che non le tratta come meritano e finiscono col sopravvivere, anzichè vivere.
La triste verità è che non sono libere. Sono rimaste intrappolate dalle loro stesse paure. Le relazioni straordinarie ci sono là fuori ma dobbiamo alzare i nostri standard e cercarle. Ciascuno deve prendere le proprie decisioni e conviverci.
Quando riusciremo ad arrivare al punto in cui non ci dispiacerà più l'idea di essere soli, allora e solo allora ci troveremo nello stato ideale per dare inizio ad una relazione. Amare la libertà significa dare il benvenuto alle persone nella nostra vita e amare quelle persone.
La vita è fatta di momenti che passano e ogni persona è qui per insegnarci una lezione e per farci fare esperienza....
Le persone entrano ed escono dalla nostra vita e quando qualcuno ci lascia, dobbiamo accettare la lezione e rielaborare la possibilità di crescere che ci hanno dato.
Se sapremo imparare a trattarci bene e a trattare bene gli altri, allora troveremo che la vita ci porgerà delle opportunità e che la favola potrà trasformarsi in realtà.
Se facciamo lo sforzo di guardare dentro alle persone, troveremo un potente senso d'amore, troveremo la magia dell'amore.
Ognuno di noi prima o poi affronta momenti difficili ed è nell'attraversare questi momenti che riveliamo il nostro vero carattere.
Quando entriamo in contatto con le persone e le amiamo per quelle che sono, possiamo trovare rifugio dall'amarezza che divora spesso tante persone.
La testardaggine finisce spesso con l'essere d'intralcio, se si vuole raggiungere la felicità vera.
Quando creiamo un legame con altre persone e incontriamo una persona con cui ci piace stare è di fondamentale importanza riuscire a cogliere l'occasione di perdonare noi stessi e gli altri.
Il passato è passato.
Impariamo da esso, ma non lasciamo mai che esso prenda il controllo della nostra vita. Tutti soffrono prima o poi. E' rialzandoci e guardando al futuro, che diventiamo più grandi e più forti di quanto avremmo mai potuto immaginare.
Accada quel che accada.
A volte trattiamo male le persone perchè stiamo facendo pagare loro il prezzo delle nostre ferite.
A volte si rende necessario allontanarsi da certe persone.
Se il loro comportamento ci fa star male o se ci hanno delusi più di una volta, queste sono delle ottime ragioni per farlo. Bisogna rendersi conto che il periodo che prima abbiamo trascorso insieme non era una bugia ..semplicemente ... quelle stesse persone sono ora cambiate.
Il segreto è trarre il massimo da ciascuna relazione positiva finchè ci troviamo coinvolti.
Le relazioni possono portare guarigione e miglioramento. Coloro che amiamo e che ci amano sono le nostre anime gemelle.
Esiste solo un numero esiguo di anime gemelle per ciascuno di noi ed è importante che dimostriamo di apprezzare e di essere grati per averne incontrate alcune e che esultiamo perchè, per una volta, ci siamo amati a vicenda.
Facciamo in modo che ciascun momento che trascorriamo con la persona che amiamo sia speciale e meraviglioso. Diamoci il permesso di esprimere ciò che proviamo di tanto in tanto.
Ciò che conta veramente non sono le piccole cose per le quali ci accapigliamo, ma il fatto che un giorno abbiamo posato gli occchi su qualcuno e qualcuno su di noi..... un istante di sfavillante magia!
Lasciate che il piacere di tale magia si avvicini sempre più, cosi' da poter capire cosa significhi godere del piacere della vera intimità.
Siate chi volete essere e provate tutte le sensazioni positive che volete provare.
Assicuratevi di rendere quanto più felice possibile qualsiasi persona speciale entri nella vostra vita. La vita è imprevedible.
Capire l'amore in questo modo ci aiuta ad amare di più e a provare meno dolore. Alcune persone si accontentano di stare con qualcuno che non le tratta come meritano e finiscono col sopravvivere, anzichè vivere.
La triste verità è che non sono libere. Sono rimaste intrappolate dalle loro stesse paure. Le relazioni straordinarie ci sono là fuori ma dobbiamo alzare i nostri standard e cercarle. Ciascuno deve prendere le proprie decisioni e conviverci.
Quando riusciremo ad arrivare al punto in cui non ci dispiacerà più l'idea di essere soli, allora e solo allora ci troveremo nello stato ideale per dare inizio ad una relazione. Amare la libertà significa dare il benvenuto alle persone nella nostra vita e amare quelle persone.
La vita è fatta di momenti che passano e ogni persona è qui per insegnarci una lezione e per farci fare esperienza....
Le persone entrano ed escono dalla nostra vita e quando qualcuno ci lascia, dobbiamo accettare la lezione e rielaborare la possibilità di crescere che ci hanno dato.
Se sapremo imparare a trattarci bene e a trattare bene gli altri, allora troveremo che la vita ci porgerà delle opportunità e che la favola potrà trasformarsi in realtà.
Se facciamo lo sforzo di guardare dentro alle persone, troveremo un potente senso d'amore, troveremo la magia dell'amore.
lunedì 24 gennaio 2011
A volte le persone cambiano .....
Le persone entrano nelle nostre vite e poi se ne escono.
A volte le amicizie hanno bisono di finire. A volte le amicizie vanno bene in un certo periodo della nostra vita. A volte è difficile interrompere i rapporti con gli amici ....
Il trucco sta nel rendersi conto che ogni volta che incontriamo qualcuno è come se lo incontrassimo per la prima volta.
Le modalità operative, le convinzioni e le idee di una persona cambiano e quello che sappiamo ci dice che, una volta che qualcosa supera una certa soglia non sarà mai più lo stesso.
Ogni altra cosa cambia e quindi dobbiamo tenere gli occhi e le orecchie ben aperte per accorgersi se dobbiamo continuare a frequentare o smettere di frequentare tali persone.
La verità è che se qualcuno ci tratta male, quello è il momento di smetterla.
Se non ritorna a comportarsi come prima immediatamente, probabilmente non lo farà più. Allora è meglio tenersi alla larga e cambiare.
Non dobbiamo pensare a quello che le persone ci hanno fatto in passato. Dobbiamo semplicemente dimenticare.
Forse dimenticare è simile a perdonare, senza rancore o sensazioni negative e quindi lasciare andare.
Semplicemente è finita ed è ora di andare avanti.
Una volta liberi di non pensare a quelle persone che ci hanno fatto del male, possiamo passare oltre e se comunque nel futuro dovessero ricominciare a fare cose buone, allora forse si potrà ristabilire un legame con loro o forse no!
Lasciar andare il rancore....la maggior parte delle persone non intende fare alcun male. Sono soltanto delle anime perse.
Possiamo comunque proseguire il nostro viaggio quando un'amicizia muore.
La cosa migliore del passato è che è passato.
A tutti è capitato di ferire qualcuno senza averne l'intenzione e finire con lo sfogare i nostri dolori su qualcun altro.
E' senza alcun dubbio sbagliato ma nessuno è perfetto ed è molto più importante concentrarsi sul fare qualcosa di buono invece che star male per ciò che si è fatto.
Per ogni relazione che finisce, c'è la possibilità di creare una nuova relazione differente.
E' tuttavia importante far caso al modo in cui ci lasciamo trattare dagli altri.
Capita pure che ci profondiamo in troppe scuse con certe persone, permettendo agli altri di approfittarsi di noi. E' giusto essere buoni ma è anche importante far valere i propri diritti.
Cosi' facendo sarà più probabile riuscire ad attrarre nuove persone nella nostra vita e aumentare le nostre chances di trovare in loro il vero amore.
A volte le amicizie hanno bisono di finire. A volte le amicizie vanno bene in un certo periodo della nostra vita. A volte è difficile interrompere i rapporti con gli amici ....
Il trucco sta nel rendersi conto che ogni volta che incontriamo qualcuno è come se lo incontrassimo per la prima volta.
Le modalità operative, le convinzioni e le idee di una persona cambiano e quello che sappiamo ci dice che, una volta che qualcosa supera una certa soglia non sarà mai più lo stesso.
Ogni altra cosa cambia e quindi dobbiamo tenere gli occhi e le orecchie ben aperte per accorgersi se dobbiamo continuare a frequentare o smettere di frequentare tali persone.
La verità è che se qualcuno ci tratta male, quello è il momento di smetterla.
Se non ritorna a comportarsi come prima immediatamente, probabilmente non lo farà più. Allora è meglio tenersi alla larga e cambiare.
Non dobbiamo pensare a quello che le persone ci hanno fatto in passato. Dobbiamo semplicemente dimenticare.
Forse dimenticare è simile a perdonare, senza rancore o sensazioni negative e quindi lasciare andare.
Semplicemente è finita ed è ora di andare avanti.
Una volta liberi di non pensare a quelle persone che ci hanno fatto del male, possiamo passare oltre e se comunque nel futuro dovessero ricominciare a fare cose buone, allora forse si potrà ristabilire un legame con loro o forse no!
Lasciar andare il rancore....la maggior parte delle persone non intende fare alcun male. Sono soltanto delle anime perse.
Possiamo comunque proseguire il nostro viaggio quando un'amicizia muore.
La cosa migliore del passato è che è passato.
A tutti è capitato di ferire qualcuno senza averne l'intenzione e finire con lo sfogare i nostri dolori su qualcun altro.
E' senza alcun dubbio sbagliato ma nessuno è perfetto ed è molto più importante concentrarsi sul fare qualcosa di buono invece che star male per ciò che si è fatto.
Per ogni relazione che finisce, c'è la possibilità di creare una nuova relazione differente.
E' tuttavia importante far caso al modo in cui ci lasciamo trattare dagli altri.
Capita pure che ci profondiamo in troppe scuse con certe persone, permettendo agli altri di approfittarsi di noi. E' giusto essere buoni ma è anche importante far valere i propri diritti.
Cosi' facendo sarà più probabile riuscire ad attrarre nuove persone nella nostra vita e aumentare le nostre chances di trovare in loro il vero amore.
lunedì 17 gennaio 2011
A volte le cose non funzionano...e allora non ci rimane che il cambiamento!
A volte proprio le cose non funzionano...prendiamo l'abitudine di parlare dei nostri pensieri a ruota libera, analizzando ogni cosa all'eccesso.
Quando abbiamo il cuore infranto, dobbiamo darci il tempo per superare la cosa.
Lo star male in continuazione non serve a nulla..il senso di struggimento è una delle situazioni più dolorose che ci siano.
Le separazioni di qualsiasi tipo esse siano non sono mai facili e spesso capita di dire parole che feriscono, perchè si sta esprimendo una sensazione negativa e dolorosa. Spesso tendiamo a dire cose che non pensiamo.
Quando proviamo rabbia, rancore o lasciamo che tali sensazioni invadano le nostre relazioni, l'unica cosa che possiamo fare è ribaltare la situazione, separando quelle sensazioni dalle nostre azioni e chiedendoci: "quale è la cosa più utile da fare adesso? ".
Spesso le nostre sensazioni distorcono il nostro pensiero ma dobbiamo essere consci del fatto che la tempesta chimica che infuria dentro di noi durerà quanto una tempesta e che comunque essa finirà come finisce una qualunque tempesta.
Quando una storia o una situazione finisce, ci si pone una miriade di domande e si prova un forte bisogno di avere delle risposte....a volte tuttavia non ci sono risposte perfette....semplicemente ...non ci sono risposte!
Talvolte le separazioni possono essere fonte di crescita e di forza. Il cuore si guarisce da sè ogni giorno. Il cuore non si spezza mai sul serio, dà solo l'impressione di averlo fatto. Quello che accade è che l'amore viene sostituito da una miscela di senso di perdita, rabbia, rimorso ...ma anche se ci perdiamo d'animo, l'anima non è persa.
I ricordi dei momenti felici superano di gran lunga quelli dei momenti brutti.
A volte gli inverni sono lunghi e terribili ma dopo l'inverno, prima o poi la primavera arriva sempre.
I cambiamenti arrivano sempre.
La cosa importante è capire che non abbiamo mai bisogno di nessuno..possiamo sopravvivere benissimo da soli e ricominciare.
La rinascita è sempre alle porte!
Quando abbiamo il cuore infranto, dobbiamo darci il tempo per superare la cosa.
Lo star male in continuazione non serve a nulla..il senso di struggimento è una delle situazioni più dolorose che ci siano.
Le separazioni di qualsiasi tipo esse siano non sono mai facili e spesso capita di dire parole che feriscono, perchè si sta esprimendo una sensazione negativa e dolorosa. Spesso tendiamo a dire cose che non pensiamo.
Quando proviamo rabbia, rancore o lasciamo che tali sensazioni invadano le nostre relazioni, l'unica cosa che possiamo fare è ribaltare la situazione, separando quelle sensazioni dalle nostre azioni e chiedendoci: "quale è la cosa più utile da fare adesso? ".
Spesso le nostre sensazioni distorcono il nostro pensiero ma dobbiamo essere consci del fatto che la tempesta chimica che infuria dentro di noi durerà quanto una tempesta e che comunque essa finirà come finisce una qualunque tempesta.
Quando una storia o una situazione finisce, ci si pone una miriade di domande e si prova un forte bisogno di avere delle risposte....a volte tuttavia non ci sono risposte perfette....semplicemente ...non ci sono risposte!
Talvolte le separazioni possono essere fonte di crescita e di forza. Il cuore si guarisce da sè ogni giorno. Il cuore non si spezza mai sul serio, dà solo l'impressione di averlo fatto. Quello che accade è che l'amore viene sostituito da una miscela di senso di perdita, rabbia, rimorso ...ma anche se ci perdiamo d'animo, l'anima non è persa.
I ricordi dei momenti felici superano di gran lunga quelli dei momenti brutti.
A volte gli inverni sono lunghi e terribili ma dopo l'inverno, prima o poi la primavera arriva sempre.
I cambiamenti arrivano sempre.
La cosa importante è capire che non abbiamo mai bisogno di nessuno..possiamo sopravvivere benissimo da soli e ricominciare.
La rinascita è sempre alle porte!
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