Solitamente percepiamo la realtà attraverso dei filtri.
I METAPROGRAMMI, oggi conosciuti come "LAB Profile", sono filtri inconsci attraverso i quali percepiamo la realtà. Essi consentono di filtrare la realtà esterna al fine di costruire una personale mappa della realtà.
Noi usiamo i metaprogrammi per filtrare le nostre percezioni in relazione ai nostri valori ..sono gli elementi costitutivi delle nostre attitudini e motivazioni.
Gli esseri umani sono limitati nella loro conoscenza del mondo, ossia non ne possono cogliere la vera essenza poichè vi sono delle barriere dovute alla struttura del loro sistema nervoso e alla struttura del loro linguaggio.
In effetti la nostra realtà esterna non può essere processata nella sua interezza dal nostro cervello ma viene filtrata attraverso schemi operativi. Uno di tali filtri è ad esempio quello dell'attenzione.
I metaprogrammi identificano ciò a cui prestiamo attenzione ma non ciò che per noi è importante.
Come estraiamo i metaprogrammi di una persona?
Ascoltando e osservando i nostri intelocutori e quindi ponendo delle domande giuste al momento giusto. E' la capacità di creare il giusto rapport a livello verbale e non verbale, utilizzando la potenza di strumenti quali il "ricalco" nelle sue varie applicazioni, verbale e non verbale o il "mirroring" ovvero di persuasione.
I metaprogrammi identificano ciò che la persona fa.
E' importante rendersi conto che la potenza della parola non è insita soltanto nei vocaboli ma anche nella vibrazione della voce. Talvolta la parola è ingannevole ed è per questo che il timbro della voce, le sue vibrazioni ci diranno se essa è autentica o no.
Sarà la sonorità della nostra voce a mostrare se ciò che diciamo è vero o falso; sarà l'autenticità della nostra voce a giudicarci.
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giovedì 11 novembre 2010
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