Il foglio rapprensenta l'ambiente in cui ci muoviamo e ognuno di noi quando scrive lascia degli spazi bianchi, più o meno evidenti, che possono variare in intensità e in quantità.
Legato a tutto ciò c'è un simbolismo, un' aiuto preso dalla psicanalisi, che va capito e non sottovalutato nell'analisi di una scrittura.
Gli spazi bianchi nel foglio rappresentano i nostri tabù.
Il bianco, simbolo dell'ambiente e dell' inconscio è un' appello ed un' attesa, un' apertura verso il possibile.
Il nero ha invece un doppio significato, a seconda che esso si intenda la parte del foglio scritta, in cui lo scrivente agisce, oppure il vero e proprio colore del tratto lasciato dalla penna, cioè le varie sfumature ad essere significative.
Qualunque sia il colore del tratto, l'equilibrio tra le parti scritte e quelle non scritte è essenziale per l' equilibrio della personalità e quando gli uni o gli altri occupano più di tre quarti del foglio, vuol dire che lo scrivente mette in atto potenti meccanismi di difesa.
Quando ci sono troppi spazi bianchi la persona si isola dal mondo, diventando preda dei propri fantasmi e delle proprie malinconie, si dice che tra le righe si aprono canali che lacerano la tela della scrittura.
Il bianco è la manifestazione del nostro inconscio....
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martedì 4 maggio 2010
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