La TRANCE è il sinonimo dello stato mentale d’ipnosi.
Esiste però la comune trance di tutti i giorni, che noi proviamo in ogni momento, in cui “facciamo una pausa” e lasciamo vagare la nostra mente.
Il sogno si potrebbe definire una situazione di trance profonda, in cui predomina nettamente l’inconscio.
In generale possiamo parlare di ipnosi e del suo stato mentale, cioè della trance e del suo stato mentale, quando i suoni e le parole che ascoltiamo, le sensazioni che percepiamo non vengono elaborate solo per quello che sono, ma diventano uno stimolo per una serie di collegamenti e immaginazioni interiori.
Nella trance l’attenzione si focalizza all’interno di noi stessi.
Più la trance è leggera, più i canali di comunicazione tra il terapeuta e il soggetto in ipnosi sono aperti.
Al contrario, la profondità della trance dimostra solo se stessa: non è importante, anzi, paradossalmente, una trance profonda potrebbe rivelarsi controproducente, diminuendo l’apertura dei canali di comunicazione.
Quello che è importante è la collaborazione reciproca.
Spesso una persona non sa di essere in trance perché si sente completamente sveglia e le sue aspettative riguardo alla trance stessa sono diverse:
i muscoli del viso si rilassano, i movimenti corporei sono piu’ solenni, quasi faticosi, la respirazione è più lenta e profonda, similmente avviene per il battito cardiaco...compaiono piccole contrazioni delle dita o di altre parti del corpo.
In generale si avvertono rallentamenti delle funzioni corporee personali.
Vi sono inoltre dei segni oculari particolari, come il battito rapido delle palpebre.
Concludo questo breve escursus dicendo che tutti i soggetti sono ipnotizzabili poiché a livello terapeutico è sufficiente una trance leggera.
Anzi più la trance è leggera, più la persona collabora e persegue i propri scopi.
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