Al momento della nascita il bambino non ha un IO (come principio di indentità) ben strutturato ma solo l’ ES come zona dell’istintività e delle esigenze affettive.
L’ IO si forma molto gradualmente a mano a mano che le strutture organiche si perfezionano e in base alle esperienze che esso stesso vivrà.
La prima esigenza dell’ES è quella affettiva e di seguito quella fisiologica del cibo, integrata a sua volta dalla soddisfazione sessuale (fase orale, anale, fallica).
Entrano poi in gioco l’istinto di conservazione, l’aggressività e l’istinto di ricerca.
In caso di un eventuale contrasto tra Super-Io ed Es, l’IO può patire tale conflitto e risultarne inibito, dando luogo ad un complesso di inferiorità, in primis la svalutazione di sé.
Altri possono essere: un difetto fisico, una malattia prolungata, una situazione economica che per il bambino è negativa.
Altre volte entrano in gioco errori pedagogici ed in tal caso il bambino va spesso incoraggiato in quanto troppi giudizi negativi e ripetuti creano irrimediabili complessi d’inferiorità.
Altro punto è la gelosia fraterna: il primogenito in conseguenza dell’odio verso il fratello subisce il complesso di colpa generando tendenza all’autopunizione che si esprimerà con scarso rendimento scolastico.
Tipico segno grafico indicativo del complesso di inferiorità è la scrittura piccola.
Quanto al complesso di superiorità, è una forma di reattività dell’IO e in tal caso si realizza una forma di narcisismo.
Tipico segno grafico indicativo di complesso di superiorità è la scrittura grande.
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mercoledì 9 dicembre 2009
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