....ma tu che cosa vuoi veramente????
Una domanda fantastica, di una semplicità disarmante ma alla quale le persone raramente sanno rispondere e che ci porta ad una confusione incredibile mentre tutti sanno rispondere con facilità a "ciò che non vogliono fare" !
Il non sapere ciò che si vuole è uno dei motivi pricipali per i quali, possiamo attrarre nella nostra vita esattamente ciò che non vogliamo.
La nostra mente non "distingue un'esperienza vividamente immaginata da un'esperienza realmente vissuta"....tanto per capirci, se "immaginiamo di graffiare con le unghie una lavagna ci vengono i brividi sulla schiena".
I nostri pensieri creano una traccia corticale concreta, lasciando un solco nel nostro cervello e di ciò dobbiamo esserne responsabili
Il linguaggio della nostra mente non è fatto di parole ma di immagini e il nostro cervello decodifica le parole in immagini perciò una frase espressa in negativo produrrà l' immagine che la rappresena.
Dunque se vogliamo incasinarci di meno, come cita il famoso libro di Roberto Re "Non incasinarti".. chi potremmo prendere come esempio?
I bambini, naturalmente!
Non si incasinano mai, non vanno in depressione e non si rovinano la vita!
I bambini ci ricordano innanzitutto qualcosa che abbiamo dimenticato e cioè che lo stato naturale dell'essere umano è la felicità e che la normalità è essere felici e non il contrario.
Essi hanno la capacità di vivere nel presente, capacità che crescendo perdiamo in quanto ci facciamo attrarre da ciò che è successo e da ciò che potrebbe succedere, stimolando una marea di emozioni quali rimorso, tristezza, sensi di colpa, ansia, inquietudine e preoccupazione.
I bambini ricercano sempre il piacere in ciò che fanno e sono guidati nelle loro scelte da ciò che desiderano ..e se vogliono una cosa fanno di tutto per averla.
Spesso ci focalizziamo su ciò che è negativo, pericoloso, sull' aspetto negativo delle cose e ne perdiamo di vista l'aspetto positivo. Questo tipo di reazioni sono governate dalla paura, paura di perdere il controllo e dai sensi di colpa.
Il senso di colpa ci paralizza, ci deprime, ci delude, ci fa sacrificare una parte di noi stessi.
Il passato va lasciato andare perchè non possiamo volare portandoci appresso un' inutile zavorra.
Spesso viviamo nel passato e nel rimpianto, avendo un tornaconto psicologico ..ecco quindi il senso del sacrificio come splendida giustificazione per non agire nel presente, e continuare a fuggire le responsabilità.
Tendiamo in generale a preoccuparci di tutto ciò che sfugge al nostro controllo. Ciò che temiamo possa accadere determina le nostre scelte, limitando le nostre possibilità e aspirazioni. Molte persone vorrebbero apportare dei cambiamenti alle loro stesse vite, scegliere quel lavoro o quel modo di essere, ma poi evitano di farlo perchè si lasciano condizionare dalle loro stesse preoccupazioni.
E' un peccato morire con la propria musica dentro senza averla neppure ascoltata!
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lunedì 11 ottobre 2010
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