Prendo spunto da un articolo di Francesco Alberoni scritto molto tempo fa ma assolutamente attuale...come concquistare e conservare la felicità.
E' possibile programmare anche un solo giorno di felicità?
Libri, giornali, riviste consigliano saggezza, abilità e moderazione.. ma ciò non riguarda la felicità!
Basta ad esempio un intralcio minimo rispetto ai nostri programmi che non troviamo la felicità che aspettavamo.
E allora... quando siamo felici ?
Quando raggiungiamo una meta a lungo desiderata e in tal frangente si sprigiona tutta la nostra energia vitale.
Tipici sono i casi che riguardano l'amore e la vittoria.
In vittoria gli eserciti mettono in gioco tutto, la loro vita ma anche il destino del loro Paese e in caso di vittoria tale energia esplode sotto forma di esultanza e di gioia.
In amore, quando una persona di cui siamo innamorati ci corrisponde siamo felici. Abbiamo come l'impressione che si tratti di un dono, di una grazia.
Tali eventi che ci possono rendere cosi' felici sono anche quelli che ci possono rendere profondamente infelici. E per di più talvolta entrano in gioco fattori imponderabili.
Ne deriva una regola fondamentale.
La felicità si ottiene lottando a fondo per le cose essenziali, ma si perde se ci si impunta ad ottenere cose secondarie e prive di importanza, che poi ci logorano, ci incattiviscono, ci inaspriscono.
Chi vuole incontrare la felicità deve, prima di tutto, discernere tra ciò che è essenziale e ciò che è secondario. Solo cosi' si potrà gestire il tutto con libertà e leggerezza, lasciando aperta la porta delle emozioni positive.
Perchè la felicità, come tutto ciò che è straordinario, appare dove non ce lo aspettiamo e quando non ce lo aspettiamo. Possiamo solo prepararci ad accoglierla e a riconoscerla, ad attrarla verso di noi.
A volte la felicità arriva leggera ... guardando un film, leggendo un libro, quando siamo toccati dalla struggente bellezza di un paesaggio..incontrando il viso di una persona che ci sorride.
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lunedì 25 gennaio 2010
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