lunedì 19 luglio 2010

ENURESI, AUTOECCITAZIONE, MENARCA e SENSO DI COLPA

Cari Amici, Care Amiche,
Un altro articolo della nostra amica Lara Burchiellaro...su cui riflettere attentamente!



Sono una mamma molto presente, attenta ai comportamenti dei propri cuccioli, nonchè osservatrice acuta ed estemamente documentata. Nonostante ciò, non si mai abbastanza preparati quando alla propria figlia arriva il menarca, specialmente quando arriva in un momento in cui non si è presenti fisicamente e non si è contemplata una reazione cosi' tragica della propria figlia a tale evento.

Ben note in letteratura sono le reazioni delle giovinette alla prima mestruazione che dipendono essenzialmente da ciò che si è verificato nei riguardi dell' autoeccitazione quando la bimba aveva solo pochi anni, se non ancora prima.

Generalmente può succedere che con la comparsa del menarca vi sia un'aumento dell' eccitabilità sessuale, con una maggior spinta a toccamenti intimi oppure, per converso, che ci sia, sotto l'influenza del senso di colpa, una tendenza a frenare l'istinto, sostituendo l'attività masturbatoria con spasmi muscolari, movimenti muscolari ritmici, tremolii dei piedi, delle gambe e/o un tamburellamento ossessivo.

L'epigenetica e il senso di colpa sono proprio le variabili che determinano il prevalere di un comportamento rispetto ad un altro.

L'erogenicità dei genitali femminili è senza dubbio riscontrabile già nelle fasi più primitive dell'organizzazione sessuale infantile.

Ci sono poi bambine che si succhiano il pollice fin dal ventre materno e bambine, soprattutto "cinestesiche", che non appena si rilassano, guardando la televisione, ascoltando una favola o cercando di addormentarsi, si toccano la vulva in modo coatto e con dita non sempre pulite, talvolta fino quasi a scarnificarsi.

Distrarre le bambine può essere un metodo assai valido .. spaventarle per quello che fanno avrà invece ripercussioni sulla loro sessualità futura!

Un' organizzazione vaginale repressa fin da piccoli porta sovente portare ad una futura predominanza compensatoria del ruolo clitorideo su quello vaginale, nell'orgasmo della futura donna.

L'ultima cosa di cui la bambina ha dunque bisogno è il senso di colpa per i suoi toccamenti relativi all' autostimolazione, anche perchè una punizione dovrebbe già avela avvertita per l'equivoco di vedersi sottratta dal pene del fratellino.

Per il maschio infatti l'organo genitale è una vecchia conoscenza con cui ha sempre avuto familiarità e di cui si è servito nell'allestire il suo narcisismo e la sua sensazione di potenza.

Per la femmina invece l'organo sessuale è sempre stato avvertito come mancante, lacunoso, negato, non apparente nello schema corporeo primitivo.

Fuggendo da una femminilità che teme, la bambina potrebbe sentirsi mutilata, delusa, insufficiente per una froidiana "invidia del pene", come "agonia primitiva", come punizione per desideri impuri o per senso di incompletezza antropogenetico.

Un tal senso di incompletezza non superato potrebbe diventare l'anello mancante e responsabile del non avvenuto passaggio da una sesualità clitoridea primordiale ad una vaginale più matura.

Tale passaggio verrà dunque a mancare se lo stadio dell' invidia del pene non sarà correttamente superato. I conflitti originariamente connessi con un complesso edipico temuto, vengono quindi spostati dall'atto dell'autoeccitazione a quello della masturbazione, per esigenza coattiva di reprimere il complesso d'edipo.

In tal caso è molto probabile che l'elaborazione delle fantasie represse possa manifestarsi in un altro tipo di piacere masturbatorio, quello non controllato, che sfugge al senso di colpa e a cui non si può che dare libero sfogo: l'ENURESI NOTTURNA.

E' un segno di carenza affettiva!

Mamme! Papà!...... ai primi segni di enuresi, massagiate dunque le vostre bimbe, tutti assieme a quattro, sei, otto mani, se ci sono pure dei fratellini, e colmate la cinestesicità di vostra figlia, al primo episodio di enuresi.

Massaggiatele con forza e pressione, fate loro sentire il contatto forte e presente.
Alla fine ....i nostri figli sono piccoli fiori che van trattati con costanza e presenza ma soprattutto CON GRANDE DELICATEZZA.





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