Tutto il mondo sta in una pagina e ognuno può scriverci la propria parte.
Questo è il principio basilare della grafologia.
La pagina, come background della scrittura stessa, può essere considerata una piattaforma individuale, lo stadio o lo spazio vitale entro cui il dramma della vita è prolungato nelle onde dei modelli di scrittura.
Preso come modello unico, la scrittura è una foto di come l'individuo riempie i propri spazi vitali. E' la traccia delle proprie azioni, di come progredisce attraverso la vita, l' espressione di uno stato mentale, emozionale e fisico.
Noi viviamo e ci muoviamo attraverso un mondo tridimensionale..che si espleta in altezza, larghezza e profondità. Ognuna di queste dimensioni ha una propria correlazione simbolica nel movimento grafico.
La dimensione dell'altezza, espletata nella dimensione verticale della scritura, è vista nella proporzione e nel movimento delle lettere in su e in giù attraverso le zone della scrittura.
La dimensione orizzontale, ovvero la larghezza, si espleta nel movimento da sinistra verso destra, attraverso la pagina.
Si potrà osservare tale movimento nell'angolo dell'inclinazione della lettera, meglio chiamata - pendenza.
La terza dimensione cioè la profondità, si percepisce nel movimento di entrata ed uscita della penna dalla superficie scrivente, ed è rappresentata dalla forza della pressione, detti pure "modelli di inchiostrazione".
Se tali zone sono ben equilibrate e tendono all'armonia, la scrittura ne rifletterà un buon ritmo e un' altrettanto buona qualità della forma.
Ecco allora che le tre dimensioni del movimento si integreranno, e i modelli di risultanza stabiliranno un'armonia con la pagina.
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lunedì 1 agosto 2011
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