lunedì 25 gennaio 2010

Se oggi decido di essere felice....

Prendo spunto da un articolo di Francesco Alberoni scritto molto tempo fa ma assolutamente attuale...come concquistare e conservare la felicità.
E' possibile programmare anche un solo giorno di felicità?

Libri, giornali, riviste consigliano saggezza, abilità e moderazione.. ma ciò non riguarda la felicità!

Basta ad esempio un intralcio minimo rispetto ai nostri programmi che non troviamo la felicità che aspettavamo.

E allora... quando siamo felici ?

Quando raggiungiamo una meta a lungo desiderata e in tal frangente si sprigiona tutta la nostra energia vitale.

Tipici sono i casi che riguardano l'amore e la vittoria.

In vittoria gli eserciti mettono in gioco tutto, la loro vita ma anche il destino del loro Paese e in caso di vittoria tale energia esplode sotto forma di esultanza e di gioia.

In amore, quando una persona di cui siamo innamorati ci corrisponde siamo felici. Abbiamo come l'impressione che si tratti di un dono, di una grazia.

Tali eventi che ci possono rendere cosi' felici sono anche quelli che ci possono rendere profondamente infelici. E per di più talvolta entrano in gioco fattori imponderabili.
Ne deriva una regola fondamentale.

La felicità si ottiene lottando a fondo per le cose essenziali, ma si perde se ci si impunta ad ottenere cose secondarie e prive di importanza, che poi ci logorano, ci incattiviscono, ci inaspriscono.

Chi vuole incontrare la felicità deve, prima di tutto, discernere tra ciò che è essenziale e ciò che è secondario. Solo cosi' si potrà gestire il tutto con libertà e leggerezza, lasciando aperta la porta delle emozioni positive.

Perchè la felicità, come tutto ciò che è straordinario, appare dove non ce lo aspettiamo e quando non ce lo aspettiamo. Possiamo solo prepararci ad accoglierla e a riconoscerla, ad attrarla verso di noi.

A volte la felicità arriva leggera ... guardando un film, leggendo un libro, quando siamo toccati dalla struggente bellezza di un paesaggio..incontrando il viso di una persona che ci sorride.

venerdì 15 gennaio 2010

Le convinzioni....una forza assoluta!

Esiste una forza che controlla tutte le nostre decisioni e che influenza il nostro modo di pensare e di sentire in ogni momento della nostra vita.

Essa determina che cosa riusciremo a fare e che cosa non riusciremo a fare.

Quella forza sono le nostre convinzioni.

Quando si crede in qualcosa si dà al cervello un comando incondizionato di rispondere in una certa maniera. Non appena abbiamo una certa convinzione essa comincia a controllare quello che vediamo.

Le nostre convinzioni sono molto potenti e influenzano la nostra vita quindi è necessario fare molta attenzione a quello che si decide di credere, specialmente su noi stessi.

Che cosa è una convinzione ?

Le convinzioni che abbiamo non sono nulla di reale ma sono solo un sentimento di certezza su ciò che quel qualcosa significa per ognuno di noi. Quel senso di certezza ci permette di attingere a risorse che ci concedono di agire in maniera intelligente.

Come trasformiamo un'idea in una convinzione?

Ci sono molte idee a cui pensiamo ma molte a cui non crediamo. Quando un'idea è sostenuta da esperienze, allora diventa una convinzione a tutti gli effetti.

Ci sono tuttavia delle convinzioni che ci danno potere e altre che ce lo togono.

E' dunque necessario decidere.

Le credenze sono un'enorme fonte di piacere e quindi si può scegliere a che cosa credere, anche e soprattuto di noi stessi e ciò determinerà le azioni che andremo ad intraprendere.

Quindi la cosa essenziale è intraprendere convinzioni che ci sostengano .

La nostra abilità a giudicare saggiamente dipende molto dalla possibilità che intravediamo.

lunedì 11 gennaio 2010

La grafologia nell'orientamento matrimoniale

L’analisi di coppa, a livello grafologico, valuta la compatibilità della coppia attraverso determinate dinamiche relazionali che ne evidenziano il grado di adattabilità reciproca, prendendo in esame vari tipi di rapporti tra i quali il rapporto di tipo complementare, in cui le persone si assomigliano, o di tipo simmetrico, in cui le persone si integrano.

Certamente una eccessiva somiglianza o una eccessiva diversità possono essere elementi di disequilibrio per un buon rapporto di coppia.

La convivenza non è mai facile e l’amore da solo all’interno di una coppia non basta, in quanto tale concetto è molto soggettivo e varia da persona a persona: per alcuni l’amore è senso di sacrificio, per altri è richiesta di attenzioni e cosi’ via.

La maturità affettiva dei soggetti pesa notevolmente nella vita matrimoniale o di coppia. Ci sono molte cose che non si conoscono dell’altro e che, quando emergono, non possono essere sottovalutate o mal gestite in una relazione a lungo termine.

Sarebbe quindi auspicabile evidenziare i nodi che potrebbero compromettere la buona riuscita di un rapporto.

Solitamente ci si innamora di chi corrisponde a certe nostre aspettative di ordine affettivo o ideale e, pensandoci bene, il tutto è molto precario in quanto spesso tali aspettative vengono disattese in breve tempo.

Nell’ analisi di coppia, le grafie rivelano caratteristiche psicologiche già consolidate in quanto si tratta di scritture di adulti .

Quindi che cosa individuare nell’analisi grafologica di coppia ?

Innanzitutto il tipo di rapporto, il tipo di comunicativa esistente tra i due soggetti, di intimità , di affettività, il loro modo di manifestarla.

Naturalmente è difficile intervenire sul carattere delle persone, tuttavia è possibile intervenire su certi tratti del carattere o del comportamento.
Il comportamento che deriva dall’educazione ricevuta può senz’altro essere corretto.

Talvolta si è convinti che il nostro comportamento sia corretto nei confronti dell’ altro ed invece è sbagliato. Quindi è possibile rieducarsi.

Nella vita di coppia ci si porta dietro non solo il proprio modo di essere ma anche la propria famiglia d’origine, le proprie esperienze, la propria educazione .

E sono proprio i vissuti familiari ed extrafamiliari che favoriscono nella vita a due l’insorgere di dinamiche relazionali di tipo fisico, affettivo ed ideale molto complesse e sottili che possono essere individuate nelle loro linee guida attraverso l’esame della scrittura.

Quindi l’indagine grafologica di coppia quale strumento per una migliore armonizzazione delle due personalità a confronto, esplicitando i loro punti di forza e di attrito, accompagnata, se richiesta, da una previsione sul rapporto futuro e da indicazioni di comportamento per superare eventuali momenti di crisi.

giovedì 7 gennaio 2010

L'isolamento come meccanismo di difesa

Una forte conflittualità tra Es e Super-Io può determinare inibizione, reattività attiva o passiva, sublimazione, rimozione e per finire isolamento.

Ciò comporta un disturbo nella sintesi sul piano cognitivo, nel contatto sociale e affettivo e quindi nell’impossibilità a collegare una cosa all’altra, noi stessi agli altri.

La scrittura scarsa o priva di collegamenti è frequente negli schizofrenici(autismo).

Possono dar luogo a eventuali isolamenti il conflitto tra un soggetto e un altro elemento della famiglia di sesso opposto, la difficoltà nell’accettazione del modello familiare del proprio sesso o schemi mentali di asocialità trasmessi dai genitori ai figli.

Tale chiusura e isolamento causerà disturbi sul piano affettivo, bloccando la vita affettiva del soggetto.

Espressioni grafiche : discontinuità del grafismo, mancanza o scarsità di collegamenti tra lettere che si esprime con la difficoltà di sintesi.

Sul piano sociale ed affettivo emergerà una difficoltà nella socializzazione e continuità affettiva, cosi’ pure sul piano professionale.

Ecco solo alcuni aspetti rilevanti in un'analisi psico-grafologia relativa ad un'età delicata ed in piena evoluzione dove nulla è certo ma tutto è in continuo divenire.

martedì 5 gennaio 2010

Non esistono fallimenti.....

I problemi, le delusioni e frustrazioni accompagnano il corso della vita di ognuno di noi. Tutti ne abbiamo avute sia a 20 che a 30 che a 40 anni ....e continueremo ad averne ... ma da come noi gestiamo i nostri insuccessi dipende la forma che assumerà la nostra vita, più di qualsiasi altra cosa facciamo.

I ritardi di Dio nell'ascoltare i nostri desideri non sono rifiuti di Dio.. se tentiamo qualcosa ed essa non ci riesce, abbiamo comunque imparato qualcosa; tale esperienza potrà esserci d'aiuto in futuro più che se avessimo avuto successo subito.

Sono le nostre decisioni e non le condizioni della nostra vita che ne determineranno il suo decorso.

Se vogliamo cambiare le cose è necessario prendere nuove decisioni in merito a ciò che vogliamo... se le cose che abbiamo fatto fino ad ora non ci hanno portato buone nuove, vuol dire che non erano quelle giuste da fare... abbiamo semplicemente sbagliato strategia.

....le decisioni non sono una lista di desideri ... quando prendiamo una decisione tracciamo una linea indelebile .. sappiamo esattamente cosa vogliamo!

Valutiamo allora in che misura siamo responsabili dei nostri insuccessi e ripartiamo proprio da lì!!

La disgrafia

La disgrafia è un disordine non giustificato da un deficit intellettuale o neurologico.

Essa minaccia la scrittura nella sua scioltezza, rapidità e leggibilità e spesso si accompagna ad un malessere affettivo.

Perchè e in quale momento emerge tale difficoltà ?

Le cause possono essere di ordine strumentale come ad esempio una cattiva tenuta della matita, cattive posture adottate nello scrivere in corsivo…; tuttavia si tratta sovente di cause di ordine affettivo, quali un ritardo nella maturità, traumi o blocchi di vario genere.

Li si trova spesso in bambini intellettualmente molto precoci, in cui il pensiero è molto più rapido della mano esecutrice.

Scrittura : in rilievo, assenza di movimento, grande, m/n scolastiche, tagli della t scolastici, spazi irregolari tra le righe, lettere ritoccate, tremolii, linee spezzate, lettere discendenti.